«Nuno Tavares e Dia out contro il Napoli. Il lavoro di Conte non mi sorprende»

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Torna la Coppa Italia, e dopo le goleade di Bologna e Milan a Monza e Sassuolo, domani sera andrà in scena il big match degli ottavi di finale tra Lazio e Napoli. I biancocelesti hanno da 13 anni la certezza dell’approdo ai quarti: l’ultima volta in cui l’aquila si è fermata già al primo turno del tabellone principale era il 19 gennaio 2011.

La Roma vinse 2-1 il derby con le reti di Marco Borriello e Fabio Simplicio, rendendo vano il provvisorio pareggio dal dischetto di Hernanes. Quest’anno la Lazio di Marco Baroni ha davanti a sé l’ospite più forte, il Napoli, che nell’ultimo triennio non ha mai superato gli ottavi di finale. Antonio Conte ha annunciato dalla sala stampa di Castel Volturno rotazioni massicce quale unica possibilità di rendersi credibile agli occhi di chi ha giocato meno. All’Olimpico dovrebbero rimanere in panchina – tra gli altri – Meret, Olivera, Anguissa, Kvaratskhelia, Politano e Lukaku. Se i partenopei sono reduci dai due turni preliminari con Modena (passaggio del turno ai calci di rigore) e Palermo (5-0 nei tempi regolamentari), la Lazio è all’esordio stagionale nella competizione. Con Nuno Tavares e Vecino ai box, la squadra è in emergenza a centrocampo, e ieri lo staff tecnico ha gestito i calciatori col minutaggio più alto: da Guendouzi a Rovella, fino a capitan Zaccagni.

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A Formello non si sono visti né Castellanos né Patric, né Luca Pellegrini né Marusic. Assente anche Dia, alle prese con i postumi della distorsione alla caviglia rimediata in Europa League con il Ludogorets.

Per fare chiarezza sulle situazioni legate agli infortunati e proiettarsi sul match di Coppa Italia Frecciarossa, il tecnico della Lazio Marco Baroni è intervenuto dalla sala stampa del centro sportivo di Formello, alla vigilia del primo di due incontri ravvicinati con il Napoli, che sarà rivale anche domenica sera (8 dicembre, ore 20.45) allo stadio Maradona, nella quindicesima giornata di Serie A Enilive. Di seguito le parole del tecnico.

Buon pomeriggio, mister. Domani è il debutto nella terza competizione stagionale. Quanto vale la Coppa Italia per la Lazio?

«Domani teniamo a far bene, la squadra ha lavorato con attenzione e voglia nella giornata di ieri. Abbiamo qualche defezione e calciatori da recuperare, anche oggi alle 16.00. Giochiamo contro la prima in classifica, meritatamente prima in classifica in campionato. Sarà un’occasione importante».

Nelle ultime gare ha visto la stessa Lazio?

«Della partita con il Ludogorets abbiamo parlato, è stata una sfida particolare, non abbiamo trovato il gol ma abbiamo creato e giocato. Io guardo quello che si fa in campo, serviva più determinazione sotto porta, ma non siamo stati nemmeno fortunati. A Parma abbiamo fatto una buona partita, nel primo tempo l’episodio del gol di Rovella ha innervosito un po’ la squadra, però abbiamo continuato a creare. Abbiamo commesso errori, ma credo facciano parte del lavoro e di una crescita costante. Nella ripresa la Lazio mi è piaciuta anche dopo il 2-0, siamo ripartiti a testa bassa. Se giocheremo sempre come a Parma, faremo tanti punti».

Secondo lei la Lazio ha qualche punto in meno in classifica per errori degli arbitri?

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«Ora si possono avere soltanto delle sensazioni, ma credo che a fine campionato tutto si equilibri, torti e favori si compensano. Noi non dobbiamo mai portare la squadra su quel terreno, dobbiamo pensare solo al lavoro. Lavoro sulle cose su cui posso incidere. Abbiamo analizzato ciò che abbiamo sbagliato, sono le cose che possiamo controllare».

Ci fa un punto sull’infermeria? Nuno Tavares e Dia hanno recuperato?

