Roma, Villa Doria – Pamphilj, tagli degli Ippocastani e sostituzioni con le Paulonie.  

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Roma, Villa Doria – Pamphilj, Viale del Casino Algardi, taglio di Ippocastani (17 ottobre 2024)

Lo scorso 17 ottobre 2024, lungo il Viale del Casino Algardi, nel parco della Villa Doria – Pamphilj, sono stati tagliati una cinquantina di grandi Ippocastani (Aesculus hippocastanum) da parte dei servizi del Comune di Roma Capitale.

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Al momento non ne erano stati resi noti i motivi, nessuna comunicazione di servizio.

L’associazione ecologista Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG), raccogliendo accorate e preoccupate segnalazioni, ha inoltrato (2 novembre 2024) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti

Coinvolti il Ministero della Cultura, il Comune di Roma Capitale, la Soprintendenza speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, la Regione Lazio, il Municipio I di Roma Capitale, i Carabinieri Forestale.

La splendida Villa Doria-Pamphilj e il suo grande parco (ben 184 ettari) sono tutelati con vincolo paesaggistico e con vincolo storico-culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), mentre i grandi alberi sono tutelati anche ai sensi del Regolamento del Verde Pubblico e Privato e del Paesaggio Urbano di Roma Capitale (deliberazione Assemblea Capitolina n. 17 del 12 marzo 2021 e s.m.i.).

Rientra, inoltre, nella zona speciale di conservazione (ZSC) “Villa Borghese e Villa Pamphili” (IT66030052) ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE (tutela habitat naturali e seminaturali, fauna, flora) e n. 09147/CE (salvaguardia avifauna selvatica), con specifiche misure di conservazione (deliberazione Giunta regionale n. 159 del 14 aprile 2016).

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Alla richiesta ecologista sono giunte le risposte da parte delle amministrazioni pubbliche coinvolte e delineano un quadro con luci e ombre.

Il Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma Capitale ha comunicato (nota prot. n. 95274 del 28 novembre 2024) che gli Ippocastani sono stati tagliati in quanto giunti “al termine del … naturale ciclo vitale (classe di rischio D)”, come da schede e documentazione fotografica, e sono in corso di sostituzione con cinquanta esemplari di Paulonia (Paulownia tomentosa)  alti metri 3,50, donati da un’Azienda cartaria romana, con autorizzazione da parte della Soprintendenza Capitolina (nota prot. n. 37725 del 14 ottobre 2024) e della Soprintendenza speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma (nota prot. n. 53747 del 9 ottobre 2024).

L’Agenzia regionale Roma Natura, titolare delle competenze in materia di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) necessaria per interventi in aree della Rete Natura 2000 coma la ZSC “Villa Borghese e Villa Pamphilj”, ha, invece, comunicato (nota prot. n. 3885 del 18 novembre 2024) “che l’Ente non ha ricevuto alcuna informativa in merito al taglio di alberature di Ippocastani”.

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Con l’assenza delle necessaria procedure di valutazione d’incidenza ambientale (VincA), ancora una volta è stata elusa – senza alcuna conseguenza, a quanto pare – la normativa sulla salvaguardia della Rete Natura 2000, così com’era avvenuto con il disinvolto taglio di Pini (Pinus pinea) nello storico parco pubblico del Pincio, nel centro di Roma,  notissimo in tutto il mondo, effettuato nella primavera 2024, in pieno periodo riproduttivo dell’avifauna selvatica.

Senz’altro la situazione del verde pubblico nel centro storico di Roma è decisamente preoccupante.

Spesso tagli di alberi preceduti da sole analisi VTA, senza valutazioni più approfondite,per esempio mediante la tomografia ultrasonica tri-dimensionale, che consenta di verificare nel concreto eventuali lesioni e statica come sarebbe necessario. Non emergono quasi mai ordinanze sindacali contingibili e urgenti per ragioni di pericolo (art. 50 del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.), per cui non si comprende proprio quali reali pericoli siano causati da questi poveri alberi.

In questi ultimi anni l’intero centro storico romano è interessato da continui interventi di taglio di alberi, soprattutto Pini, e non si comprende se tali operazioni siano o meno concordate con la competente Soprintendenza, per garantire le necessarie sostituzioni arboree e, soprattutto, il mantenimento delle straordinarie e uniche caratteristiche ambientali, paesaggistiche e storico-culturali che rendono Roma quella Città unica che il mondo conosce, tanto da far sì che il centro storico sia fin dal 1980 (IV sessione della Commissione, Parigi 1-5 settembre 1980) incluso nel Patrimonio mondiale dell’umanità sotto l’egida U.N.E.S.C.O., che dovrebbe vedere un puntuale piano di gestione per garantirne la conservazione attiva.

Roma, vincolo paesaggistico (sito UNESCO Centro Storico)

Da un lato Roma è la capitale europea con il più esteso patrimonio di verde pubblico (oltre 400 chilometri quadrati di verde pubblico tra giardini, parchi, ville storiche e riserve naturali e circa 350 mila alberi), tuttavia l’adozione di opportune Linee strategiche sul verde urbano di Roma (2023) non pare si sia tradotta ancora in efficaci e riconosciute attività di gestione del verde pubblico con particolare riferimento ai valori paesaggistici e storico-culturali che contribuiscono fondamentalmente a rendere l’Urbe quella Città unica che tutto il mondo ammira.

A puro titolo di esempio, nell’autunno 2023 solo gli esposti ecologisti e l’intervento della competente Soprintendenza hanno evitato il taglio di una sessantina di Pini a Casal Palocco, previsto per ragioni di viabilità assolutamente non necessarie.

Si può migliorare, parecchio.  E sarebbe ora che tutte le amministrazioni pubbliche competenti siano richiamate a una corretta gestione del verde pubblico.

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Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

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(foto per conto GrOG, S.D., archivio GrIG)



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