Sistemi agroalimentari globali: il rapporto SOFA 2024 della FAO svela costi nascosti e soluzioni per il futuro

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AMBIENTE E SOSTENIBILITÀ – Un recente rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), intitolato Lo Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura 2024 (SOFA), mette in luce una realtà allarmante: i costi nascosti dei sistemi agroalimentari mondiali raggiungono ogni anno la cifra impressionante di 12.000 miliardi di dollari. Di questi, circa il 70% (8.100 miliardi di dollari) è legato a problemi di salute derivanti da abitudini alimentari scorrette, come malattie cardiache, ictus e diabete, superando di gran lunga i costi ambientali e sociali.

l’analisi approfondita del rapporto SOFA 2024

Il rapporto Lo Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura 2024 (SOFA), pubblicato dalla FAO, si basa sui dati presentati nell’edizione del 2023, ma offre un’analisi più dettagliata, utilizzando il metodo della contabilità dei costi effettivi, un approccio che consente di evidenziare non solo i costi e i benefici visibili della produzione, distribuzione e consumo di alimenti, ma anche quelli “nascosti”, che non sono riflessi nei prezzi di mercato ma che incidono profondamente sulla sostenibilità globale.

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Tra le principali fonti di tali costi si trovano i rischi alimentari, come una dieta povera di cereali integrali e frutta o l’eccessivo consumo di sodio e carni rosse. Differenze significative emergono tra i vari sistemi agroalimentari, con i paesi a reddito medio-alto che soffrono maggiormente per i costi legati alla salute e all’ambiente.

Sei tipologie di sistemi agroalimentari: un approccio personalizzato

Il rapporto introduce una classificazione in sei categorie di sistemi agroalimentari:

  • In crisi protratta.
  • Tradizionale.
  • In via di espansione.
  • In via di diversificazione.
  • In via di formalizzazione.
  • Contributi e agevolazioni

    per le imprese

     

  • Industriale.

Nei vari sistemi agroalimentari globali, i fattori di rischio legati alla dieta variano significativamente in base alla tipologia di sistema. Ad esempio, in molte aree, una dieta povera di cereali integrali rappresenta uno dei principali rischi per la salute. Tuttavia, la situazione cambia nei contesti più fragili, come nei sistemi agroalimentari in crisi protratta e in quelli tradizionali, dove la mancanza di frutta e ortaggi risulta essere il problema principale.

Impatti ambientali e sociali dei costi nascosti

Oltre ai rischi alimentari, l’impatto ambientale delle pratiche agricole non sostenibili è un altro fattore determinante nell’aumento dei costi nascosti globali. Le attività agricole, quando non gestite in modo adeguato, contribuiscono in maniera significativa a danni ambientali, che si riflettono in enormi costi economici. Tra questi, le emissioni di gas a effetto serra, il ruscellamento dell’azoto, il cambiamento della destinazione dei suoli e l’inquinamento idrico sono i principali fattori di preoccupazione.

Sul piano sociale, malnutrizione e povertà affliggono maggiormente i sistemi tradizionali e quelli in crisi protratta, con costi che raggiungono fino al 18% del PIL. Questo evidenzia l’urgenza di politiche mirate per sostenere i gruppi più vulnerabili.

La strada verso sistemi agroalimentari sostenibili

Il rapporto, nel complesso, suggerisce una trasformazione dei sistemi agroalimentari ispirata a principi che favoriscano sostenibilità, resilienza, inclusione ed efficienza. Questo approccio implica un distacco dalle tradizionali misurazioni economiche, come il PIL, e un passaggio verso la contabilità dei costi effettivi, che considera anche i costi nascosti. Adottando tale metodo, i decisori avranno a disposizione strumenti per prendere decisioni più consapevoli, incrementando il valore sociale dei sistemi agroalimentari, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nella sicurezza alimentare, nella nutrizione, nella conservazione della biodiversità e nella preservazione dell’identità culturale. Una simile trasformazione richiede anche il superamento delle divisioni settoriali, l’allineamento delle politiche sanitarie, agricole e ambientali, e l’assicurazione che i costi e i benefici vengano equamente distribuiti tra tutti gli attori coinvolti.

Le scelte che facciamo ora, le priorità che stabiliamo e le soluzioni che realizziamo determineranno il nostro comune futuro. Il vero cambiamento inizia con azioni e iniziative individuali, sorrette da politiche di sostegno e da investimenti mirati.  La trasformazione dei sistemi agroalimentari mondiali è indispensabile per il conseguimento degli OSS e per garantire un futuro prospero a tutti,” ha dichiarato il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu.

Il rapporto evidenzia che, per realizzare questa trasformazione, è necessaria un’azione collettiva che coinvolga produttori primari, imprese agroalimentari, governi, istituzioni finanziarie, organizzazioni internazionali e consumatori. Sebbene il trattamento dei costi nascosti avrà impatti diversi per le varie parti interessate, per le nazioni e per le tempistiche, le politiche e le normative che supportano tale processo possono ridurre al minimo le difficoltà, in particolare per i piccoli produttori e le piccole imprese del settore agroalimentare, favorendo l’adozione anticipata di pratiche sostenibili e proteggendo i gruppi sociali vulnerabili.

Le racccomandazioni principali indicate nel rapporto includono:

• erogare incentivi finanziari e normativi per promuovere l’adozione di pratiche sostenibili lungo la filiera alimentare e per limitare gli squilibri di potere tra gli attori dei sistemi agroalimentari;

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• promuovere un’alimentazione più sana, con l’attuazione di politiche che rendano più accessibili gli alimenti nutrienti, anche sotto il profilo economico, e che riducano i costi nascosti legati alla salute;

• incentivare la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e di azoto, dei danni dovuti ai cambiamenti di destinazione dei suoli e della perdita di biodiversità tramite metodi di etichettatura e certificazione, l’adozione volontaria di standard e la diffusione di iniziative di due diligence in tutto il settore;

• dare ai consumatori informazioni chiare e accessibili sulle conseguenze che le scelte alimentari possono avere sul piano ambientale, sociale e sanitario, garantendo al tempo stesso che anche le famiglie vulnerabili possano beneficiare del cambiamento;

• sfruttare l’enorme potere d’acquisto delle istituzioni nel settore dell’approvvigionamento alimentare per ripensare le filiere alimentari e migliorare i contesti alimentari, oltre che per fornire un’educazione completa in campo alimentare e nutrizionale;

• garantire una trasformazione rurale inclusiva capace di andare oltre talune logiche classiche, onde evitare l’inasprimento dei costi nascosti sul piano ambientale, sociale e sanitario durante le fasi di transizione;

• rafforzare la governance e la società civile al fine di creare un contesto favorevole per accelerare innovazioni che portino a sistemi agroalimentari sostenibili ed equi.

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Il rapporto SOFA

Il rapporto SOFA fornisce ogni anno una panoramica esaustiva degli ambiti di competenza della FAO, insistendo in particolare sui settori di sviluppo emergenti, come i sistemi agroalimentari e l’uso delle tecnologie digitali in agricoltura.

Questa è la prima volta che lo stesso tema viene trattato per due anni consecutivi, a sottolineare l’urgenza di procedere a una trasformazione dei sistemi agroalimentari che assicuri un futuro sostenibile.

Leggi l’articolo anche su FoodyBev.com

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