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  • La bozza della Legge di Bilancio 2025 contiene diverse misure per le imprese, come la conferma dell’IRPEF a tre aliquote, le nuove soglie per i fringe benefit, la deduzione del costo del lavoro e le modifiche sull’IRES.
  • Con la manovra vengono riproposte diverse forme di sostegno fiscale per le imprese che spendono per modernizzare la strumentazione e per specifici comparti.
  • Un decreto specifico approva la neutralità fiscale per le associazioni di professionisti, alleggerendo questi soggetti dal peso delle tasse in caso di riorganizzazione.

Entro un tempo piuttosto breve la Legge di Bilancio 2025 sarà definitiva, dopo un’attenta analisi e pianificazione delle risorse da indirizzare ai diversi interventi voluti dal governo.

Il taglio delle tasse è prioritario per la manovra e va a coinvolgere sia i lavoratori che le aziende, per cui si conferma il ritorno delle aliquote IRPEF a tre scaglioni, già previsti quest’anno, oltre ad una revisione completa delle detrazioni fiscali.

Per le imprese vengono messi in campo diversi interventi anche con un decreto fiscale ad hoc, che agisce per snellire le imposte applicate in Italia e per garantire possibilità di risparmio sulla tassazione.

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IRPEF a tre aliquote con la Manovra 2025

Al centro della nuova Legge di Bilancio c’è soprattutto il taglio al cuneo fiscale, aspetto ritenuto fondamentale dall’attuale governo. Questo intervento continuerà sulla scia di quello introdotto per il 2024, confermando la riduzione dei contributi versati dai lavoratori dipendenti con reddito inferiore a 40.000 euro.

Viene confermato un sistema IRPEF a tre aliquote, prorogato con le stesse percentuali presenti attualmente. Ricordiamo che questa tassa agisce sui redditi dei lavoratori dipendenti, dei pensionati e degli autonomi con regime ordinario.

Sembra ormai accantonata l’ipotesi di un taglio dell’aliquota intermedia dal 35% al 33%, ma per averne conferma definitiva bisognerà attendere l’ultima versione della Legge di Bilancio. Nel frattempo viene approvato un altro decreto specifico intorno alla riforma fiscale, per cui si prevedono semplificazioni nel sistema della determinazione del reddito conseguito dagli autonomi, similmente a quello delle imprese.

A cambiare sarà anche l’IRES, per cui si configura, con il decreto fiscale, una tassazione separata su alcune plusvalenze, per cui si attende conferma.

Sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato

Con la pubblicazione del Ddl di Bilancio 20251, vengono modificate principalmente le detrazioni fiscali per i cittadini e viene inoltre istituito un limite di 75.000 euro da cui non è più possibile accedere a queste agevolazioni. Per le imprese invece viene garantita una deduzione al 20% del costo del lavoro, per tutte le nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Viene anche confermata la deduzione al 130% per tutte le aziende che assumono le seguenti categorie di lavoratori in modo stabile:

  • soggetti con disabilità;
  • giovani under 30 che percepiscono incentivi per l’occupazione;
  • mamme che hanno almeno due figli;
  • donne vittime di violenza;
  • soggetti che avevano accesso al reddito di cittadinanza.

Nella stessa ottica viene anche confermato un esonero contributivo per le lavoratrici a tempo determinato e per le partite IVA, ovvero per le madri in caso di due o più figli a carico. Per il periodo 2025-2026 è necessario che il figlio più piccolo abbia meno di 10 anni di età, mentre dal 2027 rientreranno tutti i figli minorenni. Per percepire questo sgravio bisogna avere un reddito annuo minore di 40.000 euro.

Come cambiano fringe benefit e premi di produttività

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Intorno ai fringe benefit vengono confermate le decisioni prese quest’anno: limite a 1.000 euro di detassazione per tutti i lavoratori e di 2.000 euro per chi ha figli a carico. Inoltre viene introdotta una specifica agevolazione per coloro che spostano la propria residenza per motivi di lavoro di oltre 100 km.

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Si prevede quindi un sostegno mirato a coloro che si spostano per lavoro ma si trovano in luoghi in cui gli affitti sono saliti alle stelle. Pensiamo ad esempio ad una città come Milano, che presenta prezzi medi di circa 23,21 euro mensili per metro quadro2: un numero non indifferente e che tende ad aumentare di mese in mese.

In questi casi, solamente per i nuovi assunti a tempo indeterminato che hanno un reddito fino a 35.000 euro conseguito l’anno prima, vengono esclusi dal conteggio del reddito i canoni di locazione o i costi per la manutenzione della casa.

Per ciò che riguarda i premi di produttività, l’imposta sostitutiva rimane al 5%, con riduzione dalla percentuale precedente del 10%, fino al 2027.

Incentivi e agevolazioni per le aziende

Attualmente sono disponibili diversi incentivi per le attività in Italia, a partire dal Piano Transizione 5.0, per cui molte associazioni di categoria hanno richiesto una conferma per il prossimo anno di sostegni già presenti e un’espansione del loro raggio di azione.

Vengono quindi messi a disposizione 1,6 miliardi di euro per le imprese che si trovano nel Mezzogiorno e acquistano beni strumentali per l’attività, con incremento anche della misura nuova Sabatini.

Nella bozza del decreto si fa riferimento anche a incentivi specifici per la ristrutturazione edilizia, in linea con le disposizioni dell’Unione europea. Infine le imprese potranno accedere ad un credito di imposta del 50% sulle spese sostenute in consulenza per la quotazione in mercati regolamentati.

Con il decreto fiscale recente si prevede anche un intervento sul sistema di riporto delle perdite infragruppo e sullo scorporo in caso di liquidazione o fallimento. Verranno poi aggiunte regole specifiche che incentivano le imprese innovative in ambito agrario.

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Neutralità fiscale per gli studi professionali

Viene istituita con il recente decreto relativo alle modifiche fiscali, la neutralità fiscale in caso di organizzazione di liberi professionisti in studi professionali. Si parla di un intervento atteso da tempo, per cui queste realtà vengono sgravate da una doppia tassazione che non favoriva la loro creazione.

Nella pratica, non saranno tassate le operazioni straordinarie che riguardano gli studi tra professionisti, semplificando le applicazioni delle imposte in questi casi. Si parla ad esempio di casi di conferimenti, scissioni, trasformazioni o fusioni.

Quando arriverà il testo della manovra

Dopo che il testo è stato trasmesso al Parlamento, la manovra va verso l’iter conclusivo. Per il 7 novembre 2024 è atteso il confronto del Ministro Giorgetti alle commissioni.

La Legge di Bilancio 2025 nella sua versione finale sarà approvata entro il 31 dicembre 2024 e sarà operativa a partire dal 1 gennaio del prossimo anno. Si attende di sapere se tutte le ipotesi avanzate nelle ultime settimane saranno incluse nel testo e quali saranno le risorse specifiche dirottate a ogni intervento.



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