Pierfranco D’Attoma, chi erano i nonni e la storia del Grifo dei Miracoli

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Pierfranco D’Attoma, lei porta un nome legato alla storia di Perugia imprenditoriale e sportiva. – Un vantaggio o un peso?

Direi un vantaggio, ma anche una grande responsabilità. Il nome D’Attoma è sinonimo di passione, innovazione e di un forte legame con la città di Perugia e il suo territorio. La famiglia D’Attoma ha sempre voluto contribuire attivamente al progresso e al benessere della comunità perugina. Questo mi sprona ogni giorno a dare il massimo, sia come imprenditore sia come cittadino che vuole contribuire al bene della comunità.

– Che ricordi ha di suo nonno Franco?

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Mio nonno è venuto a mancare quando avevo 12 anni, ma il ricordo che ho di lui è quello di un nonno eccezionale. Riusciva a ricoprire benissimo sia il ruolo di imprenditore di successo, che quello di marito, padre e nonno, tenendo insieme la famiglia. Era una figura carismatica e visionaria, capace di anticipare i tempi con coraggio e determinazione. La sua eredità è viva nei racconti di famiglia e nell’impatto che ha avuto sul territorio. È stato un esempio di dedizione e di amore per le sfide. Ho avuto la fortuna di avere due nonni molto importanti nella mia vita: oltre a Franco D’Attoma, grande esempio è stato anche Piero Petrini, proprietario dei Mangimi Petrini e della pasta Spigadoro. Il mio nome, Pierfranco, è un omaggio a entrambi, come simbolo dell’eredità che mi hanno lasciato.

– Che cosa le hanno raccontato in casa e gli amici delle gesta legate al Perugia dei Miracoli?

Mi hanno raccontato di un periodo straordinario, in cui la città viveva un sogno grazie al calcio. Sono nato nel 1979, proprio l’anno dell’imbattibilità del Perugia, e questo legame è sempre stato molto significativo per me. Mio nonno credeva nel potenziale delle persone e del territorio, e il Perugia dei Miracoli ne è stata la prova concreta. Portava avanti i progetti con una visione che andava oltre il presente, coinvolgendo tutta la comunità in un’avventura che ancora oggi fa battere il cuore a molti.

– Franco D’Attoma ha inventato la sponsorizzazione sulle maglie delle squadre di calcio e portò Paolo Rossi a Perugia strappandolo a Inter, Milan e Juventus. Un precursore in molti campi. Cosa vorrebbe ereditare da lui nella sua attività imprenditoriale?

Sicuramente la capacità di guardare lontano e di trovare opportunità dove gli altri vedono solo difficoltà. Mio nonno era un innovatore, capace di rischiare quando necessario, ma sempre con un piano chiaro. Il legame tra la nostra famiglia e la città di Perugia è sempre stato molto forte: ogni iniziativa imprenditoriale era anche un modo per valorizzare il territorio e restituire qualcosa alla comunità. Nella mia attività imprenditoriale cerco di fare lo stesso, investendo nella qualità, nell’innovazione e nel creare valore per i clienti e per il territorio.

– Lei è titolare di una delle concessionarie automobilistiche più importanti del centro Italia, come ha deciso di affrontare la questione della sostenibilità, tema oggi particolarmente sentito?
La sostenibilità non è più un’opzione, ma una necessità. Nelle nostre concessionarie Toy Motor, che rappresentano i marchi Toyota, Lexus e Hyundai, promuoviamo la mobilità elettrica e ibrida, supportiamo i clienti nel passaggio a soluzioni più ecologiche e stiamo lavorando per ridurre il nostro impatto ambientale. Abbiamo investito in strutture energeticamente efficienti e continuiamo a migliorare i nostri processi, affinché siano sempre più sostenibili. È un impegno che guarda al futuro, ma che è già concreto nel presente.

– La sua famiglia è sempre stata legata allo sport e lei ora ha scelto di legarsi al volley. Cosa l’ha spinta a una decisione del genere?

Il volley rappresenta valori come la collaborazione, il sacrificio e il gioco di squadra, che sono fondamentali anche nel mondo del lavoro. Ho scelto di legarmi al volley perché credo che sia uno sport che unisce le persone e ispira i giovani. Inoltre, dopo l’esperienza storica della mia famiglia con il calcio, volevo dare il mio contributo a uno sport che ha un grande valore sociale e di coinvolgimento, supportando la squadra della Sir Susa Vim Perugia che sta ottenendo grandi risulati.

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– Quali sono gli obiettivi futuri della sua azienda?

Il nostro obiettivo principale è offrire un’esperienza memorabile ai clienti, andando oltre la semplice vendita di auto, ma creando un rapporto di fiducia e valore che duri nel tempo. Continueremo a investire in innovazione, sostenibilità e nel rafforzamento del nostro legame con il territorio, perché crediamo che il futuro si costruisca insieme, passo dopo passo. Toy Motor vuole essere sempre di più un punto di riferimento per la mobilità sostenibile e per la qualità dei servizi offerti. Vogliamo non solo offrire prodotti e servizi di eccellenza, ma anche contribuire attivamente al benessere della comunità, rendendo ogni interazione con i nostri clienti speciale e significativa.



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