Effettua la tua ricerca
More results...
Mutuo 100% per acquisto in asta
assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta
Due mesi sono pochi per un cambiamento, ma di certo il nuovo direttore generale della Fondazione Politeama, Settimio Pisano, oggi ha un quadro più chiaro della situazione in cui si trova il massimo Teatro catanzarese. E pure, da quella nomina che ha una durata di soli tre anni, qualche idea se l’è fatta su ciò che deve essere messo in atto a breve e lungo termine. Abbiamo fatto una chiacchierata con lui per capire meglio anche noi e cercare di stabilire cosa possiamo e dobbiamo aspettarci nell’immediato e in futuro.
A due mesi circa dall’insediamento, qual è la situazione della Fondazione e del Teatro Politeama?
Nonostante l’ottimo lavoro di chi mi ha preceduto alla guida della Fondazione, il dg Costa e il sovrintendente Casadonte che approfitto per ringraziare per l’impegno profuso e a cui auguro buon lavoro, ho ereditato una situazione estremamente delicata e complessa. In questi ultimi anni la Fondazione sta attraversando uno dei periodi più critici della sua storia e venirne fuori è impresa che richiede uno sforzo collettivo importante. L’Amministrazione lo sta facendo, in un quadro generale tuttavia proibitivo per chi opera in campo culturale. Il governo nazionale non sta lanciando segnali positivi per il nostro settore e questo influenza a cascata tutti i livelli istituzionali. In questo scenario complicato, stiamo comunque lavorando a un piano di rilancio che passa inevitabilmente da un maggiore coinvolgimento delle istituzioni pubbliche, a partire dalla Regione Calabria e dal Ministero della Cultura, e di quelle private che possono intervenire su specifici programmi. Questo coinvolgimento presuppone uno sforzo progettuale da parte della Fondazione che interessi il territorio ma che sia allo stesso tempo capace di guardare oltre i confini regionali e nazionali. Non è affatto semplice e sarà necessario del tempo per raggiungere i primi obiettivi, ma questo è inevitabile quando si avviano processi di cambiamento, specie in una situazione finanziaria così complicata. I soli costi di struttura del Teatro Politeama – vale a dire spese per personale, manutenzione e utenze – creano un deficit di partenza molto importante, che compromette la possibilità di realizzare attività di programmazione di un certo livello.
Come sarà e su cosa farà leva la direzione di Settimio Pisano?
Questo è il momento di riflettere tutti insieme e con grande attenzione sulla reale vocazione della Fondazione, sia dal punto di vista strettamente artistico che dal punto di vista gestionale. In campo artistico bisognerà scegliere se investire su una disciplina prioritaria e in questo senso è necessario porre alcune domande, alle quali sarebbe bello rispondere collettivamente, dal momento che la Fondazione e il suo Teatro sono patrimonio di tutta la città: il Politeama ha una vocazione principalmente lirica? Qual è il rapporto del nostro pubblico con la prosa? E con la danza? È preferibile mettere in campo un’offerta multidisciplinare che guardi a un pubblico ampio o concentrare le energie e le risorse su una disciplina in particolare che dia un’identità più precisa? Qual è il rapporto del nostro pubblico con il contemporaneo e l’innovazione? C’è una richiesta, specie del pubblico più giovane ma non solo, in questa direzione? E a questo proposito cosa vuol dire, al di là della vuota retorica, coinvolgere i giovani? Siamo davvero in grado di scegliere per loro, di decidere cosa gli interessa o dovrebbe interessarli? Non dovremmo forse prendere atto del fatto che le modalità di partecipazione culturale che gli vengono proposte non sono di reale interesse per loro? Non dovremmo forse iniziare a coinvolgerli nei processi decisionali?
E dal punto di vista gestionale?
