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Il 27 novembre, il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria ha approvato a maggioranza la lista dei membri del collegio della nuova Commissione europea.
Il voto sui Commissari del 27 novembre ha ristretto sensibilmente i numeri della maggioranza parlamentare che lo scorso 18 luglio ha approvato il rinnovo del mandato a Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea (portando da 401 voti favorevoli, 284 contrari e 22 voti nulli o invalidi a 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni).
Nel suo discorso di presentazione dei membri della nuova Commissione, Ursula von der Leyen ha sintetizzato il programma già presentato a luglio, esplicitando e riflettendo in maniera più evidente i collegamenti tra lo stesso e il rapporto Draghi sul futuro della competitività europea, enunciando con i tre pilastri – innovazione, decarbonizzazione, sicurezza – gli elementi della bussola per la competitività che la nuova Commissione si appresta ad adottare come prima fondamentale iniziativa. Presentando i singoli nuovi Commissari, la presidente von der Leyen, ha specificato la sintesi degli obiettivi dagli stessi attesi come già indicato nelle lettere d’incarico.
Riscontrando il risultato della votazione del Parlamento, von der Leyen ha ribadìto in riferimento ai nuovi Commissari: ho piena fiducia nella loro capacità di raggiungere risultati, non solo come individui ma anche come squadra. […] Volevo una squadra in grado di lavorare attraverso i diversi silos. Perché le sfide del nostro tempo sono tutte intrecciate. Se prendiamo ad esempio democrazia e sovranità tecnologica; o competitività ed equità; o innovazione e decarbonizzazione. Pertanto, la cooperazione a tutti i livelli è della massima importanza. La struttura del nuovo Collegio consentirà un efficiente lavoro di squadra e soluzioni trasversali. Esprimendo l’auspicio conclusivo della più stretta collaborazione con il Parlamento e il Consiglio von der Leyen ha sottolineato l’importanza fondamentale dell’unità nella risposta alle sfide epocali nei prossimi cinque anni di mandato.
Notizia degli ultimi giorni è anche la nomina formale da parte della presidente della Commissione di Philippe Lamberts già co-leader del gruppo dei verdi al Parlamento europeo come suo consigliere per il conseguimento degli obiettivi climatici al 2030, incaricato in particolare di tenere i rapporti con gli stakeholder facilitando lo scambio e la collaborazione tra organizzazioni della società civile e mondo del business, amministrazioni pubbliche e gruppi sociali vulnerabili.
In parallelo anche il Consiglio europeo apre un nuovo corso con il passaggio di presidenza dal belga Charles Michel ad António Costa, già sindaco di Lisbona e già primo ministro del Portogallo. Nel suo discorso d’insediamento del 29 novembre, il presidente Costa, rimarcando che l’Europa è un unione di valori, un progetto per la pace e la prosperità, si è così espresso: al giorno d’oggi, in questo mondo globalizzato, l’unico modo per essere veramente patriottici, per garantire la sovranità, è costruire un’Europa comune. Perché solo insieme possiamo difendere la sicurezza, la stabilità e la pace nel nostro continente. Solo insieme possiamo raggiungere la prosperità condivisa, la crescita economica e la transizione climatica. Solo insieme possiamo far sentire la voce dell’Europa sulla scena internazionale. Quindi l’unità è la linfa vitale dell’Unione europea.
Nel suo discorso, ha richiamato i rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi definendoli una chiamata all’azione, rimarcando la dichiarazione di Budapest sul nuovo patto per la competitività europea come atto che ne definisce le priorità.
Il 26 novembre, in chiusura di precedente mandato, la Commissione europea ha adottato il pacchetto di autunno del semestre europeo, il primo pacchetto dopo l’introduzione del nuovo quadro di governance economica. La Commissione ha valutato credibili i percorsi di bilancio indicati nei piani di bilancio a medio termine presentati dai singoli Stati membri (per 20 sui 21 valutati) incluso l’Italia. Il pacchetto ha adottato le proposte di raccomandazione per ciascun Stato membro che dovranno essere adottate dal Consiglio.
Nella proposta di raccomandazione per l’Italia, il nostro Paese è invitato in via generale ad affrontare le priorità comuni dell’Ue e ad attuare riforme specifiche in tema di giustizia, fiscalità, ambiente imprenditoriale, pubblica amministrazione, spesa pubblica. Una nuova misura sulla tassazione prescrive: riordino delle detrazioni fiscali e riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie a reddito medio-basso, aggiornamento dei valori catastali, razionalizzazione delle imprese pubbliche con anche dismissione delle imprese pubbliche non efficienti senza compromettere la fornitura di servizi pubblici.
Il 29 novembre l’Eurobarometro ha pubblicato un nuova indagine che mostra un livello di fiducia nell’Ue da parte dei cittadini mai raggiunto in anni recenti.
I numeri riportati indicano che la fiducia è al livello più elevato degli ultimi 17 anni. Il 51% degli europei (quota pari anche per l’Italia) tende a fidarsi dell’Ue. La fiducia è più marcata tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni (59%). Per i governi nazionali la fiducia è al 33% (quota pari anche per l’Italia).
Secondo gli europei, il principale ambito prioritario dell’azione dell’Ue a breve termine dovrebbe essere assicurare la pace e la stabilità (44% media Ue – 38% Italia), seguito dalla migrazione (27% media Ue – 30% Italia), assicurare cibo, salute e risorse per l’industria (27% media Ue – 21% Italia), creare più opportunità di lavoro (26% media Ue – 36% Italia).
Sui temi della sostenibilità, in priorità è indicato necessario l’impegno per le energie rinnovabili (38% media Ue, 43% Italia), seguito dall’impegno per l’agricoltura sostenibile (31% media Ue, 22% Italia).
di Luigi Di Marco
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