Adolescenti indecisi, come aiutarli? – Nostrofiglio.it

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Adolescenti indecisi, come aiutarli? Come sostenerli nei momenti più critici e nelle scelte importanti? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Laura Petrini.

Sempre più spesso gli adolescenti appaiono indecisi o disorientati. Come sostenerli nelle scelte che devono fare? Come aiutare adolescenti e preadolescenti a crescere? 

Lo abbiamo chiesto alla dottoressa LauraPetrini, consulente educativa e counselor maieutica del CPP – Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti. 

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La dottoressa Petrini ha lavorato con asili nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie progettando e realizzando interventi formativi su temi e problematiche dello sviluppo con particolare riferimento a infanzia e adolescenza. È coordinatrice della Scuola di Counseling Maieutico del Cpp e fa parte del comitato di redazione della rivista Conflitti.

Molti adolescenti sembrano indecisi e insicuri. Per quale motivo?

La dottoressa Petrini ribadisce che l’adolescenza è, da sempre, un periodo di incertezza e ricerca della propria identità.

«In questa fase, i ragazzi devono gradualmente congedarsi dall’infanzia e iniziare a scoprire il mondo, affrontando le difficoltà e le sfide che ciò comporta.

Oggi non sono necessariamente più insicuri o indecisi rispetto al passato, ma questa percezione può derivare dal fatto che molti di loro non sono abbastanza allenati a prendere decisioni autonomamente

Fin dall’infanzia, infatti, vivono in contesti dove le loro giornate sono organizzate e pianificate dal mondo adulto, limitando così le occasioni per sperimentare scelte dirette. Questo li rende poco equipaggiati per gestire la complessità del decidere, e quando arriva il momento di farlo da soli, si sentono “persi”».

Come sostenerli nelle scelte da affrontare?

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«La capacità di prendere decisioni è legata alla maturazione della corteccia prefrontale, che avviene intorno ai 25 anni, e si sviluppa attraverso la pianificazione, la gestione delle emozioni e l’esperienza concreta.

È quindi importante consentire ai giovani di esercitarsi in queste competenze, permettendo loro di confrontarsi con piccoli rischi e responsabilità, senza però venire meno al proprio ruolo educativo. Invece di “decidere per loro”, bisogna sostenerli e incoraggiarli a fare scelte autonome.

Talvolta accade il contrario. Quando in preadolescenza arriva la prima decisione importante – la scelta della scuola secondaria di secondo grado – molti genitori adottano un approccio di distacco: “La scelta è la sua, deve scegliere lui/lei”. Questo può essere un errore, perché passare improvvisamente da una gestione completamente guidata ad una gestione totalmente autonoma, senza supporto, rischia di amplificare l’incertezza e la preoccupazione.

La soluzione non è lasciarli decidere da soli, ma accompagnarli in questo processo. Offrire loro punti di riferimento chiari, criteri per valutare le opzioni, esempi concreti, confrontarsi ed esplorare punti di vista diversi.

Questo aiuta a ridurre l’ansia legata all’incertezza e favorisce lo sviluppo della loro capacità di prendere decisioni in modo autonomo, essenziale per affrontare le sfide future», specifica la dottoressa.

È possibile supportarli evitando di risultare invadenti?

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«Non si tratta di essere invadenti, il tema è educativo. Il ruolo dell’adulto dovrebbe essere quello di “allenare alla scelta”: non decidere al posto loro ma creare le condizioni perché possano scegliere autonomamente, consapevoli che l’errore è parte integrante del processo di apprendimento.

Questo approccio permette di abbandonare l’idea che la decisione possa essere perfetta o ideale e aiuta gli adolescenti a comprendere che ogni scelta è un’opportunità di crescita, di cambiamento, anche attraverso eventuali sbagli».

Consigli pratici per sostenere l’autostima degli adolescenti

Di seguito i consigli, elaborati dalla dottoressa Petrini, per aiutare gli adolescenti ad essere più sicuri: 

  1. «Favorire occasioni di socializzazione reale. Incoraggiarli a vivere esperienze di socializzazione che permettano loro di imparare a gestire i conflitti, costruire relazioni autentiche e affrontare le frustrazioni. Queste esperienze sono essenziali per lo sviluppo delle competenze emotive e sociali.

  2. Incoraggiare l’esplorazione. Aiutarli a esplorare il mondo in prima persona senza sostituirti a loro. Lasciargli lo spazio per sbagliare, ma senza rinunciare al proprio ruolo educativo. Il cervello degli adolescenti è estremamente plastico e predisposto all’apprendimento, quindi ogni esperienza, positiva o negativa, contribuisce alla loro crescita e alla costruzione di competenze.

  3. Non demonizzare l’errore. Non colpevolizzarli quando sbagliano, ma incoraggiarli a vedere l’errore come una parte necessaria del processo di apprendimento. Insegnare loro a non temere il giudizio li aiuterà a sviluppare una mentalità resiliente e proattiva.

  4. Riconoscere i loro successi. Aiutarli a vedere il bicchiere mezzo pieno. Sottolinea in cosa sono competenti e cosa “funziona” nelle loro azioni. Riconoscere i progressi e gli sforzi, più che solo i grandi risultati, rafforza la fiducia nelle loro capacità, fornendo loro risorse per affrontare anche i momenti di difficoltà.

  5. Uscire dal virtuale per immergersi nel reale. Incoraggiarli a partecipare a esperienze concrete nella comunità, come attività di volontariato, impegno sociale o progetti di responsabilizzazione. Queste esperienze li aiutano a sentirsi utili, connessi agli altri e parte attiva della realtà, rafforzando il senso di appartenenza».

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