Nuovo Codice della Strada: da quando è legge

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Il nuovo Codice della Strada è legge ed entrerà in vigore a partire da sabato 14 dicembre 2024. È questa la data, in anticipo rispetto alle previsioni, in cui le norme introdotte dal governo per aumentare la sicurezza stradale potranno produrre i loro effetti.

Il percorso della riforma, voluta dall’attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, si è concluso piuttosto in fretta, dopo la lunga fase delle discussioni e degli emendamenti che hanno condotto alla versione finale del testo normativo.

Si ipotizzava, infatti, un’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada verso la fine dell’anno oppure direttamente a gennaio 2025. Invece, sarà legge prima delle festività natalizie, periodo in cui tra l’altro l’allerta incidenti stradali si fa più alta, soprattutto nella notte di Capodanno.

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Nuovo Codice della Strada: quando entra in vigore?

Perché il 14 dicembre? È il giorno in cui scade la cosiddetta vacatio legis. Si tratta dell’intervallo di tempo tra la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale e la sua efficacia, cioè l’effettiva entrata in vigore.

Dopo l’approvazione di Camera dei Deputati e Senato, con quest’ultimo che ha dato il via libera al nuovo Codice della Strada lo scorso 20 novembre, e in seguito alla promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, il testo è stato pubblicato il 29 novembre. Mattarella aveva un mese di tempo dopo l’approvazione in Parlamento per firmare la legge, ma ha fatto presto.

Da sottolineare che, per alcune norme come quelle sui monopattini elettrici, l’operatività del Codice sarà graduale. Questo perché in taluni casi sono necessari i decreti attuativi, che stabiliscono le concrete modalità di applicazione della legge. Di consueto, l’emanazione di tale decreti richiede almeno 6 mesi. Inoltre, le norme introdotte nel Codice della Strada 2024 non hanno valore retroattivo. Cioè non si applicano a tutto ciò che è avvenuto fino al momento dell’entrata in vigore.

Guida sotto l’effetto di alcol e droghe: le restrizioni

Tra i maggiori provvedimenti del nuovo Codice della Strada le pene più severe per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Per chi ha un tasso alcolemico superiore ai limiti, le multe sono inasprite da un minimo di 573 a un massimo di 6.000 euro. La sospensione della patente va da 3 mesi a 2 anni. Per i casi più gravi, arresto con reclusione fino a 12 mesi.

Inoltre, la nuove norme introducono il possibile di installare sull’auto, a proprie spese, l’alcolock. Questo dispositivo impedisce all’auto di avviarsi se il tasso alcolemico del conducente supera lo zero. L’apparecchio è munito di sigillo per impedirne la manomissione dopo essere stato installato sul veicolo.

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Per chi guida sotto l’effetto di droghe, è sufficiente risultare positivo al test rapido per essere sanzionati con l’immediata revoca della patente con relativa sospensione di 3 anni. In caso di recidiva, invece, è previsto il ritiro della patente a vita.

Cellulare al volante: sanzioni più severe

Relativamente all’eccesso di velocità, le sanzioni aumenteranno e saranno più alte se l’infrazione avviene in area urbana. Ma soprattutto, con il nuovo Codice della Strada la legge introduce inasprimenti delle misure che puntano a disincentivare una delle principali cause di incidenti: l’uso del cellulare alla guida, divieto già sancito dall’articolo 173.

Sono previste multe da 250 a 1000 euro e si introduce la sospensione breve della patente, purché il trasgressore abbia meno di 20 punti per precedenti decurtazioni. Questa è applicabile anche ad altre gravi infrazioni come il mancato allaccio delle cinture di sicurezza e la guida contromano. Per i recidivi le pene sono più severe.

Mobilità sostenibile, biciclette e animali

Il nuovo Codice della Strada è legge anche per il settore della micromobilità elettrica e della mobilità condivisa, in particolare per l’uso dei monopattini. Essi dovranno essere dotati di contrassegno identificativo e di assicurazione. Il casco sarà obbligatorio per tutti.

A tutela dei ciclisti, la normativa prevede l’obbligo per gli automobilisti di mantenere una distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri in caso di sorpasso di una bicicletta con il proprio veicolo, laddove le condizioni stradali lo consentono. Sarà inoltre più difficile realizzare corsie ciclabili, a favore invece delle piste ciclabili, cioè quelle delimitate da cordolo.

Infine, la riforma introduce anche la sospensione della patente di guida da 6 a 12 mesi per i responsabili dell’abbandono del proprio animale sulla strada (reato già sancito dal Codice penale). A ciò si aggiunge un aumento della pena detentiva e pecuniaria di un terzo.

Articolo Modificato Il:2 Dicembre 2024

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