Nuove regole sugli affitti brevi: cosa cambia in Umbria

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Le prefetture di Perugia e Terni hanno diramato ai Comuni umbri una circolare emanata dal capo della polizia, Vittorio Pisani, con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza negli affitti brevi. Le disposizioni si rivolgono a circa 7.000 proprietari di immobili, prevedendo misure specifiche che riguardano il riconoscimento degli ospiti. Tra le principali novità, spicca il divieto di utilizzare le keybox, dispositivi che permettono un accesso automatizzato agli appartamenti, e l’obbligo di identificazione diretta degli ospiti, superando la prassi dell’invio digitale dei documenti.

Secondo il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, “quello delle keybox è un modello da superare perché è molto critico anche in termini di rispetto della normativa”. Le misure mirano a garantire l’effettiva identificazione delle persone che accedono alle strutture, eliminando il rischio che soggetti non identificati possano occupare gli immobili, una situazione che potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza pubblica.

Affitti brevi, il quadro normativo

Il Ministero dell’Interno italiano ha recentemente introdotto nuove disposizioni per regolamentare gli affitti brevi, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza e garantire un controllo più efficace sulle strutture ricettive. Queste misure, vietano l’uso delle “keybox” e dei sistemi di self check-in, richiedendo ai gestori di identificare personalmente gli ospiti e di comunicare le loro generalità alle questure competenti entro 24 ore dall’arrivo, attraverso il portale “Servizio Alloggiati” della Polizia di Stato. Da quest’anno è inoltre obbligatorio anche il Cin.

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L’impatto delle disposizioni sulla sicurezza e sull’organizzazione

Le nuove regole si inseriscono in un quadro più ampio di prevenzione legato alla sicurezza nazionale, con particolare attenzione agli eventi di rilievo previsti nei prossimi mesi, come il Giubileo del 2025. La circolare richiama l’obbligo per i gestori di verificare di persona l’identità degli ospiti, anche attraverso il confronto tra il documento di identità e il viso della persona, per assicurare che i dati trasmessi corrispondano a quelli dichiarati.

Il documento sottolinea che “la gestione automatizzata del check-in e dell’ingresso nella struttura, senza autorizzazione de visu degli ospiti, si configura quale procedura che rischia di disattendere la ratio della previsione normativa”. Inoltre, viene ribadito che l’adozione di sistemi come le keybox “non garantisce la sicurezza collettiva” e può favorire comportamenti irregolari da parte di alcuni operatori.

Le opinioni delle associazioni di categoria

La circolare ha generato reazioni diverse tra gli operatori del settore. Dante Taborchi, rappresentante regionale di un’associazione di categoria, ha dichiarato al Corriere dell’Umbria: “Quello delle keybox, a mio parere, è un falso problema: si tratta di uno strumento, in questo senso neutro. Quello che va controllato ed eventualmente sanzionato è il modus operandi del singolo proprietario”. Ha aggiunto che l’applicazione delle nuove regole “favorisce l’emersione dei fuorilegge”, ma ha sottolineato che il divieto delle keybox, da solo, “non evita in automatico l’aggiramento della legge”.

Dal canto suo, Aigo, l’associazione nazionale dei gestori di ospitalità diffusa, ha espresso piena sintonia con le disposizioni del Ministero dell’Interno, affermando che la sicurezza rappresenta “un valore per tutti”. Tuttavia, il presidente nazionale Claudio Cuomo ha evidenziato la necessità di strumenti tecnologici più avanzati: “È indispensabile valutare anche meccanismi di riconoscimento diretto elettronico da remoto, come avviene già oggi per registrare lo Spid. Il cosiddetto check-in ‘fai da te’ degli ospiti nelle strutture ricettive a breve termine attraverso le keybox è un meccanismo da superare”.

Le amministrazioni locali e la collaborazione interistituzionale

Le amministrazioni comunali umbre sono state invitate a collaborare con le prefetture per garantire una corretta applicazione delle nuove norme. Nei prossimi giorni saranno convocati tavoli di approfondimento con le associazioni di categoria per discutere l’implementazione delle misure. Il prefetto di Perugia, Armando Gradone, ha spiegato che i controlli scatteranno solo dopo una fase di concertazione con gli operatori del settore.

Anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro, delegata nazionale per le politiche abitative dell’Anci, ha espresso un giudizio positivo sulle disposizioni: “Le keybox rappresentano un problema sia sul fronte del decoro che su quello, fondamentale, della sicurezza dei cittadini. Lavorare su un turismo sempre più sostenibile e a misura di cittadino è un obiettivo da perseguire su cui la collaborazione interistituzionale è fondamentale”.



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