AGI – La Sardegna è la prima regione ha dotarsi di una disciplina organica in materia di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il Consiglio regionale ha approvato stamane, a maggioranza, il voto finale sul disegno di legge sulle aree idonee e non idonee, che era entrato nelle commissioni consiliari 75 giorni fa. Il via libera – con 35 si’ e 14 no – è stato accolto stamattina da un applauso dei consiglieri della maggioranza. Secondo quanto prospettato dalla Giunta, con questa legge il 98% del territorio dell’isola rientra fra le aree non idonee. L’esame del provvedimento in Aula era iniziato lo scorso 12 novembre. I tempi di approvazione si sono allungati per il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione di centrodestra che non condivideva né il ddl ne’ il metodo con cui Giunta e Campo largo l’hanno elaborato. La minoranza ha fatto ricorso a ogni strumento messo a disposizione dal regolamento consiliare per rallentare i lavori, finche’ non e’ stato trovata un’intesa con la maggioranza. La maggioranza ha poi deciso di accogliere alcuni degli emendamenti della minoranza, che a lungo ha insistito per portare subito in Aula la proposta di legge di iniziativa popolare ‘Pratobello 24’ contro la speculazione energetica, firmata l’estate scorsa da oltre 211 mila persone. L’Aula ha approvato anche due ordini del giorno proposti dall’opposizione: uno impegna la Giunta a prevedere un’imposta regionale sugli impianti di produzione di energia rinnovabile; l’altro sollecita norme di attuazione dello Statuto finalizzate a rafforzare la tutela del paesaggio della Sardegna.
“Dopo tre settimane di confronto e di grande dibattito l’approvazione del disegno di legge 45 è la dimostrazione che in ogni caso in una società civile deve vincere la democrazia. Perché le regole vanno sempre rispettate”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini. “Ringrazio maggioranza e opposizione per il grande contributo dato al miglioramento della legge. Si tratta solo di un primo passo di un lungo percorso. L’Assemblea lavorerà nei prossimi mesi per dare alla Sardegna dei provvedimenti in materia di energia per il bene del nostro territorio e per essere pronti per la transizione energetica”.
Il flashmob di protesta sotto il Consiglio regionale. Credits: Eleonora Bullegas
Todde: “È un primo passo per una strategia energetica regionale”
“Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonea o non idonea all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo, da qui al 2030, circa 700 milioni di euro per le comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per autoconsumo, con incentivi – anche a fondo perduto – destinati a cittadini, Comuni, imprese, privati ed enti regionali e comunità energetiche”, sottolinea la presidente della Regione, Alessandra Todde. “Tutti gli impianti, sia quelli nuovi che quelli in corso di autorizzazione, potranno essere realizzati solo se ricadenti nelle aree idonee”.
Mentre l’Aula approvava la legge, sotto il palazzo del Consiglio regionale, con un flash mob, qualche decina di manifestanti dei comitati della Rete Pratobello 2024 contestava Todde e i capigruppo di maggioranza, accusati di non aver discusso subito la proposta di legge d’iniziativa popolare contro la speculazione energetica e denunciare quello che considerano un deficit di democrazia. Gli attivisti hanno piazzato una sagoma di cartone che raffigura un asino, con una parrucca e una foto con gli occhi della presidente Todde, affiancata da fantocci di pezza, collocati su alcune sedie, con le foto e caricature dell’ex presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi e dei capigruppo della maggioranza del Consiglio regionale.
Cosa contiene il disegno di legge
Fa riferimento allo statuto speciale di autonomia il disegno di legge sulle aree idonee e non idonee all’installazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili in Sardegna, approvato stamane dal Consiglio regionale. Il testo definisce, innanzi tutto, la tipologia di impianti ai quali la disciplina si applicherà ed elenca una serie di definizioni, fra cui quella di modificazione irreversibile dei luoghi, con lo scopo di raggiungere gli obiettivi di transizione energetica e nel contempo garantire la tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, privilegiando l’utilizzo di superfici di strutture edificate: capannoni industriali e parcheggi, aree a destinazione industriale, artigianale.
Fondo per l’autoconsumo
La Regione Sardegna istituirà un fondo di rotazione, alimentato anche con risorse nazionali ed europee, con una dotazione iniziale di 678 milioni di euro dal 2025 al 2030, per incentivare la produzione di energia da rinnovabili destinata all’autoconsumo. La Regione potrà erogare anche sovvenzioni a fondo perduto e ricorrere a strumenti finanziari per sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo di energia elettrica destinati all’autoconsumo per persone fisiche, imprese e professionisti con sede nell’isola, comunità energetiche, enti locali ed enti pubblici regionali.
Particolare attenzione sarà riservata alle comunità energetiche. La Regione dovrà adottare misure per incentivare le comunità energetiche, anche in via prioritaria.
Deroghe
I Comuni potranno presentare alla Regione istanze per realizzare impianti o sistemi di accumulo da fonti di energia rinnovabili anche in aree non classificate non idonee. Il via libera, però, potrà arrivare solo previo accordo con la Regione e dopo un dibattito pubblico, un processo partecipativo che dovrà coinvolgere le popolazioni dei comuni interessati all’intervento e concludersi con esito positivo. L’istanza dovrà essere accompagnata da uno studio di fattibilità, secondo una dettagliata procedura prevista nel ddl approvato stamane, e presentata dal Consiglio comunale interessato, dopo una delibera adottata a maggioranza qualificata, tenuto conto dell’impatto visivo o paesaggistico dell’impianto o dall’accumulo Fer.
Agenzia regionale per l’energia
Prevista anche l’istituzione dell’Agenzia regionale per l’energia, che la Giunta regionale dovrà delineare con un disegno di legge da approvare entro 120 giorni dall’entrata in vigore dalla legge. Nell’ambito dell’Agenzia sarà istituito l’Osservatorio regionale per l’energia, strumento di analisi e di monitoraggio della produzione di energia e a supporto delle politiche energetiche regionali.
Abrogata la legge ‘moratoria’
Con l’entrata in vigore della norma sulle aree idonee e non idonee, sarà abrogata la legge ‘moratoria’, la n.5 del luglio scorso impugnata dal governo, con cui il Consiglio regionale aveva approvato uno stop, fino a 18 mesi, all’installazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili nell’isola. Sulla legge 5 era attesa a breve la pronuncia della Corte costituzionale.
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