Ritrovata la “Madonna del Melograno”: D’Orazio celebra il ritorno

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Gubbio accoglie con gioia il ritrovamento della “Madonna del Melograno”, rubata 45 anni fa dalla Pinacoteca di Palazzo dei Consoli. Il ritrovamento è stato possibile grazie all’importante lavoro svolto dai Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale, in collaborazione con gli uffici e l’assessorato alla Cultura. L’opera, attribuita a Pier Francesco Fiorentino, è pronta a ritornare nella città che l’ha custodita per secoli. La cerimonia ufficiale di riconsegna si terrà l’11 dicembre alle ore 11:30, e sarà presieduta dal sindaco Vittorio Fiorucci in un evento che vedrà tutta Gubbio in festa. Il celebre Campanone dedicherà una sonata in omaggio al capolavoro ritrovato, mentre il Palazzo dei Consoli aprirà gratuitamente le sue porte dalle 15 alle 19.

Una notizia che ha risvegliato l’entusiasmo degli eugubini e del mondo dell’arte. Costantino D’Orazio, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24 Umbria ha commentato: “Il ritorno a casa della Madonna del melograno è un fatto non solo molto atteso dagli eugubini e da tutto il mondo dell’arte, ma è un’opportunità per sanare la ferita aperta in un racconto, quello dell’identità di Gubbio, città raffinata e creativa”.

L’opera, un simbolo non solo artistico ma anche culturale, sarà visibile gratuitamente anche il 6 gennaio, dalle 10 alle 18, e per le scuole sono previste visite dedicate. Un evento che rappresenta un momento di riflessione sulla tutela del patrimonio artistico e sulla sua centralità per le comunità locali.

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La “Madonna del Melograno” torna a casa dopo quarantacinque anni: tra arte e mistero

La “Madonna del Melograno” venne rubata nella notte tra il 18 e il 19 marzo 1979 dalla Pinacoteca del Palazzo dei Consoli. Attribuita a Pier Francesco Fiorentino, l’opera è una tempera su tavola realizzata tra il 1450 e il 1500, e raffigura la Madonna con il Bambino e San Giovannino.

Il furto avvenne in un momento in cui il sistema antifurto del Palazzo era disattivato per manutenzione, un dettaglio che sollevò sospetti di un’azione premeditata e organizzata. All’epoca, i giornali ipotizzarono un furto su commissione, dato il rilevante valore storico e artistico della tavola. La sparizione della Madonna rappresentò una grave perdita per Gubbio e per l’intero patrimonio artistico italiano.

Oggi, grazie agli sforzi congiunti delle autorità competenti, l’opera è stata finalmente recuperata. La sua ricollocazione rappresenta un evento di grande rilevanza per la comunità eugubina, che da decenni attendeva di poter riabbracciare un pezzo fondamentale della sua storia.

Pier Francesco Fiorentino: l’arte di un maestro rinascimentale

Pier Francesco da Firenze, noto come Pier Francesco Fiorentino, è una figura di spicco del panorama artistico del Quattrocento. Nato e formatosi nella Firenze rinascimentale, Fiorentino fu influenzato profondamente da due grandi maestri del tempo: Benozzo Gozzoli e Fra Filippo Lippi.

Da Benozzo Gozzoli, Pier Francesco ereditò la capacità di modellare figure armoniose e di rappresentare scene intrise di umanità e spiritualità. Fra Filippo Lippi, invece, gli trasmise il gusto per i dettagli e la sensibilità nella raffigurazione delle Madonne e dei bambini, tratti distintivi che si ritrovano nella “Madonna del Melograno”.

La peculiarità di Pier Francesco risiede nella sua capacità di fondere queste influenze con uno stile personale. Le sue opere sono caratterizzate da una ricca presenza di elementi botanici e floreali, che denotano un’attenzione particolare per la natura. Questo aspetto è particolarmente evidente nella “Madonna del Melograno”, dove il melograno stesso, simbolo di fertilità e resurrezione, diventa protagonista.

Nonostante la sua formazione tradizionale, Fiorentino dimostrò una sensibilità innovativa, capace di reinterpretare i canoni rinascimentali e di creare opere dal forte impatto emotivo.

L’importanza del ritrovamento

Il ritorno della “Madonna del Melograno” non è solo un evento artistico, ma un momento simbolico per tutta Gubbio. L’opera rappresenta un pezzo della memoria collettiva della città, un simbolo di identità e appartenenza.

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La cerimonia dell’11 dicembre non sarà solo un’occasione per celebrare il recupero di un capolavoro, ma anche per riflettere sull’importanza della salvaguardia del patrimonio culturale. La gratuità dell’ingresso al Palazzo dei Consoli voluta dal sindaco Vittorio Fiorucci è un gesto significativo, volto a rendere l’arte accessibile a tutti e a sensibilizzare le nuove generazioni sul valore della cultura. La città, con il suo ricco patrimonio storico e artistico, ha ora l’opportunità di attirare l’attenzione di visitatori e studiosi, consolidando la sua posizione nel panorama culturale italiano.



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