Aerospazio, semiconduttori e IA: le tre leve per la crescita industriale di Torino e del Piemonte. Se ne è parlato a Sepem Industries

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La tavola rotonda “Oltre il 2025, le sfide per la manifattura del Nord Ovest” moderata dal direttore di Industria Italiana Filippo Astone, si e tenuta nella giornata inaugurale di Sepem Industries Torino, fiera della manifattura organizzata da GL Events Exhibitions Italia, filiale nel BelPaese di GL Events Exhibitions Industrie – a sua volta divisione del gruppo francese GL Events. Sono intervenuti il vicepresidente con delega Relazioni Industriali e Filiere di Unione Industriale Alberto Dal Poz, l’assessore allo Sviluppo e alle Attività Produttive e all’Industria Andrea Tronzano, la vicesindaco con delega alle Attività Produttive delle Città di Torino Michela Favaro, il presidente della Camera di Commercio di Torino Dario Gallina, il presidente di Cna Torino Nicola Scarlatelli e il responsabile Area Tecnica di Api Torino Gabriele Muzio.

Il 2025 si prospetta come un anno cruciale per il Piemonte e la città di Torino, che dovranno affrontare un contesto economico complesso, caratterizzato dalla crisi dell’automotive e da incertezze globali come l’aumento dei costi energetici e le difficoltà di accesso al credito. Tuttavia, il territorio può contare su tre importanti leve anticicliche per contrastare questa difficile congiuntura: la presenza consolidata dell’aerospazio, il settore dei semiconduttori e l’intelligenza artificiale. Il primo in Piemonte conta 35mila addetti e genera ricavi per 8 miliardi di euro e annovera, tra le aziende più rilevanti, Thales Alenia Space Italia.

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Il comparto favorisce la competitività del territorio perché integra ricerca e applicazione industriale in progetti avanzati, come lo sviluppo di satelliti, sistemi di propulsione e componenti di precisione. Inoltre, le partnership con l’Agenzia Spaziale Europea e altre organizzazioni globali consolidano il ruolo di Torino come hub di riferimento per tecnologie innovative. Il secondo è cruciale per affrontare la trasformazione digitale: avere il settore dei semiconduttori sul territorio è fondamentale perché questi componenti sono il “cervello” della tecnologia moderna. I semiconduttori si trovano in praticamente tutti i dispositivi elettronici, dalle auto ai telefoni, dai computer alle apparecchiature industriali. Controllano il funzionamento di macchine e sistemi digitali, rendendo possibile l’innovazione in settori come la mobilità elettrica, l’intelligenza artificiale e la comunicazione. Il Piemonte è un nodo strategico nella filiera europea grazie a una rete produttiva completa, che spazia dalla progettazione alla produzione e ai test. La terza, sostenuta dalla Fondazione AI4Industry promossa dal governo, rappresenta un acceleratore trasversale di innovazione, in grado di trasformare profondamente i processi produttivi e i modelli di business.

Tutto ciò è emerso nel corso della tavola rotonda “Oltre il 2025, le sfide per la manifattura del Nord Ovest” moderata dal direttore di Industria Italiana Filippo Astone e tenuta nella giornata inaugurale di Sepem Industries Torino, fiera della manifattura organizzata da GL Events Exhibitions Italia, filiale nel BelPaese di GL Events Exhibitions Industrie – a sua volta divisione del gruppo francese GL Events. Sono intervenuti il vicepresidente con delega Relazioni Industriali e Filiere di Unione Industriali Torino Alberto Dal Poz, l’assessore allo Sviluppo e alle Attività Produttive e all’Industria Andrea Tronzano, la vicesindaco con delega alle Attività Produttive delle Città di Torino Michela Favaro, il presidente della Camera di Commercio di Torino Dario Gallina, il presidente di Cna Torino Nicola Scarlatelli e il responsabile Area Tecnica di Api Torino Gabriele Muzio.

Nel 2025 il Piemonte e la città di Torino si troveranno ad affrontare una molteplicità di sfide interconnesse

Alberto Dal Poz
vicepresidente con delega
Relazioni Industriali e Filiere di Unione Industriali Torino.

Si diceva che il 2025 rappresenta un panorama economico complesso e pieno di sfide per il Piemonte e Torino. L’incertezza domina il clima imprenditoriale, con le imprese strette tra le difficoltà globali e le fragilità locali. Per Alberto Dal Poz «il 60% delle aziende vive sospeso tra dubbi e timori per il futuro, influenzato da dinamiche internazionali come la guerra in Ucraina, l’aumento dei costi energetici e la lentezza nelle decisioni politiche». Le difficoltà di accesso al credito, aggravate da tassi d’interesse elevati, frenano gli investimenti e ostacolano una programmazione aziendale che già risente del rallentamento dei consumi interni e della domanda globale.

