Entro la prima metà del 2025 la guida del gruppo Stellantis sarà assunta da un nuovo amministratore delegato, dopo le dimissioni a sorpresa, arrivate domenica sera, dell’ad Carlos Tavares. Fino a quel momento, le decisioni chiave saranno assunte dal presidente, John Elkann. La notizia, annunciata domenica sera a Borse chiuse, ha colto tutti di sorpresa.
Che Tavares dovesse lasciare la guida del gruppo era noto da ottobre, quanto lui stesso aveva annunciato l’intenzione di restare in carica fino alla fine del suo mandato, all’inizio del 2026, ma non oltre. Il fatto che la decisione sia stata anticipata, secondo quanto comunicato ieri, segue divergenze con alcuni membri del cda sul percorso che dovrà intraprendere il gruppo per rilanciarsi, dopo un periodo buio segnato da un crollo di utili e vendite sulla scia di un mercato automobilistico che, nel complesso, ha subito una forte frenata in tutto il mondo.
Le ripercussioni in Ciociaria
La notizia dell’addio dell’amministratore delegato Carlos Tavares arriva allo stabilimento Stellantis di Cassino – come riporta il sito di rainews.it – in serata, alla vigilia del rientro al lavoro dei circa 2500 lavoratori in cassa integrazione. Il clima è sempre più teso dopo che la dirigenza ha confermato che non rinnoverà gli appalti alle quattro ditte di servizi, i cui addetti resteranno a casa dalla fine dell’anno.
A perdere il posto saranno circa 150 persone. Dopo i duri scontri con i sindacati che hanno caratterizzato la gestione del dirigente portoghese, gli operai sperano ora in una svolta che sia in grado di valorizzare i posti di lavoro, in un panorama europeo che vede la crisi generalizzata delle più importanti case automobilistiche, a partire da Volkswagen. Per Gennaro D’Avino, segretario provinciale Uilm Frosinone, “è necessario che si riportino in Italia i marchi che sono stati trasferiti all’estero, e che si metta fine ai tagli. Dal nuovo Ceo, che speriamo venga nominato il prima possibile, ci aspettiamo discontinuità”.
Chi è Tavares
Ma chi è Carlos Tavares ? Nato a Lisbona nel 1958, il manager portoghese è noto per essere il volto che ha portato alla nascita di Stellantis, nel 2021, attraverso la fusione tra il gruppo Psa (Peugeot) ed Fca (Fiat-Chrysler) e ne è stato il primo amministratore delegato. La sua carriera nel settore automobilistico inizia molto prima, nel 1981, all’età di 23 anni, quando entra nel gruppo Renault. Nel 2004 il passaggio in Nissan, controllato dalla Renault, di cui assumerà la guida dei mercati del Nord e Sud America nel 2005.
Diventa il braccio destro di Carlos Ghosn, ma lascerà proprio per divergenze con l’ad brasiliano di origini libanesi. Nel 2014 Tavares sbarca in Psa Peugeot, di cui diventa amministratore delegato e salva l’azienda dal declino, rilanciando il marchio DS e acquisendo Opel, prima di promuovere la fusione tra Psa e Fca nel 2021, che porta sotto lo stesso tetto ben 14 marchi , cui si va ad aggiungere il brand cinese Leapmotor nel 2023. Paladino del taglio dei costi per aumentare le sinergie e navigare un mercato automobilistico incerto, negli ultimi tempi Tavares ha ricevuto pesanti critiche da sindacati e governo per una gestione troppo austera, per una eccessiva delocalizzazione della produzione e per non essere riuscito, tra le altre cose, a raggiungere l’obiettivo di produrre 1 milione di auto in Italia.
La produzione di auto Stellantis in Italia, nel 2024, non supererà infatti il mezzo milione. Un mese fa l’escalation, a seguito dell’audizione in Parlamento in cui il manager portoghese aveva chiesto nuovi incentivi al governo per sostenere la produzione in Italia, di fronte a una transizione verso l’elettrico, a livello Ue, troppo complessa da realizzare in tempi brevi. Richiesta a cui il governo aveva risposto con un categorico ‘no’.
Bisognerà vedere ora se il gruppo continuerà sulla strada tracciata da Tavares, forte sostenitore delle auto all electric, o se ci sarà un passo indietro verso le ibride per rilanciare il business. Sul suo successore sono stati fatti diversi nomi, tra interni del gruppo: Jean-Philippe Imparato, ceo della divisione Pro One e responsabile dell’Europa allargata; Olivier Francois, capo di Fiat e Abarth e chief marketing officer globale; Antonio Filosa, amministratore delegato di Jeep e già leader in Sud America e Nord America; Chris Feuell, amministratore delegato di Ram e Chrysler. Più volte sono circolate voci su una guida affidata a Luca De Meo, tra i possibili candidati esterni, leader di Renault e capo dell’Associazione europea dei costruttori di auto.
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