Energie rinnovabili, uso dell’agrivoltaico: quali benefici per la riduzione delle emissioni? | Articoli

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L’agrivoltaico unisce agricoltura ed energia rinnovabile, offrendo opportunità economiche e ambientali significative. In Italia il settore è in forte crescita, ma richiede normative chiare e investimenti per sfruttare appieno il suo potenziale sostenibile.

Grazie all’agrivoltaico si potrebbero ridurre notevolmente le emissioni di CO2, senza inficiare la produzione agricola

L’agrivoltaico, un sistema innovativo che combina la produzione agricola con quella energetica, si sta affermando come una delle soluzioni più promettenti per affrontare le sfide della sostenibilità e della decarbonizzazione. Questa tecnologia rappresenta un’evoluzione strategica del fotovoltaico tradizionale, creando un ecosistema che massimizza i benefici sia per l’agricoltura sia per la produzione di energia rinnovabile.

Il tema è stato al centro del convegno “La giornata dell’agrivoltaico: l’impatto del DLGS Testo Unico FER e del DL Ambiente”, organizzato da ANIE Confindustria a Roma il 28 novembre. L’evento ha messo in luce le opportunità offerte dall’agrivoltaico in termini economici, ambientali ed energetici, analizzando i progressi normativi e tecnologici che possono consolidare il settore.

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Secondo il Joint Research Centre della Commissione Europea, destinare solo l’1,06% della superficie agricola europea all’agrivoltaico permetterebbe di installare quasi 944 GW di capacità fotovoltaica entro il 2030, quasi il doppio dell’obiettivo di 590 GW fissato dall’Unione Europea. Questo dato sottolinea l’enorme potenziale del settore per ridurre le emissioni di CO2, senza compromettere la produzione agricola.

 

L’Italia guida la transizione agrivoltaica

In Italia, il settore agrivoltaico è in forte crescita. Nel 2023, i progetti hanno raggiunto una capacità totale di quasi 16 GW, confermando il ruolo del nostro Paese come pioniere in questo campo. Il bando PNRR per impianti agrivoltaici, chiuso nel settembre 2024, ha registrato un interesse significativo con richieste di finanziamento per oltre 920 milioni di euro e 643 progetti presentati, per una potenza complessiva di oltre 1,7 GW.

Secondo un’analisi di Althesys, l’Italia potrebbe raggiungere una capacità installata di circa 22 GW entro il 2030, pari al 58% degli impianti fotovoltaici a terra previsti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Ciò richiederebbe l’uso di circa 40.000 ettari di terreno agricolo, equivalenti solo all’1% della superficie agricola totale, rendendo questa tecnologia altamente sostenibile.

Nonostante le sue potenzialità, il settore agrivoltaico in Italia deve affrontare diverse sfide, tra cui una regolamentazione complessa sull’uso del suolo e le difficoltà nell’armonizzare le politiche agricole con quelle energetiche. Le Linee Guida del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) rappresentano un primo passo, ma è necessaria una definizione normativa chiara di “impianto agrivoltaico” e ulteriori sviluppi nella coprogettazione tra agronomia e fotovoltaico.

Un altro nodo cruciale riguarda la quantificazione della resa agricola in presenza di impianti agrivoltaici. La ricerca e lo sviluppo, in questo contesto, giocano un ruolo fondamentale per ottimizzare le prestazioni energetiche, agricole e ambientali.

Secondo uno studio di Althesys, i benefici economici dell’agrivoltaico superano di gran lunga i costi. Sebbene la perdita di superficie coltivabile sia stimata nello 0,08% della superficie agricola utilizzata (SAU) nazionale, l’integrazione dei pannelli fotovoltaici garantisce risparmi idrici, miglioramenti microclimatici e rese agricole superiori. A ciò si aggiunge un reddito di oltre 320 milioni di euro derivante dall’affitto dei terreni agricoli.

Il settore delle rinnovabili, trainato da fotovoltaico ed eolico, ha generato nel 2023 un giro d’affari di circa 10 miliardi di euro. Secondo le previsioni del Politecnico di Milano, gli investimenti nel settore potrebbero raggiungere tra i 45 e i 90 miliardi di euro entro il 2030, con un potenziale occupazionale di 100.000 addetti.

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Filippo Girardi, Presidente di ANIE Confindustria, ha sottolineato: “Lo sviluppo delle energie rinnovabili è essenziale per garantire sicurezza e sovranità energetica al nostro Paese.” Andrea Cristini, Presidente di ANIE Rinnovabili, ha aggiunto: “L’agrivoltaico è una sfida che coinvolge profondamente il nostro tessuto produttivo e territoriale. Puntiamo a costruire un sistema energetico integrato che porti il Made in Italy anche in questo settore innovativo.”

L’agrivoltaico si configura, quindi, come una delle leve strategiche per la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile, con l’Italia pronta a guidare questa rivoluzione verde.



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