Come si accennava, un elemento problematico riguarda il settore automotive, storicamente il pilastro dell’economia piemontese. Per Michela Favaro «l’automotive è il settore più critico, schiacciato da normative sulle emissioni e dalla transizione ai veicoli elettrici». La rivoluzione tecnologica impone un ripensamento totale della filiera, creando incertezza sia per i grandi player che per le aziende della componentistica. Questo si somma a un cambiamento culturale: l’auto non è più un simbolo per le giovani generazioni, riducendo la domanda interna in un momento in cui la competizione globale, specialmente con la Cina, si fa sempre più feroce.

Anche la transizione tecnologica verso modelli più sostenibili e avanzati non è priva di ostacoli. Per Alberto Dal Poz «le nuove normative Esg e i criteri per accedere agli incentivi sono troppo complessi, rallentando l’applicazione di innovazioni fondamentali». Questo ha generato un effetto domino negativo: molte aziende, in attesa di chiarezza sui decreti attuativi e sui programmi di transizione, hanno rimandato ordini e investimenti, comprimendo i risultati economici di interi settori e rendendo più difficoltosa l’evoluzione tecnologica, soprattutto per le Pmi.

La fragilità del tessuto produttivo è evidente soprattutto nelle microimprese, che rappresentano una parte significativa dell’economia piemontese. Per Nicola Scarlatelli «la mancanza di riserve finanziarie e i ritardi nei pagamenti lungo la filiera siano tra i problemi più critici». Le grandi aziende spesso ritardano i pagamenti ai fornitori, generando difficoltà a cascata che penalizzano soprattutto le realtà più piccole, già provate dalla scarsa patrimonializzazione e dalla difficoltà di accedere a risorse per innovare. A questo si aggiunge la sfida del ricambio generazionale: molte imprese faticano a trasferire il proprio know-how alle nuove generazioni, complice anche una percezione negativa del lavoro artigianale e tecnico.

La tavola rotonda “Oltre il 2025, le sfide per la manifattura del Nord Ovest” moderata dal direttore di Industria Italiana Filippo Astone, si è tenuta nella giornata inaugurale di Sepem Industries Torino, fiera della manifattura organizzata da GL Events Exhibitions Italia.

Un altro problema significativo è la carenza di competenze, che si intreccia con il declino demografico. Per Andrea Tronzano «oggi c’è bisogno di lavoratori specializzati che non si trovano più». Le aziende lamentano difficoltà crescenti nel reperire operai qualificati e tecnici con competenze avanzate, figure sempre più rare e necessarie in un contesto produttivo che si evolve rapidamente. Questa mancanza si unisce a una generale disaffezione verso il lavoro in fabbrica, che viene spesso percepito come poco attrattivo, nonostante i salari competitivi e i miglioramenti nelle condizioni lavorative.

I punti di forza: un sistema produttivo diversificato, con settori in grande crescita come l’aerospazio, i semiconduttori

Secondo la vicesindaco con delega alle Attività Produttive delle Città di Torino Michela Favaro «il ruolo della fondazione è cruciale per consolidare Torino come centro di innovazione tecnologica, contribuendo allo sviluppo economico del territorio».

Il Piemonte e Torino vantano punti di forza che posizionano il territorio come un polo strategico in molti settori chiave. La diversità e la qualità della sua base produttiva rappresentano un valore sostanziale. Per l’assessore Andrea Tronzano, il Piemonte è un territorio che «spazia dalla terra al cielo», offrendo un mix di competenze che vanno dal settore estrattivo all’agroalimentare, passando per l’industria manifatturiera e l’aerospazio. Questa pluralità di competenze non è solo una caratteristica storica, ma una leva attuale che, se ben utilizzata, può garantire una posizione di rilievo anche nei mercati globali.

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Si citava l’aerospazio: in particolare rappresenta un settore strategico per il Piemonte e Torino, con una crescita prevista del 9% entro il 2030, come evidenzia Alberto Dal Poz. La regione ospita una filiera unica in Italia, caratterizzata da competenze di alto livello e capacità manifatturiere di eccellenza. Il Distretto Aerospaziale Piemonte (DAP), istituito nel 2019, coordina le sinergie tra grandi aziende, PMI, istituzioni accademiche e centri di ricerca, rafforzando la competitività del settore a livello internazionale. Il tessuto produttivo regionale è costituito da oltre 450 Pmi specializzate, supportate da un ecosistema di ricerca e innovazione che include il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi di Torino. Per Alberto Dal Poz «il Piemonte ha una competenza riconosciuta a livello internazionale. Ad esempio, ha un ruolo centrale nello sviluppo di tecnologie per satelliti, componenti meccaniche di precisione e sistemi di propulsione avanzata».