Dal punto di vista gestionale le domande da porsi riguardano principalmente il posizionamento della Fondazione all’interno del sistema artistico/culturale regionale e nazionale. Bisognerà lavorare affinché la Fondazione possa riconquistare un posto di rilevo nel panorama regionale, riacquistando prima di tutto la necessaria autorevolezza nei processi decisionali che riguardano le politiche per lo spettacolo dal vivo. Contestualmente, con la dovuta pazienza e con il tempo necessario, bisognerà inserirsi nel sistema nazionale e, perché no, internazionale costruendo alleanze attraverso una mirata politica di networking cioè, in parole povere, scegliere i partner giusti per i progetti giusti. Tutto questo passa, inevitabilmente, dalla costruzione di un profilo culturale autorevole in grado di attrarre le istituzioni nazionali e internazionali e di convincerle a dialogare, cooperare, investire nelle attività della Fondazione. E per questo, manco a dirlo, ci vuole molto tempo.
In questo momento specifico a cosa state lavorando?
In questi giorni la sovrintendente Antonietta Santacroce sta predisponendo la programmazione artistica gennaio/maggio che presenteremo nel corso di una conferenza stampa nei prossimi giorni. Già nel mese di dicembre debutterà una prima produzione firmata dalla Scuola di Ballo del Teatro Politeama: l’appuntamento è per l’8 dicembre con “Lo Schiaccianoci” che replicherà in matinée per le scuole lunedì 9. Nel frattempo il teatro continuerà a rimanere aperto per ospitare eventi musicali e teatrali organizzati da soggetti esterni alla Fondazione, nell’intenzione di arricchire l’offerta e dare continuità all’apertura ad altri operatori dello spettacolo. Proseguirà inoltre la collaborazione con il Conservatorio e saranno realizzati ulteriori eventi con altre forze artistiche presenti in città, con l’obiettivo di consolidare il dialogo con il territorio in un’ottica di reciproco rafforzamento. In questa direzione stiamo lavorando insieme agli organizzatori del Nuvola Comics, evento già lo scorso anno coprodotto dalla Fondazione, per ampliare l’offerta del festival attraverso una sezione dedicata alle arti performative. A breve, grazie alla disponibilità del direttore Virgilio Piccari, partirà inoltre un tavolo di lavoro permanente insieme all’Accademia di Belle Arti finalizzato alla realizzazione di progetti congiunti. C’è poi l’intenzione di avviare progetti di formazione artistica che possano rafforzare il percorso di chi già opera in questo settore in città e avvieremo un ulteriore tavolo di lavoro al riguardo. Insomma, le idee e i progetti non mancano, ma per realizzarli è necessario raggiungere un livello minimo di solidità finanziaria che ad oggi purtroppo è molto lontano. Rimane quindi questo il primo obiettivo.
Ci sono progetti e idee in questa direzione, per cercare di raggiungere quel livello minimo di solidità finanziaria?
È in corso in questo momento un dialogo, guidato dall’Amministrazione comunale, con la Regione Calabria per il finanziamento di un progetto che riguarda le cinque città capoluogo di provincia. È un progetto a cui tengo molto, nel quale ho investito tanto tempo ed energie. Ho iniziato a lavorare a questa idea circa tre anni fa, nel tentativo di avviare un percorso che avvicinasse la Calabria al resto d’Italia in ambito artistico. L’Amministrazione Fiorita, grazie a un grande sforzo e all’impegno diretto del sindaco e dell’assessore Monteverdi, ha dato un’accelerazione importante prendendolo in carico e diventandone capofila. Si chiama “Calabria Creazione Contemporanea” e si basa su un accordo di rete siglato dalle cinque Amministrazioni per la co-progettazione di attività artistiche, una sorta di circuito teatrale regionale finalizzato, tra le altre cose, a rendere più sostenibili gli enormi costi di gestione dei principali teatri della regione. È un progetto ambizioso che, se ben, gestito, porterebbe la Calabria all’attenzione nazionale.
Adesso a che punto siamo?
Già un passo importante è stato fatto, cioè la nomina di Gianvito Casadonte, profilo di grande esperienza e capacità, come rappresentante della Città di Catanzaro che da capofila esprime il coordinatore della rete. Ora bisogna dare l’accelerata finale, stanziare le risorse e far partire la macchina. E proprio qui arriva il punto più delicato: alla guida della macchina ci vogliono professionisti di indiscussa autorevolezza nazionale, con competenze chiare e specifiche in grado di gestire un progetto complesso come questo. Altrimenti buttiamo tutto a mare.
