Nuovi loghi, etichette e identità visive per Birrificio Veneto, Radiocraft e Free Lions

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La birra artigianale in Italia sta vivendo un momento di stallo, se non di difficoltà. È a tutti chiaro che il periodo di crescita “inerziale” è finito da un pezzo e ora occorre emergere in un segmento che al momento, almeno in apparenza, non sembra offrire nuove possibilità di sviluppo. Così per un birrificio è diventato ancora più urgente presentarsi sul mercato con un’immagine chiara ed efficace, superando magari i limiti mostrati in passato, ma mascherati da dinamiche ambientali positive. Oggi passiamo in rassegna tre produttori che negli ultimi mesi hanno messo mano pesantemente al loro aspetto, modificando chi il logo, chi le etichette, chi l’intera identità visiva. È una necessità che però nasconde anche un aspetto positivo: la voglia di continuare a investire in elementi collaterali a quelli puramente produttivi, ma non per questo meno importanti.

Birrificio Veneto

Il Birrificio Veneto è un produttore con sede a Trissino, in provincia di Vicenza, fondato nel 2016 da cinque amici accomunati dalla passione per la birra, in particolare di stampo tedesco. Sin dall’esordio l’azienda mostrò una certa cura nello sviluppo dei propri elementi grafici: fu posta attenzione nella composizione del logo (una crasi visiva tra il luppolo e il leone, animale simbolo della regione) e nel packaging delle bottiglie. Un approccio analitico corretto, che tuttavia – secondo la nostra opinione – non fu esattamente valorizzato nella sua concretizzazione pratica. In altre parole le idee di partenza erano interessanti, ma la loro resa poco più che modesta.

È probabilmente anche per questo motivo che a settembre il Birrificio Veneto ha rinnovato completamente la sua identità visiva, compiendo un bel passo avanti in termini estetici e comunicativi. Il pittogramma con il leone è stato abbandonato per un’impostazione completamente giocata sul lettering, con uno studio apprezzabile sul font principale. Lo stesso font è il protagonista delle etichette, che mantengono l’approccio minimalista del passato, ma sviluppandolo visivamente in modo corretto. Anche adesso ogni birra si contraddistingue per un colore preciso, elemento esaltato dalla pulizia delle etichette: sfondo bianco, ampi spazi vuoti, contenuti monocromatici. Una scelta estetica coerente con la nuova comunicazione, che rivendica l’appartenenza al territorio per aspetti “caratteriali”:

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Se volete verificare le migliorie della nuova identità visiva rispetto alla precedente, vi basta confrontare la pagina Facebook del Birrificio Veneto con il sito web, che ancora non è stato aggiornato.

Radiocraft

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Il birrificio Radiocraft (sito web) è una delle realtà più interessanti nata negli ultimi anni nei dintorni di Roma. Il logo tuttavia non è mai stato il punto forte del produttore: una “ciambella” nera a richiamare un disco di vinile, con delle spighe di orzo stilizzate nel mezzo e la scritta “Radiocraft Brewery”, realizzata con font discutibili. Un pastrocchio che per fortuna ora è stato superato dal nuovo logo: un lampo che sembra nascere da una fonte sonora, con al centro il nome del birrificio in un carattere policromatico. Intorno alla “o” c’è uno spazio bianco circolare che, nella visione generale, richiama l’idea del vinile. Al momento il nuovo studio grafico non ha intaccato le etichette delle birre, rimaste pressoché invariate rispetto al passato, ma ha indicato la strada per quelle della nuova linea New Wave – Alternative Lab dedicate alle collaborazioni e alle sperimentazioni.

Free Lions

Attivo dal 2011, il birrificio Free Lions (sito web) è un nome ormai “storico” nel panorama laziale. Dopo la pandemia ha saputo rilanciarsi, con lo spostamento della sede produttiva nella frazione di Montebello, a Tuscania (VT), che ha rappresentato l’inizio di una nuova fase nella sua storia quasi quindicinale. Questo rinnovamento ha coinciso anche con la realizzazione di un nuovo studio grafico per le etichette delle birre, che sono state svelate la scorsa estate dal distributore 1001 Birre. È stata abbandonata la vecchia impostazione, che, sebbene apparisse piuttosto pulita – lettering semplice, immagini fotografiche dal gusto “artistico” – risultava piuttosto anonima. La nuova impronta è molto più d’impatto, perché ricorre a personaggi illustrati in uno stile fumettoso, con colori sgargianti e contorni decisi. Nulla di particolarmente originale, sia chiaro, ma da un punto di vista commerciale il passo avanti è evidente.



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