“Il Veterinario nel sistema SQNBA è una figura importantissima“. Ha esordito così Stefania Scevola di Accredia, presentandosi questa mattina alla platea di SivarSib come la testimonianza di una professionalità veterinaria calata nel settore della certificazione. Nella Sala Zelioli Lanzini di CremonaFiere, la Società ha dato vita a un seminario di forte richiamo, in una fase di svolta cruciale per il Sistema SQNBA.
Che il Veterinario sia “fondamentale” è emerso con chiarezza dalla recente consultazione fra i Soci SivarSib sulla riduzione dell’antibiotico ai fini dell’Ecoschema 1. La presentazione dei dati, a cura del Vicepresidente Marco Colombo ha messo in luce lo sforzo della produzione primaria per raggiunge le riduzioni attese. La maggioranza dei rispondenti ha dichiarato la sua netta preferenza per il sistema di misurazione “a soglia” nazionale, in sostituzione della mediana regionale, confermando la bontà di una richiesta formalmente avanzata anche da SivarSib al tavolo del Partenariato. Si può ancora migliorare l’approccio, per esempio affinando ulteriormente la misurazione dei consumi, ma il traguardo è a portata di mano per la maggioranza dei rispondenti. Da rimarcare l’altissima percentuale di chi dichiara di fornire costante assistenza all’allevatore nell’utilizzo di Classyfarm.
L’importanza del dato, la sua trasparenza e la sua accessibilità, è stato il filo conduttore di una mattinata moderata da Alessandro Federici (Commissione Prefessionale SivarSib- Anmvi) molto partecipata e culminata in una discussione costruttiva, animata da un vivo interesse per un Sistema SQNBA che entra nel vivo.
“Enti di certificazione preparatevi”- Dopo la formazione “a cascata” ricevuta da Accredia in ottobre, gli enti di certificazione si preparano ad agire nel Sistema SQNBA. Silvia Tramontin, Direttore Generale di Accredia, ha presentato la road map dopo il decreto 23 ottobre 2024. Per il mese di novembre è prevista la stesura di una circolare tecnica di Accredia rivolta agli enti di certificazione e anche una nota di chiarimenti interministeriale. Da dicembre, sarà avviata la fase di accettazione degli enti di certificazione, un percorso che dovrebbe culminare a febbraio del 2025 con l’iscrizione nell’elenco pubblico dei certificatori gestito dal Masaf. L’ammissione nell’elenco richiede alcuni requisiti fra cui l’adozione del piano dei controlli. Ci sta lavorando il Ministero dell’Agricoltura in collaborazione con Accredia, ha fatto sapere Tramontin.
Intanto, proseguono le interlocuzioni con Agea, l’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura, che l’11 dicembre incontrerà Accredia in vista del consolidamento del sistema SQNBA nei pagamenti PAC (Livello 2 dell’Ecoschema 1).
In arrivo il piano dei controlli – E’ sempre il decreto di approvazione dei disciplinari a prevedere l’emanazione di un piano dei controlli che definisce le attività minime di controllo dell’organismo di certificazione. “Il certificatore deve sapere cosa verificare e come gestire le non conformità”– spiega Tramontin. Il piano stabilisce le modalità e i tempi di valutazione, le condizioni che determinano le non conformità e la loro gravità, lieve o grave. “Non dovrebbe funzionare come una check list“, secondo Tramontin, bensì permettere al Valutatore di descrivere quanto rilevato. Il piano deve infatti considerare anche le azioni correttive che l’operatore si impegna a mettere in atto per ripristinare la conformità. Una sorta di “piano di rientro”, come è stato definito durante la discussione, che l’operatore può far valere documentando come intende sanare la non conformità, anche quando l’anomalia fosse causata da una situazione imprevista come quella paventata dalla platea: un evento climatico avverso che danneggi le strutture di ricovero degli animali.
L’area dedicata di Classyfarm e i Valutatori– Per entrare nel vivo dell’operatività, il sistema di certificazione richiede l’attivazione di una apposita pagina di Classyfarm e la disponibilità di Valutatori. “Se non è tutto pronto, Accredia non può accettare le domande“, puntualizza Tramontin.
