Una molotov lanciata contro l’abitazione di Francesco Ventola, eurodeputato di Fratelli d’Italia, a Canosa di Puglia. L’allarme dato dalla moglie
«È stata una bruttissima esperienza. Svegliarsi la notte, e non riuscire a respirare perché casa tua è piena di fumo, è qualcosa che non auguro a nessuno, nemmeno al peggior nemico». È sconvolto l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola, dopo l’attentato incendiario che ha colpito il la sua abitazione di Canosa di Puglia nella notte tra venerdì 29 novebre e sabato 30 novembre, mentre riposava con sua moglie e i suoi due figli.
Il politico ha consegnato le sue emozioni a un filmato di circa due minuti, pubblicato sui social network, in cui abbraccia sua moglie Sabrina e ringrazia quanti hanno voluto manifestargli solidarietà. È stata proprio sua moglie ad accorgersi di quanto stesse accadendo fuori dalla porta di casa e ad allertare i soccorsi.
Le telecamere di videosorveglianza, puntate sul portone, hanno ripreso tutto: alle 2.43 un individuo solitario, a volto coperto, ha posizionato una bottiglietta con del liquido infiammabile dinanzi all’ingresso e ha dato fuoco. Il fragore delle fiamme ha svegliato la famiglia. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco sono riusciti ad evitare che l’abitazione diventasse una trappola.
Fortunatamente, poco prima che l’attentatore sistemasse la molotov, il figlio di Ventola rientrando a casa aveva tolto i cartoni degli addobbi natalizi lasciati precedentemente dietro la porta d’ingresso. Salvando quindi casa e familiari dall’incendio. Nessuno ha riportato ferite. La Procura di Trani ha aperto un’inchiesta ipotizzando, al momento a carico di ignoti, il reato di danneggiamento a seguito di incendio. Gli agenti della questura di Andria sono già al lavoro per risalire al responsabile del gesto.
Si tratta del terzo attentato incendiario in poche settimane a Canosa di Puglia, dopo il danneggiamento dell’abitazione di un dirigente comunale e del direttore di una banca. «Ho grande fiducia negli inquirenti e sono certo che chi ha commesso questo atto vile sarà consegnato alle patrie galere» ha detto Ventola, assicurando che l’esperienza vissuta non distoglierà né lui né la sua famiglia dalle normali attività. «Abbiamo non la coscienza pulita, di più. Ma il rammarico è che sono ore che continuo a chiedermi perché». Ventola ipotizza che «probabilmente quanto successo è legato alla politica». «Nei tantissimi anni di esperienza ho fatto tantissime cose, forse qualcuna sbagliata. Ma una cosa è certa: non ho mai fatto del male a nessuno e mai ne farò» ha aggiunto.
Si susseguono, intanto, i messaggi di solidarietà e sostegno all’indirizzo dell’ex consigliere regionale da poco europarlamentare. Primo fra tutti quello del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha espresso «ferma condanna per il vile atto intimidatorio» e paragonato l’episodio a «quanto avvenne nel lontano 1973 ai fratelli Mattei, nel quartiere di Primavalle a Roma, i quali persero la vita dopo un incendio appiccato nel cuore della notte alla porta di casa». Parole di condanna sono state espresse da politici di ogni schieramento. Il presidente della Regione, Michele Emiliano, parla di «episodio grave e inaccettabile» «Al fianco di Francesco Ventola c’è la Regione Puglia, ci sono le istituzioni, ci sono tutti i pugliesi che rifiutano queste logiche violente e intimidatorie» ha assicurato. Dello stesso tenore il commento dell’eurodeputato Antonio Decaro per il quale «la politica, a prescindere dagli schieramenti e dalle appartenenze, deve condannare in maniera netta tutte le forme di violenza». Solidarietà anche dai sindaci di Bari, Barletta e Canosa di Puglia, dai vertici regionali di Forza Italia e Partito democratico, dagli ex colleghi del consiglio regionale e dall’europarlamentare pentastellata Valentina Palmisano.
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