Il Cappone di Racconigi diventa il “Pat” numero 344 del Piemonte

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Il Cappone di Racconigi diventa da oggi il 344° Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Piemonte grazie a una delibera proposta dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni che aggiorna l’elenco dei Pat riconosciuti a livello nazionale dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste.

 

Spiega l’assessore Bongioanni: “Il Cappone di Racconigi, che si fregia dell’appellativo “Reale” proprio della città sabauda, è un prodotto dalle qualità organolettiche eccezionali, conosciuto da secoli e attestato dalla storia e dalla tradizione agroalimentare di quell’area del Piemonte. Mi congratulo con il sindaco di Racconigi Valerio Oderda e con i suoi collaboratori di maggioranza per avere saputo aggregare attorno al progetto i produttori locali e costruire in questo modo la candidatura al prestigioso riconoscimento nazionale. Sono particolarmente orgoglioso di essere riuscito a portare a termine il complesso iter in tempo per festeggiare questo prodotto straordinario alla prossima Fiera di Santa Lucia del 19 dicembre che da sempre gli è dedicata: uno di quei momenti che intendo valorizzare in modo strutturale perché saldano, nel segno del territorio e della filiera corta, tradizione contadina, commercio di prossimità e turismo del gusto che è sempre un turismo di qualità“.

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Attendevamo da tempo questo momento“, sottolinea il sindaco di Racconigi Valerio Oderda. “È il coronamento della prima fase di valorizzazione dei nostri prodotti locali che ben si combinano sia con i Distretti del Cibo sia con le altre azioni del Ministero e dell’Assessorato regionale all’Agricoltura in cui ci riconosciamo pienamente. Un plauso all’assessore Bongioanni, ai tecnici e a tutte le persone che hanno lavorato assieme al nostro Consorzio per raggiungere questo importante obiettivo“.

 

Il Cappone di Racconigi è il maschio castrato delle razze di gallina Bionda Piemontese e Bianca di Saluzzo. La scheda dei Pat disciplina con norme precise l’allevamento e l’alimentazione dell’animale, le sue caratteristiche fisiche e organolettiche e certifica una tradizione attestata ininterrottamente da almeno 25 anni nelle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura.

 

La richiesta di inserimento del Cappone di Racconigi è stata presentata dal Consorzio di Valorizzazione del Real Cappone di Racconigi il 15 marzo 2024. A seguito dell’analisi della documentazione fornita e dopo i sopralluoghi effettuati presso allevamenti e l’archivio del Comune di Racconigi, l’istruttoria tecnica della domanda si è conclusa positivamente. È stata così approvata la scheda tecnica del prodotto, e con Delibera di Giunta il Cappone di Racconigi è stato quindi inserito ufficialmente nell’elenco regionale dei Pat del Piemonte, che passa così da 343 a 344 prodotti. Gli atti saranno ora trasmessi al Masaf per l’aggiornamento dell’elenco nazionale che avviene ogni fine anno.

 

Il Cappone di Racconigi: storia, caratteristiche, fiere

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Fin dal 1800 i capponi venivano portati alla Fiera di Santa Lucia, in Racconigi, per essere venduti e finire poi sulle mense dei nobili come prelibato cibo delle festività natalizie; i primi riferimenti a questa fiera sono testimoniati da alcuni Regi Decreti di Casa Savoia. La Fiera di Santa Lucia, sempre più strettamente legata all’esposizione e alla vendita dei Capponi di Racconigi (tanto da essere spesso indicata anche come Fiera del Cappone) si è mantenuta viva nel tempo, interrompendosi solo nel periodo bellico, per riprendere poi negli anni ‘80 del XX secolo e, in modo ancor più vigoroso, nei primi anni duemila quando, all’attività fieristica, si sono affiancate altre iniziative di tipo promozionale e di valorizzazione come la premiazione degli allevatori, la realizzazione di eventi a tema e, ancora, di attività turistico culturali legate all’evento organizzate dal Comune che continuano ancor oggi. L’allevamento del Cappone di Racconigi avviene ancora oggi nei Comuni in provincia di Cuneo in cui si è sviluppato storicamente: oltre che a Racconigi, principale centro di commercializzazione, anche nei vicini Comuni di Cavallermaggiore, Cavallerleone, Caramagna Piemonte, Monasterolo di Savigliano, Marene, Polonghera, Sommariva del Bosco, Murello, Savigliano, Ruffia, Fossano e altri.

 

L’animale adulto, avente almeno 200 giorni di vita, si presenta con un piumaggio lucente, la testa piccola, il petto poco sviluppato, le zampe di colore giallo intenso, sottili e “vissute”, e la pelle giallo paglierino; il peso può variare dai 2,5 ai 4 chilogrammi.

 

La carne del Cappone di Racconigi, chiara e tenera, tiene molto bene la cottura, a seguito della quale assume colorazione quasi bianca; la pelle è piuttosto grassa e spessa. Proprio il grasso gli conferisce un sapore delicato, non troppo intenso, e un profumo “morbido”.

 

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