La consultazione del semaforo presente nella “Pagina di Certificazione” del singolo allevatore permette all’organismo di certificazione di rilevare il soddisfacimento dei prerequisiti d’accesso (semaforo verde) e permette all’operatore di procedere con l’iter di certificazione. Viceversa, un semaforo rosso blocca il prosieguo dell’iter di certificazione perchè i prerequisiti d’accesso alla certificazione non sono soddisfatti. Il procedimento richiede la disponibilità di Valutatori formati come richiede la circolare interministeriale. Gli enti di certificazione sono alla ricerca di questo profilo che, secondo Accredia, potrebbe essere ricoperto anche da Veterinari Incaricati “migrati dalla fase primaria a quella successiva al semaforo verde”. Gli aspetti ambientali della certificazione, ovvero l’uso dell’acqua e il controllo dei gas, sono valutati da professionalità diverse da quella veterinaria, ma un percorso formativo appropriato potrebbe consentire anche al Veterinario di espletare la valutazione.
Il Veterinario Aziendale– La posizione di SivarSib è stata chiaramente ribadita dal Presidente Vito Loconte. “Il ruolo del veterinario aziendale sarà sempre più indispensabile e i Veterinari dovranno rispondere “presente”. SivarSib archivia le polemiche: “ Quella del Veterinario Aziendale è una scelta che consideriamo molto professionale, altri possono liberamente assumere un altro ruolo. La posizione della nostra Società è di rispettare le scelte“- ha dichiarato per poi aggiungere: “purchè con tutti gli oneri ed onori”. Per superare ogni diatriba, la proposta di SivarSib è che nell’allevamento in cui l’operatore ha scelto di dotarsi di un Veterinario Aziendale, sia solo quest’ultimo ad assumere l’insieme delle funzioni che la normativa gli assegna.
La filiera e l’etichettatura– “Il mondo sta cambiando velocemente e la filiera ha fretta” avverte Antonio Vitali, consulente per il Consorzio del Grana Padano, presentando i dati di 2.511 aziende pronte al salto di qualità. I produttori si stanno preparando e vogliono conoscere a che punto è la produzione primaria. La consultazione dei dati di Classyfarm è considerata necessaria e utile da tutti gli attori che a vario titolo agiscono nel Sistema SQNBA, anche dai produttori che confidano in un efficace autocontrollo e nella possibilità di conoscere le leve su cui agire per migliorare. Le criticità maggiori, secondo Vitali, sono due: la densità degli animali e la mortalità. Agli allevamenti serve lo stimolo di un Veterinario di cui avere fiducia e per il recupero delle eventuali insufficienze.
La prossimità della filiera al consumatore finale sposta l’attenzione sull’etichettatura. Il logo SQNBA non è ancora stato definito nelle sue caratteristiche grafiche e visuali. Stefania Scevola di Accredia ha spiegato, a norma di decreto, dove potrà essere posizionato il logo SQNBA, sul fronte o sul retro della confezione, a seconda della quantità di materia prima proveniente da stabilimenti primari certificati SQNBA. “E’ il consumatore che decide“- afferma Vitali.
SQNBA sul campo- Non sono ancora disponibili le domande e risposte chiarificatrici annunciate dal decreto di ottobre. Sono pronte e saranno pubblicate sul sito dello sviluppo rurale. In attesa di chiarimenti e di ulteriori progressi, per il Sistema SQNBA è arrivato il momento di partire. Ne è convinta Silvia Tramontin, che sottolinea l’importanza di passare dalla speculazione teorica all’applicazione pratica sul campo del Sistema. Solo l’attuazione concreta potrà portare ad una più chiara comprensione di SQNBA. E’ arrivato il momento.
Nella foto da sinistra: Stefania Scevola (Dip.to Certificazioni Accredia) Silvia Tramontin (Direttore Generale Accredia) Vito Loconte (Presidente SivarSib), Marco Colombo (Vicepresidente ANMVI) e Antonio Vitali (Consorzio Grana Padano)
SivarSib in Fiera: dalla prevenzione alla certificazione
SQNBA, in Gazzetta Ufficiale i disciplinari di certificazione
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