Futuro delle città, Tarasconi racconta Piacenza al festival Future4Cities

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“Uscire dai confini del nostro territorio, muoversi, informarsi, confrontarsi, scoprire. In una frase: uscire da Piacenza a cercare spunti e opportunità per migliorare Piacenza”.

E’ il primo commento della sindaca Katia Tarasconi, fresca di partecipazione come ospite sul palco principale di Future4Cities, festival “diffuso” che si è svolto dal 28 al 30 novembre in vari spazi di Milano ed è stato ideato e organizzato da Will Media – realtà specializzata nella produzione di contenuti sui principali temi d’attualità e politica rivolti a una community online di quasi due milioni di persone – con l’agenzia From e la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

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“Prendere attivamente parte a eventi come questo – prosegue la sindaca – richiede un gran lavoro, spesso sotto traccia, ma è più importante di quanto si possa immaginare ed è una delle strade da percorrere se vogliamo davvero fare un salto di qualità come comunità, come città, come territorio”.

Ed è sempre questa la ragione per la quale il Comune di Piacenza si è candidato al premio Future4Cities nella categoria Sviluppo economico locale piazzandosi ai primissimi posti con il progetto “Piacenza al Quadrato”, motivo per cui ieri era a Milano anche Francesco Brianzi, assessore comunale alle Politiche giovanili, Università e ricerca.

“E’ il secondo anno che ci posizioniamo in shortlist con alcuni progetti che stiamo sperimentando sul territorio piacentino – spiega – L’anno scorso con Piacenza 2030 Giovane Città Futura, quest’anno con Piacenza al Quadrato. Essere tra i primi 5 in Italia nella sezione Sviluppo Economico non solo ci valorizza come città capoluogo, ma rende giustizia a un lavoro prezioso che stiamo costruendo insieme a piccoli comuni, associazioni di categoria e terzo settore”.

L’evento di ieri a cui ha partecipato Kata Tarasconi con il collega sindaco di Lecco Mauro Gattinoni si è svolto nel suggestivo spazio di Superstudio, in via Tortona a Milano, ed è stato moderato da Carlo Notarpietro, esperto di politica e volto noto di Will, di fronte a un pubblico folto e davvero vario. Tra i giovani e i meno giovani provenienti da ogni parte d’Italia, in prima fila c’erano anche il giornalista nonché Ceo di Will e Chora Media Mario Calabresi, e Salvador Rueda, famoso urbanista ideatore dei “superblocchi” che hanno rivoluzionato gli spazi di Barcellona.

L’incontro consisteva in un gioco basato su tre dicotomie: due categorie tra le quali entrambi i sindaci, Tarasconi e Gattinoni, dovevano scegliere alzando una carta rossa o una verde, e poi motivare la scelta. Anche il pubblico era coinvolto. Giovani contro anziani, turisti contro residenti, giorno contro notte; queste le tre “scelte”, ovviamente provocatorie e – come ha illustrato lo stesso conduttore Notarpietro – pensate per stimolare la riflessione e il dibattito.

Si è partiti subito con giovani vs anziani. “Se devo scegliere, scelgo i giovani – ha detto Katia Tarasconi – non certo perché voglia dimenticare i nostri anziani o perché li consideri meno importanti, ma perché investire sui giovani significa garantire un futuro migliore a tutti, compresi gli anziani. Abbiamo bisogno di città che attraggano e trattengano i giovani, città che offrano opportunità culturali, lavorative e sociali per farli sentire parte integrante della comunità”.

Più complesse le altre due scelte. Quella tra giorno e notte, in particolare, ha spinto la sindaca di Piacenza a citare la particolare delega istituita per la prima volta a Piacenza: l’assessore alla Città della Notte (Simone Fornasari, nello specifico). «Il nostro impegno – ha detto la sindaca – è sempre mirato a fare in modo che la vivacità notturna trovi il giusto bilanciamento con il diritto alla quiete di chi vuole riposare, ed è per questo che abbiamo messo in campo attività particolari come gli street tutor, abbiamo implementato servizi come la videosorveglianza e predisposto un nuovo regolamento per i pubblici esercizi».

Tra turisti e residenti la scelta è caduta sui residenti ma con una precisazione fondamentale: «I nostri residenti sono i nostri primi turisti – ha detto Tarasconi – e di conseguenza lavorare per il bene dei primi significa, contemporaneamente, attrarre i secondi».

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Un incontro durato poco più di mezzora durante la quale il pubblico si è rivelato partecipe e attento. Dopodiché, nel contesto del Festival, c’è stata l’occasione per confrontarsi sugli oltre trecento progetti che hanno partecipato alle selezioni del premio Future4Cities. E il progetto piacentino ha suscitato notevole interesse.

Qualche dettaglio per sapere di cosa si tratta.

Piacenza al Quadrato nasce per promuovere la cultura d’impresa tra i giovani, favorendo l’acquisizione di skill e competenze imprenditoriali specifiche per oltre 600 ragazzi di Piacenza e Provincia. Finanziato dall’Avviso pubblico ANCI “Giovani e impresa”, è promosso da una solida aggregazione pubblico-privato-terzo settore. Il progetto procede su tre direttrici: la conoscenza delle imprese locali attraverso incontri e testimonianze, l’ideazione, la prototipazione e la validazione di start-up innovative tramite workshop dedicati, e la sistematizzazione su scala provinciale dei canali di accesso ai servizi di accompagnamento e alle risorse informative.

L’approccio integrato che coinvolge sia il capoluogo sia le aree interne, valorizzando le specificità, le metodologie di formazione e informazione adottate e la creazione della rete collaborativa attivata, mira a moltiplicare l’impatto del progetto e a renderlo un modello replicabile di innovazione territoriale.

Nella nostra provincia hanno aderito, su invito del Comune di Piacenza, le amministrazioni di Rottofreno, Borgonovo, Alta Valtidone, Unione Montana Valli Trebbia e Luretta (Bobbio, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Ottone, Piozzano, Travo, Zerba), oltre alla stessa Amministrazione provinciale.

La rete operativa è composta da Confindustria Piacenza, Confapi, Legacoop, Coldiretti, Libera Associazione Artigiani, Consorzio Sol.Co. Piacenza, Assoservizi, Open lab srl, Cooperativa Eureka, Cooperativa L’Arco, Cooperativa Brainfarm.

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