Un disagio abitativo sempre più evidente a cui dare risposta e una richiesta di soluzioni di affitto e vendita più efficienti: sono questi due dei pilastri attorno ai quali ruotano le proposte per riformare le politiche abitative regionali. “Nella legge che rinnoverà la Lr 1/2016 daremo maggiore centralità al ruolo delle Ater come soggetti gestori del patrimonio immobiliare che deve essere ampliato e messo a disposizione dei cittadini con strumenti più incisivi”, ha dichiarato l’assessora alle Infrastrutture Cristina Amirante durante un incontro informativo che si è tenuto con diversi sindaci del Friuli Venezia Giulia. “Miriamo a sostenere le locazioni e l’accesso a un alloggio che diventi col tempo una abitazione stabile per chi ne ha bisogno”, ha sintetizzato Amirante.
Disegno di legge
La Regione Friuli Venezia Giulia si appresta dunque a portare in Aula, nei primi mesi del 2025, il disegno di legge sulle politiche abitative che riforma la norma del 2016. “Il percorso di consultazioni è iniziato con le Ater, proseguito con gli altri soggetti della filiera casa e oggi aperto al confronto con i Comuni il cui ruolo è fondamentale per la conoscenza che hanno del proprio territorio e delle esigenze abitative dei cittadini”, ha detto Amirante. “Ai Comuni, però, l’attuale legge attribuisce un compito troppo gravoso in considerazione delle difficoltà gestionali che i Comuni si trovano ad affrontare ogni giorno in condizioni di carenza di personale”.
Novità
Da qui, la prima novità prevista dalla bozza del ddl: i tavoli territoriali saranno convocati e gestiti dalle Ater e non dai Comuni ed avranno un ruolo consultivo. Ne faranno parte un rappresentante dei Comuni ogni 30mila abitanti, un rappresentante per ogni Comunità, uno per ogni ambito territoriale, il presidente dell’Ater di riferimento o un suo delegato, un rappresentante per le organizzazioni sindacali, uno per gli Stati Generali delle costruzioni, tre rappresentanti degli enti del Terzo settore. “Il tavolo potrà essere allargato ad altri soggetti se ritenuto necessario od opportuno in base a specifiche esigenze, come quelle che possono manifestare i Comuni capoluogo”, ha specificato Amirante.
La seconda novità che troverà spazio nel disegno di legge sarà una programmazione che da triennale diventerà annuale. I Comuni invieranno la scheda delle esigenze abitative alle Ater entro febbraio; le Ater consulteranno i tavoli territoriali, con funzioni di area vasta, e presenteranno un documento di sintesi entro giugno; la Giunta regionale approverà il programma entro ottobre così che la Regione possa dare copertura al piano abitativo nella legge di Stabilità.
Proposte
Amirante, riferendosi alle proposte fatte da partiti di opposizione, ha respinto l’idea di aprire linee contributive a favore di chi ristruttura abitazioni private da porre in locazione, ribadendo che “il lavoro che stiamo facendo punta ad incidere sull’intero sistema abitativo, di cui le Ater sono il fulcro, con un confronto che si è aperto anche al mondo produttivo ed in particolare industriale”. Su questo punto verte la seconda novità di rilievo che riguarda il sostegno alle locazioni per le persone che giungono in Friuli Venezia Giulia da altre regioni in virtù di un nuovo posto di lavoro in un’impresa del territorio. “Su questo tema stiamo lavorando congiuntamente con gli assessori Bini e Rosolen per presentare a breve uno strumento specifico che tenga conto sì dell’inverno demografico che attanaglia anche il Friuli Venezia Giulia, ma anche dei parametri positivi che la nostra regione registra in termini di welfare e di basso tasso di disoccupazione”.
Strumenti abitativi
Entrando nel dettaglio degli altri strumenti abitativi, la riforma mantiene l’edilizia sovvenzionata (gestita dalla Ater tramite bandi di assegnazione alloggi e rivolta a popolazione residente con condizioni Isee particolari); l’edilizia convenzionata (i cui soggetti attuatori sono Ater, cooperative o imprese di costruzione in convenzione con i Comuni per calmierare i prezzi); l’edilizia agevolata (sostegno ai privati per acquisto e/o recupero di abitazioni di proprietà da destinare a prima casa); il sostegno alle locazioni, il contrasto alla morosità incolpevole; il social housing; le forme innovative dell’abitare. Per questi strumenti le novità verranno definite successivamente all’approvazione della legge con i Regolamenti attuativi, ma l’obiettivo sottolineato da Amirante è quello di “rivolgerci alla popolazione residente in regione, trovare leve per abbassare i prezzi di accesso al mercato e sostenere le fasce grigie della popolazione che non hanno un Isee sufficientemente basso per accedere alla sovvenzionata ma non dispongono nemmeno di redditi sufficientemente alti per rivolgersi al mercato immobiliare ordinario”. A tal fine la Regione ha confermato l’impegno ad aumentare le risorse per il sostegno alle locazioni, strumento veicolato dai Comuni: ad oggi sono già stanziati 6 milioni di euro per la prossima Stabilità, che potranno aumentare nell’assestamento estivo e raggiungere i livelli del 2024, con 14 milioni di euro di risorse regionali investite su questo capitolo.
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