Agricoltura, donne, frutta e verdura, export, birra – Agrifood Magazine

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In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Aumenta il numero delle donne allevatrici; 2) In crescita l’export dei formaggi italiani dop; 3) Frutta e verdura nelle scuole, 14 milioni per il nuovo bando; 4) I cambiamenti climatici minacciano la birra italiana

In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:

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1) Aumenta il numero delle donne allevatrici: Il settore agricolo italiano sta vivendo una trasformazione significativa, e oggi il 28% delle aziende è a guida femminile, con quasi 200.000 donne imprenditrici. Tuttavia, nonostante questa crescita, le donne continuano a confrontarsi con stereotipi, pregiudizi e barriere culturali che limitano il pieno riconoscimento e la valorizzazione del loro ruolo, soprattutto nel comparto zootecnico. In tale contesto, “Allevamento al Femminile“, un’iniziativa di Zoetis Italia, rappresenta una piattaforma per riflettere sulle sfide e le opportunità che accompagnano la partecipazione femminile nel settore, e su come questa possa stimolare un’evoluzione verso pratiche più inclusive e orientate all’innovazione. L’evento conclusivo del progetto “Allevamento al Femminile” si è svolto presso l’Azienda Agricola Risaia del Duca nel modenese. Il progetto ha raccontato le storie di otto protagoniste, tra allevatrici e veterinarie attive in Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, che, attraverso il loro impegno, stanno contribuendo a rendere l’allevamento un settore sempre più sostenibile e innovativo.

2) In crescita l’export dei formaggi italiani dop: Con 254.000 tonnellate esportate nel 2023 per un valore stimato che sfiora i 3 miliardi di euro, i formaggi Dop certificati sono un patrimonio d’eccellenza Made in Italy, particolarmente amato oltreconfine. Rappresentano, infatti, circa il 60% dell’export mondiale dei prodotti caseari italiani. A fornire questa panoramica è stata AfiDop, Associazione dei formaggi italiani Dop e Igp, in occasione della “Settimana della Cucina Italiana nel mondo” 2024. Fra i formaggi Dop più esportati nel mondo, troviamo il Grana Padano (1,5 milioni le forme esportate nei primi 7 mesi del 2024 con +10,18%), il Parmigiano Reggiano (34.924 tonnellate nei primi 6 mesi con +17,5%), la Mozzarella di Bufala Campana (l’export vale il 38,3% delle vendite totali), il Gorgonzola (oltre 1 milione le forme esportate nel primo semestre con +4%), e Pecorino Romano (70% è destinato ai mercati internazionali). Una passione, quella per l’eccellenza italiana, testimoniata anche dalle vittorie ai concorsi internazionali. Sono ben 12 i formaggi italiani ad aver conquistato la medaglia d’oro agli International Cheese Awards 2024. “Il successo dei formaggi Dop italiani nel mondo è la dimostrazione di come tradizione e qualità siano il biglietto da visita del nostro agroalimentare. Con una crescita dell’11% nell’export – ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigidai nostri prodotti caseari conquistano le tavole internazionali, raccontando storie di territori, cultura e passione”.

3) Frutta e verdura nelle scuole, 14 milioni per il nuovo bando: Il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare ha pubblicato il bando “Frutta e Verdura nelle scuole” per l’anno scolastico 2024/2025. L’obiettivo finale è promuovere lo sviluppo di abitudini alimentari salutari tra gli alunni delle scuole primarie, con un sostegno di 14 milioni. Il programma, promosso dall’Unione europea, mira a consolidare il consumo di frutta e verdura nella dieta dei bambini, attraverso la distribuzione gratuita di prodotti ortofrutticoli di qualità e la realizzazione di attività di informazione e divulgazione rivolte agli alunni e alle famiglie. Possono presentare progetti per l’attuazione degli interventi i produttori del settore, nonché i fornitori o distributori, anche in forma associata. L’avviso pubblico per il 2024/2025 presenta rilevanti novità rispetto agli anni scorsi. In particolare, per la prima volta sono stabilite delle percentuali minime obbligatorie di prodotti biologici, DOP, IGP e territoriali. Si punta così a valorizzare le produzioni di prossimità e la qualità degli alimenti locali, favorendo anche un minor impatto della logistica e della distribuzione. Inoltre sono state ampliate le misure relative alla sostenibilità ambientale della logistica e degli imballaggi.

4) I cambiamenti climatici minacciano la birra italiana: I cambiamenti climatici minacciano la birra italiana. Maltempo e siccità hanno fortemente danneggiato i raccolti di orzo. L’assenza di pioggia, infatti, ha portato ad un drastico calo delle rese dell’orzo. Una situazione che rischia di diventare strutturale, mettendo in pericolo la crescita della filiera della birra 100% italiana dal campo alla tavola. L’allarme arriva da Coldiretti e Consorzio Birra Italiana che chiedono misure di sostegno alle imprese per tutelare un settore dalle elevate potenzialità. La filiera della birra italiana artigianale vede oggi quasi 1200 birrifici in tutta Italia, di cui circa ¼ è agricolo, ovvero produce da sé le materie prime necessarie. “Con l’Italia costretta ad importare il 65% del suo fabbisogno di malto d’orzo – spiegano Coldiretti e Consorzio Bitta Italianaci sono dunque le condizioni per sostenere la crescita della filiera agricola dando alle aziende agricole una opportunità di diversificazione colturale delle produzioni, come sta avvenendo nel caso del luppolo, l’altro ingrediente fondamentale e simbolo della birra”. “Per fare ciò – spiegano ancora – servono adeguate misure di sostegno a favore delle aziende, colpite dalle avversità atmosferiche ma anche da un aumento dei costi che è diventato strutturale nonostante la discesa dell’inflazione, riducendo i margini di reddito. Importanti sono poi, il ripristino della riduzione sull’accisa per i microbirrifici, decaduto lo scorso anno e lo sviluppo di soluzioni di Agricoltura 5.0 per contenere gli impatti del cambiamento climatico, anche sviluppando la ricerca genetica per sperimentare nuove varietà più resistenti”.



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