I prezzi dei voli si impennano durante le festività, sotto Natale e in estate. Le offerte tariffarie spesso sono poco comparabili e c’è una scarsa trasparenza in fase di acquisto dei biglietti online anche se viene esclusa una profilazione generalizzata degli utenti. Sono le prime conclusioni cui giunge il Rapporto preliminare sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri sulle rotte nazionali da e per Sicilia e Sardegna, pubblicato sul proprio sito dall’Antitrust.
Nel novembre 2023 l’Autorità garante della concorrenza ha avviato un’indagine conoscitiva sugli algoritmi in uso nel settore aereo per la determinazione dei prezzi del trasporto sulle rotte per Sicilia e Sardegna. L’Antitrust ha ora deciso di prorogare al 31 dicembre 2025 il termine di conclusione del procedimento; chi è interessato a presentare le proprie osservazioni al Rapporto preliminare potrà farlo entro il 15 gennaio 2025.
La proroga è una “brutta notizia” per l’Unione Nazionale Consumatori. «Pur rendendoci conto della complessità della materia, speravamo che il procedimento si concludesse come previsto per la fine di quest’anno, o perlomeno che si giungesse a una conclusione prima della prossima estate, per evitare l’ennesima stangata a carico degli utenti – ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’associazione – Abbiamo presentato un esposto all’Antitrust contro gli algoritmi il 15 settembre 2023 e da allora sono passati 2 anni senza che ci sia stata la svolta auspicata. Prendiamo comunque atto della proroga, studieremo il Rapporto Preliminare e faremo le nostre valutazioni».
“I risultati del rapporto – scrive il Codacons – confermano purtroppo le tante denunce del Codacons circa l’impennata dei prezzi dei voli in occasione delle festività natalizie e nel periodo estivo, l’opacità delle offerte tariffarie e la mancanza di trasparenza in fase di acquisto dei biglietti online, ma escludono una profilazione generalizzata degli utenti”.
Algoritmi di prezzo, i primi risultati delle indagini Antitrust
Ma quali sono i primi risultati delle analisi svolte dall’Antitrust?
In tema di algoritmi di prezzo nei sistemi di revenue management, si legge nel Rapporto, “lo studio effettuato sul funzionamento dei sistemi di pricing ha confermato l’adozione, da parte di tutte le compagnie aeree attive nei mercati oggetto di indagine, di tecniche che adattano dinamicamente i prezzi dei biglietti nel corso del tempo (revenue management). Tuttavia, i sistemi di revenue management sono applicati da ciascun vettore sulla totalità delle rotte operate, senza alcun adattamento specifico per i collegamenti da e per le isole maggiori, con riferimento a criteri, sistemi e meccanismi di definizione del pricing”.
Al momento i sistemi di revenue management sostanzialmente non fanno ricorso all’intelligenza artificiale o al machine learning, spiega ancora l’Antitrust.
I sistemi di princing si differenziano gli uni dagli altri e “gli esiti dei sistemi di pricing, rilevati attraverso l’analisi dei prezzi effettivi dei biglietti venduti fanno emergere, inoltre, che i diversi vettori risultano adottare politiche differenziate in ordine a livello dei prezzi, distribuzione dei biglietti per classi tariffarie e strategie di discriminazione intertemporale”.
L’andamento dei prezzi: aumentano con festività e in estate
I prezzi aumentano e lo fanno in determinati periodi dell’anno.
“Le analisi svolte sui prezzi effettivi dei biglietti nel 2023 da e per la Sicilia e la Sardegna – spiega il Rapporto – hanno evidenziato la tendenza a un significativo aumento dei prezzi in alcuni periodi e giorni dell’anno caratterizzati da maggiore intensità della domanda, in particolare a ridosso di festività, fine settimana, ponti e nel periodo estivo”.
L’approfondimento fatto nella settimana di Ferragosto e nelle feste di fine e inizio anno “ha fatto emergere che una quota consistente di passeggeri ha pagato prezzi superiori a 150 o anche a 200 euro per una sola tratta di volo. A riguardo, si evidenzia che, nei periodi di picco, l’andamento dei prezzi dei collegamenti con la Sicilia e la Sardegna non si discosta da quello osservabile negli altri mercati nazionali più simili a quelli insulari”.
I picchi di prezzo si concentrano in alcuni periodi dell’anno. E nei momenti di picco, spiega ancora l’Antitrust, “l’acquisto anticipato del biglietto consente di realizzare risparmi, seppure il prezzo parta da livelli iniziali più elevati in ragione della maggiore domanda attesa, e si osservano differenze di prezzo tra voli, in base alle diverse combinazioni di orario/aeroporto/vettore”.
Le analisi svolte, soprattutto per gli oneri di servizio pubblico in Sardegna “hanno fatto emergere che le politiche per la continuità territoriale possono svolgere un ruolo di contenimento dei prezzi nei periodi di picco, sebbene essenzialmente a beneficio dei residenti e delle categorie equiparate”.
Sembra invece esclusa la profilazione generalizzata degli utenti. L’Antitrust scrive infatti: “Quanto alla “personalizzazione dei prezzi” l’analisi svolta non ha fatto emergere (con alcune eccezioni circoscritte) l’adozione di pratiche di “profilazione” della clientela effettuate sulla base di informazioni acquisite nel corso del collegamento, con riguardo al tipo di dispositivo o browser utilizzato, alla località della connessione e alla storia di navigazione”.
Scarsa comparabilità dei prezzi dei biglietti
C’è invece una scarsa comparabilità dei prezzi e delle offerte. Il consumatore che voglia comparare i prezzi deve eseguire più volte il processo di prenotazione del volo.
“Gli approfondimenti svolti hanno evidenziato una scarsa comparabilità, sia inter-vettore che intravettore, dei prezzi dei biglietti aerei e dei singoli servizi accessori (scelta del posto, bagaglio, etc.) esposti agli utenti”, riconosce l’Antitrust.
Le prove di acquisto dei voli fatte sui siti web ha evidenziato che “le opzioni tariffarie offerte da ciascun vettore non sono sempre comparabili, in termini di servizi accessori inclusi e regole tariffarie; che i servizi accessori offerti dai vettori non sono sempre omogenei tra loro (per esempio con riguardo al peso dei bagagli in cappelliera e in stiva); che nessuno dei vettori considerati comunica il prezzo dei servizi accessori nella prima pagina di esito della ricerca del volo; e che, per poter visualizzare il prezzo dei servizi accessori, il consumatore deve procedere lungo un percorso “obbligato” a partire dalla pagina web iniziale di inserimento dei dati di ricerca del volo, attraverso una serie di pagine successive”.
Ancora, ci sono problemi anche sulle parole usate. Le compagnie usano termini non univoci per indicare gli elementi del prezzo finale quando parlano di “tariffa aerea”, “tasse”, “diritti aeroportuali” o “altri diritti, tasse e supplementi”.
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