«Qualcuno è quasi pronto al rientro. Castrovilli sta bene, può fare qualche minuto, mi ha dato la disponibilità. Noi conosciamo il suo percorso, ma vogliamo riportarlo dentro. Qualche giocatore è uscito con un problemino da Parma, vediamo se lo recuperiamo anche con un minutaggio parziale. Tavares per questa non c’è, non getto la spugna per la prossima. Per Boulaye Dia vale lo stesso discorso, spero di riaverlo a Napoli in campionato».

Il Napoli di Antonio Conte la sta sorprendendo?

«Non mi sorprende, il Napoli è primo con merito. Conosco Antonio al di là dei risultati, sono stato con lui due anni, l’ho visto lavorare, sarà dura per tutti. Non sono stupito, perché dentro quella classifica c’è tanto lavoro. So come è abituato a lavorare».

Che partita si aspetta? Coloro che sono fuori dalla lista del campionato possono avere una chance?

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«Una bella partita, la affronteremo come vogliamo. L’avversario è chiaramente di altissimo livello, è solido, ma per noi queste sono occasioni. Hysaj, Akpa Akpro e Basic ci danno una grande mano, li tengo in considerazione per il rispetto che gli devo e per come si sono sempre comportati in settimana, da grandi professionisti. Per il resto, devo fare delle valutazioni su come gestire la squadra. Non abbiamo seconde linee, chi gioca per me è un titolare. E non è retorica, è quello in cui credo».

La partita di Coppa può condizionare la successiva gara di campionato del Maradona di domenica prossima?

«Sono due match importanti, uno si gioca da noi, uno da loro. Farò di tutto per cercare di fare bene domani. Noi pensiamo di partita in partita, per me esiste soltanto quella di Coppa».

Isaksen la sta convincendo?

«Gustav con le qualità che ha può essere più decisivo, lo sa anche lui. A Parma ha fatto una buona partita, ha avuto una palla che doveva mettere dentro, è stato un po’ superficiale. Ha qualità, sono convinto che possa riuscirgli il “clic” che può fare la differenza dal punto di vista realizzativo. Per adesso considero il suo percorso più che positivo. Deve continuare a crescere».

Dal punto di vista mentale cosa comporta il risultato di Parma?

«La crescita passa da queste gare, anche dalle battute d’arresto. Dopo Parma ho detto di essere orgoglioso, ho visto una squadra che ci ha creduto fino alla fine con ritmo e convinzione, poi è chiaro che serviva più cattiveria nelle occasioni. Il direttore sportivo ha parlato di anni di percorso, io ho detto che di tempo non ne abbiamo, vedo una squadra che non è mai battuta, non si arrende. La mia Lazio può essere sconfitta nel risultato, ma mai nella prestazione».

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Quanto è orgoglioso del percorso della sua Lazio fino ad ora?

«Per come sono io, so che è lunghissima. Sono equilibrato, specialmente quando le cose vanno bene. La buona partenza fa piacere, ma non abbiamo fatto nulla. Ci sono tante gare e difficoltà da affrontare».

Come ha visto Rovella dopo Parma? Lui una scelta obbligata per domani?

«Quando parlo di episodi mi riferisco a questo. Lui emotivamente è stato quello più coinvolto dalla rete annullata, sappiamo quanto ci tiene a trovare la prima rete con la nostra maglia, me lo dice tutti i giorni. Lui è forte tecnicamente, mentalmente, nella corsa, è un ragazzo acceso e vivo. Non ha sbagliato solo lui, nell’occasione del gol di Man. Per primo ho sbagliato io. Poi, si può far meglio tutti, in quella situazione. La prossima palla la deve giocare meglio. Ma lo farà».

Si aspettava una Lazio già a questo punto nel mese di dicembre?

«Il fatto che arrivi un mese con queste gare vuol dire che si sta facendo qualcosa di importante, non vediamo l’ora di certe sfide, non dobbiamo aver timore dei confronti con le squadre più forti. Ci saranno tante partite ed energie da spendere, le attendiamo con entusiasmo».

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«Lavoriamo sul campo, le partite sono parte del lavoro, quindi fanno parte della crescita. La prestazione e l’atteggiamento non devono mai mancare, questo i ragazzi lo sanno. Anche se non c’è la settimana tipo, in gara si trova la crescita che vogliamo. Io non faccio differenze tra titolari e riserve, ve l’ho detto. Non ho mai allenato 15 o 16 giocatori in carriera, ma sempre l’intera rosa».

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