Ha preso il via oggi alla Fiera di Padova la prima edizione di Circular Medical Expo – Innovation for Global Health, la fiera internazionale che affronta i temi della salute globale attraverso la lente della medicina circolare, vista come strumento chiave per ripensare il funzionamento e l’efficienza dei sistemi sanitari. Organizzato da Venicepromex in collaborazione con Padova Hall, l’evento, in programma fino domani,
mercoledì 4 dicembre, è realizzato grazie al supporto della Camera di Commercio di Padova e rientra nel programma promozionale 2024 condiviso con la Regione Veneto. La cerimonia di apertura ha visto la partecipazione di Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova; Margherita Cera, Assessora del Comune di Padova con deleghe a salute, prevenzione e sicurezza; Franco Conzato, Procuratore Speciale di Venicepromex; Nicola Rossi, Presidente di Padova Hall; Carlo A. Adami, Presidente del comitato scientifico di Circular Medical Expo. L’inaugurazione è stata arricchita dai messaggi di saluto inviati dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e
dalla Ministra per le Riforme Istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, a conferma dell’importanza dell’evento.
Oltre 50 le aziende presenti, di cui l’80% venete. Il settore a livello regionale è caratterizzato da un’elevata innovazione e dalla capacità di competere a livello internazionale, soprattutto grazie all’adozione di tecnologie digitali avanzate e alla crescente internazionalizzazione del comparto. Cuore della manifestazione è l’area espositiva che offre opportunità di networking con centri di acquisto, consorzi e importatori di strumentazioni biomedicali, provenienti da Emirati Arabi, Tunisia, Serbia, Albania, Marocco, Turchia, Colombia, Francia, Spagna, Austria e Israele. Parallelamente l’evento propone un programma ricco di incontri e convegni con ospiti di altissimo profilo.
Circular Medical Expo gode della collaborazione di partner prestigiosi: Unioncamere Veneto, Sistema Camerale Veneto, CNA Veneto, Confartigianato Imprese Veneto, Confimi Industria Sanità – Sanità Veneto, Confindustria Veneto Est, Confapi Veneto, Galileo Visionary District, Osservatorio Biomedicale Veneto, Unismart Fondazione Università di Padova. Ha inoltre il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova.
FOCUS AREA CONVEGNI
Massimiliano Boggetti, Presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita ALISEI è stato il protagonista della prima lettura con un intervento sull’importanza della ricerca per le scienze della vita. “Dobbiamo tornare, in Italia, a credere nella ricerca e a investire in innovazione. La ricerca è il motore del progresso e, in particolare, nelle scienze della vita rappresenta una leva strategica non solo per garantire il benessere dei cittadini, ma anche per rafforzare la competitività del nostro Paese a livello globale. Negli ultimi anni in Italia abbiamo assistito a un calo degli investimenti pubblici e privati in questo settore cruciale. Tuttavia, eventi recenti – dalla pandemia all’invecchiamento della popolazione che ribalta la piramide demografica – ci hanno dimostrato che solo attraverso l’innovazione possiamo costruire sistemi
sanitari in grado di affrontare le sfide della salute globale. Inoltre, emerge un dato allarmante: l’Europa sta progressivamente perdendo la sua autosufficienza nel campo delle scienze della vita, dipendendo sempre più da tecnologie e soluzioni sviluppate all’estero. Le scienze della vita e l’innovazione tecnologica sono strumenti essenziali per migliorare le cure, ottimizzare l’efficienza dei sistemi sanitari e garantire un accesso equo a soluzioni mediche avanzate. Le nuove applicazioni tecnologiche, sempre più in grado di dialogare con l’uomo, stanno aprendo orizzonti che vanno oltre il solo ambito medico. Ad esempio, neurotrasmettitori utilizzati per alleviare gli effetti di malattie neurodegenerative o traumi spinali offrono oggi la possibilità di creare interfacce tra il cervello e il web”.
A coordinare la prima tavola rotonda “Verso una salute circolare: ESG + Health”, è stato il prof. Gino Gerosa, Professore Ordinario di Cardiochirurgia della Facoltà di Medicina dell’Università di Padova, Direttore del Centro di Cardiochirurgia e del Programma Trapianto di cuore e Assistenza Meccanica dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova, Past President della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca e componente del Comitato Scientifico dell’evento, insieme al prof. Paolo Simioni, Direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova.
Nel corso della tavola rotonda la Dott.ssa Manuela Bocchino, Dirigente medico e ricercatrice Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento, Istituto Superiore di Sanità ha sottolineato il ruolo cruciale della tecnologia nel miglioramento dei sistemi sanitari: “L’utilizzo di tecnologie sanitarie digitali ha un ruolo fondamentale nella promozione di una sanità più efficiente e vicina ai cittadini. La telemedicina facilita l’accesso alle cure in aree meno accessibili, mentre i dispositivi di monitoraggio remoto aiutano a seguire i pazienti cronici, riducendo le ospedalizzazioni. Tuttavia, la tecnologia deve essere uno strumento al servizio della sanità. Per questo è fondamentale una collaborazione stretta tra aziende e società scientifiche, così da creare tecnologie davvero smart, capaci di intercettare le esigenze degli operatori sanitari e rispondere alle necessità reali del sistema sanitario. Come Istituto Superiore di Sanità stiamo lavorando sul monitoraggio, sulle best practices, basandoci
sulle evidenze e sulla condivisione di esperienze territoriali. SIMeDi, con l’Istituto Superiore di Sanità, promuove formazione e alfabetizzazione digitale, contribuendo a una sanità inclusiva ed efficace”.
“La telemedicina rappresenta una rivoluzione nel campo della salute ma è fondamentale ricordare – ha aggiunto Dott.ssa Mirella Mastretti – Direttrice Ricerca e Sviluppo, membro delle 100 esperte italiane STEM e Vicepresidente di Tel4Rise, Fondazione Triulza Founder – che i big data, da soli, non sono informazioni. Per fare davvero la differenza, abbiamo bisogno di sistemi avanzati di analisi predittive, capaci di trasformare i dati raccolti in strumenti utili per la diagnosi, la prevenzione e il trattamento assicurando l’appropriatezza della cura e della prescrizione. Solo così possiamo garantire una sanità più efficace e personalizzata, sfruttando al massimo il potenziale delle tecnologie digitali”.
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