Il Piemonte è protagonista di importanti programmi internazionali, come il Lunar Gateway e Artemis, che mirano a esplorare e colonizzare la Luna. Inoltre, il progetto Città dell’Aerospazio di Torino, con un investimento di 42 milioni di euro, punta a integrare industria, formazione e ricerca, creando un ecosistema all’avanguardia. Tra le grandi aziende, a parte la citata Thales Alenia, sono operative in Piemonte anche Leonardo e GE Avio. La capacità del settore di coniugare ricerca e applicazione industriale deriva dalla collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca, che ha permesso di consolidare la filiera. Per Andrea Tronzano «l’aerospazio offre opportunità concrete per l’occupazione qualificata, rappresentando un settore in grado di attrarre giovani talenti e sviluppare competenze tecniche avanzate».

Il settore aerospazio ha anche un ruolo significativo nell’attrazione di investimenti. Per Dario Gallina, «il Piemonte è considerato un contesto favorevole per le imprese del comparto», grazie a una combinazione di infrastrutture, competenze e politiche di supporto. Torino, in particolare, ospita poli tecnologici e distretti specializzati che offrono un ambiente collaborativo per aziende e istituzioni. L’evoluzione dell’aerospazio sarà cruciale per il Piemonte, in quanto esempio di come il territorio possa affrontare le sfide di un mercato globale sempre più competitivo e tecnologicamente avanzato.

Peraltro, il riconoscimento di Torino come capitale europea dell’innovazione per il 2024 rappresenta un traguardo significativo che sottolinea l’efficacia del modello collaborativo locale. Per Michela Favaro «è il risultato di un ecosistema in cui innovazione, ricerca e sviluppo tecnologico lavorano insieme, offrendo opportunità di crescita e attrazione per start-up e investitori».

Silicon Box ha scelto Novara come sede del suo nuovo maxi-impianto produttivo per la realizzazione di semiconduttori e microchip (chiplet integration, advanced packaging e testing foundry), il primo nel suo genere in Europa, per un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro.

Anche il settore dei semiconduttori sta assumendo un ruolo di crescente importanza per il Piemonte, posizionando il territorio come un nodo strategico nella filiera tecnologica europea. Il comparto si distingue per una filiera produttiva completa, che spazia dalla progettazione alla produzione e ai test, coinvolgendo circa 200 imprese attive nella regione. L’arrivo di Silicon Box, multinazionale specializzata nella produzione di chiplet, evidenzia la competitività del territorio in questo settore. Uno dei fattori che favoriscono l’insediamento di aziende di semiconduttori è la presenza di caratteristiche naturali e infrastrutturali favorevoli, come la disponibilità di acqua e l’assenza di rischio sismico. A questi si aggiunge la competenza consolidata di un tessuto industriale in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione. Anche le aziende del comparto, come quelle dell’aerospazio, non operano in modo isolato, ma collaborano con centri di ricerca, università e altri settori industriali, favorendo un ecosistema integrato che sostiene l’innovazione tecnologica. Il comparto dei semiconduttori offre anche opportunità occupazionali rilevanti, soprattutto per figure tecniche e specializzate. La Regione Piemonte, in collaborazione con le istituzioni formative e le imprese, sta promuovendo iniziative per formare nuove competenze e favorire l’inserimento lavorativo in questo ambito. Inoltre, il ruolo del Piemonte nell’ambito delle reti europee legate ai semiconduttori consolida la sua rilevanza a livello internazionale.

Anche il turismo e la cultura stanno guadagnando peso come settori complementari al manifatturiero. Per il Presidente della Camera di Commercio, Dario Gallina, «il turismo vale circa il 10% della nostra economia, e grazie ai grandi eventi e al patrimonio culturale di Torino, stiamo diventando una destinazione sempre più attrattiva a livello internazionale». Il connubio tra industria, turismo e cultura può rappresentare una leva importante per diversificare l’economia locale e creare nuovi flussi di investimento. Per Gallina  gli investimenti in strutture ricettive e l’organizzazione di eventi di respiro internazionale stanno contribuendo a fare di Torino una città sempre più accogliente sia per i visitatori che per gli imprenditori.

Le strategie anticicliche: con un approccio integrato istituzioni, imprese e associazioni lavorano insieme puntando su digitalizzazione, sostenibilità, attrazione di investimenti e formazione. Il ruolo dell’IA

Per l’Assessore Andrea Tronzano, il Piemonte è un territorio che «spazia dalla terra al cielo», offrendo un mix di competenze che vanno dal settore estrattivo all’agroalimentare, passando per l’industria manifatturiera e l’aerospazio.