Dal finanziamento di questo progetto passa molto di quello che potremo fare nei prossimi anni. Il sostegno regionale, dovunque, non solo in Calabria, è fondamentale perché ti mette in condizione di poter aspirare ad ulteriori finanziamenti nazionali ed europei. Senza il sostegno della propria Regione di riferimento non si va da nessuna parte, perché banalmente non si è neppure in grado di garantire il cofinanziamento da parte delle istituzioni locali che sia il Ministero sia l’Unione Europea richiedono come condizione indispensabile.
Grazie a questo progetto, in realtà, un primo risultato lo abbiamo già raggiunto. Appoggiandosi all’Accordo di Rete, infatti, l’assessorato alla Cultura della Regione Calabria ha stanziato due milioni e mezzo di euro a beneficio delle cinque città capoluogo per ristrutturare i teatri. Grazie a queste risorse saremo a breve in condizione di avviare interventi di ristrutturazione edile, manutenzione straordinaria, adeguamento e innovazione dell’impiantistica del Teatro Politeama. Questo primo segnale ci fa ben sperare sulla sensibilità del Presidente Occhiuto che, del resto, ha sempre dimostrato attenzione per le attività culturali e in particolare per il teatro da quando, allora giovane consigliere regionale, firmò nel 2004 la prima Legge regionale per il teatro che ha cambiato la storia del settore teatrale calabrese. Sono certo che vorrà lasciare il segno ancora.
Ci può raccontare qualcosa del suo ingresso al Politeama?
Non ho ancora aneddoti da raccontare. Però in questo periodo iniziale una nota positiva di cui sono particolarmente contento è il bel rapporto con il personale della Fondazione. È una squadra rodata, con esperienza, fatta di persone splendide e di grande umanità. Mi hanno fatto subito sentire a casa. Sono loro il vero cuore del teatro.
Cosa significa e cosa comporta ritornare nella sua città, Catanzaro, nelle vesti di direttore generale del Politeama?
Ritorno a Catanzaro dopo tanto tempo, quasi trent’anni, di cui venticinque spesi in teatro. Sono felice di questo incarico, principalmente perché si tratta della città in cui sono nato e ho fatto gli studi. È una sfida importante per me che vengo dal mondo dell’arte indipendente, con un modo completamente diverso di lavorare, vuol dire in parte ricominciare da zero, rimettermi in gioco. Ma le sfide mi sono sempre piaciute. Un’altra cosa che mi piace e di cui non posso fare a meno è tenere un piede nel locale e uno nel globale e nel frattempo continuo a viaggiare in Italia e all’estero per incontrare artisti e coltivare relazioni. Contaminarci è l’unico modo per migliorare, è l’unica speranza che abbiamo per progredire.
La sua nomina è triennale, quello che succederà in futuro è davvero troppo presto per dirlo. Ma possiamo fantasticare: come immagina Settimio Pisano e il Teatro Politeama del 2027?
Tra tre anni mi vedo sicuramente con più capelli bianchi, già in partenza sono sulla buona strada…
Il Politeama spero invece di vederlo più in forma di ora. Mi piacerebbe che fra tre anni chi arriverà dopo di me alla guida della Fondazione possa trovare una situazione più solida e lavorare con serenità. È quello che avrei voluto per me, quindi mi impegnerò perché possa farlo chi prenderà il mio posto. Poi c’è un sogno, un sogno vero e proprio intendo, che ho fatto di recente: in un futuro non così lontano la vita di noi tutti che ruotiamo intorno al teatro (artisti, operatori, pubblico, amministratori) era improvvisamente diventata più distesa, tranquilla. Nel sogno non riuscivo a capire il perché, poi un Grande Saggio, perché c’è sempre un Grande Saggio in ogni sogno che si rispetti, mi ha spiegato che erano finalmente scomparse dal vocabolario del teatro due parole che tanti danni avevano fatto nel tempo: sold out e flop. Ecco perché vivevamo tutti felici e contenti. Ma questa è un’altra storia, la riserviamo per la prossima intervista.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link