Corruzione, blitz in Trentino Alto Adige, 9 arresti tra cui il magnate Benko (rimasto a piede libero) e la sindaca di Riva del Garda

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La Procura distrettuale di Trento ha emesso un mandato d’arresto per il magnate austriaco René Benko, fondatore del gruppo Signa, finito poco meno di un anno fa sulla stampa internazionale per un mega crac. Sarebbero stati effettuati anche altri arresti in Italia, tra cui il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager e la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi. Tutti si trovano ai domiciliari. Non si escludono ulteriori sviluppi.

C’è anche un giornalista che opera a Bolzano, Lorenzo Barzon, tra le 9 persone arrestate oggi nella vasta operazione condotta da Carabinieri e Guardia di Finanza, coordinata dalla DDA della Procura della Repubblica di Trento, in Trentino Alto Adige. Barzon, giornalista iscritto all’ordine nell’elenco dei pubblicisti, in passato nel capoluogo altoatesino aveva collaborato alle campagne elettorali di esponenti politici locali sia del centrosinistra che del centrodestra. Lorenzo Barzon è stato descritto dagli inquirenti come «uomo di fiducia di Hager, del quale eseguiva pedissequamente gli ordini inserito nel contesto istituzionale altoatesino (..)». Oltre al mandato di arresto per il magnate austriaco di Innsbruck, Renè Benko, fondatore della Signa Austria, ora fallita, arrestati ai domiciliari anche il noto commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, l’imprenditore roveretano Paolo Signoretti, l’ex sindaco di Dro e senatore Vittorio Fravezzi, la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, gli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani dello studio ‘Area 17’ e la dirigente del Comune di Bolzano nell’ufficio gestione del territorio Daniela Eisenstecken. Secondo quanto reso noto dagli inquirenti, gli imprenditori coinvolti si sarebbero resi disponibili a finanziare le campagne elettorali di amministratori pubblici, ottenendo poi agevolazioni, procedure semplificate e concessioni per iniziative immobiliari. A quanto pare, l’indagine sarebbe iniziata nel 2019 a seguito di un accesso abusivo al sistema informatico di una dipendente del Comune di Bolzano.

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Le indagini coordinate dalla Dda della Procura di Trento con Carabinieri del Ros e i Finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza di Trento ipotizzano l’esistenza di un gruppo affaristico in grado di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino Alto Adige. Le indagini coinvolgono 77 persone fisiche, tra cui 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, membri delle forze dell’ordine, professionisti e imprenditori. Inoltre, numerose persone giuridiche sono state segnalate per responsabilità amministrativa. Il Gip ha condiviso la contestazione dell’utilizzo del metodo mafioso per il reato di associazione per delinquere ipotizzato dalla Procura.

Le accuse contestate includono: associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, oltre a diversi reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio, nonché violazioni delle norme tributarie legate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti. I militari hanno eseguito oltre 100 perquisizioni nei confronti di altre persone sottoposte ad indagine, società ed enti pubblici territoriali nelle province di Trento, Bolzano, Brescia, Milano, Pavia, Roma e Verona nonché all’estero attraverso i canali di cooperazione giudiziaria internazionale. Gli imprenditori coinvolti si sarebbero resi disponibili a finanziare le campagne elettorali di amministratori pubblici, ottenendo poi agevolazioni, procedure semplificate e concessioni per iniziative immobiliari.

Benko si presenta a Polizia in Austria, resta libero

Il magnate austriaco Renè Benko si è presentato presso la direzione della Polizia (Polizeidirektion) di Innsbruck a seguito dell’ordine di arresto spiccato dalla Procura di Trento. Benko è stato ascoltato ma è rimasto a piede libero. Lo rende noto il sito del quotidiano Der Standard. L’avvocato di Benko, Norbert Wess, ha detto, «nessun mandato d’arresto europeo sarà eseguito contro il signor Benko che continuerà – come prima – a cooperare pienamente con tutte le autorità nazionali e internazionali ed è fiducioso che qualsiasi accusa contro di lui sarà errata».



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