Di fronte a un contesto economico instabile, il Piemonte sta mettendo in campo strategie innovative e coordinate per affrontare le sfide e sostenere la crescita. La citata collaborazione tra istituzioni, associazioni e imprese è centrale in questo processo. Per l’assessore Tronzano «lavorare insieme, a livello locale e interregionale, è la chiave per competere su scala globale». In questa ottica, l’alleanza con Lombardia e Liguria per rafforzare il Nord-Ovest come un unico triangolo economico competitivo è uno degli obiettivi prioritari. Questa collaborazione si traduce in iniziative condivise per attrarre investimenti, sostenere l’innovazione e creare una base economica più resiliente.

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A livello locale, la Regione Piemonte e la Camera di Commercio stanno puntando molto su incentivi e bandi per la digitalizzazione e la sostenibilità. Per Gallina «abbiamo messo a disposizione voucher per aiutare le Pmi a sviluppare progetti energetici e sostenibili, perché è importante sostenere le imprese in questa fase di transizione». Anche l’Unione Industriali e Cna stanno promuovendo una maggiore integrazione delle filiere produttive, proponendo un modello di rete che unisca grandi aziende e piccole realtà locali. Per Nicola Scarlatelli, occorre insistere su «un patto territoriale manifatturiero che metta insieme grandi imprese, PMI e microimprese in una rete virtuosa, capace di generare innovazione condivisa e opportunità di crescita».

Un altro tema centrale nelle strategie è la formazione e il coinvolgimento dei giovani. Per Tronzano le nuove generazioni devono considerare le professioni tecniche come una scelta di carriera promettente: «Oggi le imprese pagano bene i lavoratori specializzati, ma abbiamo bisogno di attrarre nuovi talenti e di formare figure tecniche per i settori in crescita come l’aerospazio e l’intelligenza artificiale».

Secondo Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino, «la capacità di integrare l’intelligenza artificiale nei processi industriali sarà una delle chiavi per aumentare l’efficienza e sostenere l’innovazione delle imprese».

La citata Fondazione AI4Industry, con sede a Torino e inaugurata nel 2024, è un progetto strategico per integrare l’intelligenza artificiale nei settori industriali chiave italiani, come automotive, aerospazio e meccanica avanzata. Con un finanziamento annuale di 20 milioni di euro, la fondazione mira a migliorare l’efficienza e la sostenibilità delle imprese, promuovendo innovazione e competitività. Per Dario Gallina «la fondazione è pensata per tradurre le tecnologie dell’intelligenza artificiale in strumenti utili alle imprese, incluse le piccole e medie realtà». Le applicazioni spaziano dall’ottimizzazione dei processi produttivi alla gestione intelligente della catena di approvvigionamento, fino alla manutenzione predittiva. Questo approccio permette di affrontare le sfide della competitività globale con strumenti tecnologici avanzati. Per Gallina «la capacità di integrare l’intelligenza artificiale nei processi industriali sarà una delle chiavi per aumentare l’efficienza e sostenere l’innovazione delle imprese». La fondazione si distingue anche per il suo impegno nella formazione e nell’attrazione di talenti. È prevista l’assunzione di oltre 100 ricercatori, che lavoreranno su progetti legati alle necessità specifiche delle imprese. Questo aspetto è particolarmente importante per colmare il gap di competenze che spesso rappresenta un ostacolo all’adozione di tecnologie avanzate nelle PMI. Per Tronzano «l’obiettivo è mettere a disposizione delle imprese locali risorse qualificate e strumenti accessibili per sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale». In pratica, la fondazione si inserisce inoltre in un contesto di politiche regionali che mirano a rafforzare la sinergia tra pubblico e privato. Il progetto beneficia del coinvolgimento di università, centri di ricerca e associazioni di categoria, creando un ecosistema collaborativo. Questo approccio consente di sviluppare soluzioni che siano non solo innovative, ma anche adeguate alle esigenze specifiche delle imprese locali. Per Michela Favaro «il ruolo della fondazione è cruciale per consolidare Torino come centro di innovazione tecnologica, contribuendo allo sviluppo economico del territorio».

Infine, la semplificazione burocratica e la creazione di un ambiente favorevole per gli investitori rappresentano un altro pilastro delle strategie messe in campo. Per Michela Favaro «dare tempi certi e procedure snelle agli imprenditori è essenziale per attrarre nuovi investimenti». Questo impegno, unito a una maggiore sinergia tra pubblico e privato, rappresenta una delle leve fondamentali per garantire la ripresa economica. Le strategie per il 2025 puntano dunque a trasformare le difficoltà in opportunità, sfruttando i punti di forza del territorio e investendo su innovazione, sostenibilità e competenze. La capacità di fare sistema e di lavorare in un’ottica integrata sarà determinante per costruire un futuro più competitivo e resiliente per il Piemonte e Torino.



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