Nuova replica dell’assessore all’ambiente della Regione Veneto Gianpaolo Bottacin al consigliere regionale Stefano Valdegamberi sulla tariffa unica per lo smaltimento dei rifiuti. Per l’assessore, sono imbarazzanti le dichiarazioni di Valdegamberi, il quale si era lamentato degli aumenti di tariffa. Aumenti che si concentrano quasi esclusivamente sulla provincia di Verona. Alle parole di Bottacin non ha però risposto il consigliere, ma il Consiglio di bacino Verona Nord, il quale dal prossimo anno dovrà sborsare quasi un milione di euro in più per questa novità.
«Il piano sui rifiuti della Regione Veneto prevede che si debba puntare a un incremento della raccolta differenziata per evitare di aprire nuovi impianti di smaltimento del rifiuto solido urbano residuo – ha spiegato Bottacin – Per fare questo sono stati introdotti meccanismi incentivanti per chi ha raggiunto i migliori livelli di raccolta differenziata e disincentivanti per chi non l’ha fatto. Idem per chi ha il disagio di ospitare impianti di smaltimento. Fare una raccolta differenziata spinta costa di più e probabilmente è per questo che a Verona i cittadini pagano decine di euro in meno rispetto alla media del Veneto. L’aumento prospettato da chi polemizza è distantissimo dal recuperare questo gap, addirittura di un ordine di grandezza. Ma avrebbe lo scopo di incentivare una miglior raccolta differenziata per allinearsi con il resto del Veneto e facendo quindi venir meno questo lieve disincentivo. In ogni caso, i numeri non sono discutibili. Belluno, con l’85,8% di raccolta differenziata, è al secondo posto in Veneto pur essendo una provincia totalmente montana e con forte pressione turistica. Ciò non accade in altre aree del Veneto. E ricordo che i peggiori comuni del Veneto per raccolta differenziata sono Ferrara Monte Baldo col 30,6 %, Erbezzo con 27,5 % e S. Anna Alfaedo con il 39,9%. Questi sono numeri oggettivi e inconfutabili».
Con i numeri, dunque, Bottacin ha rispedito a Valdegamberi le polemiche sugli aumenti dovuti al passaggio alla tariffa unica regionale per lo smaltimento dei rifiuti. In sostanza, secondo Bottacin, gli aumenti toccano soprattutto la provincia di Verona perché questa non è virtuosa nella raccolta differenziata e non ha impianti di smaltimento. Ma è proprio con i numeri che il Consiglio di bacino Verona Nord replica all’assessore regionale.
I dati Arpav 2023 per la Regione Veneto, infatti, attestano per il bacino Verona Nord una raccolta differenziata pari al 78,2%, dato che è addirittura superiore alla media regionale che si ferma al 77,6%. Un risultato che diventa eccellente se, oltre ai numeri, si conoscono le peculiarità del servizio gestito in un bacino che si caratterizza per una eccezionale eterogeneità territoriale (dal Garda alla Valpolicella, dalla Lessinia ad una pianura industrializzata) e per la presenza del comprensorio Lago di Garda che, solamente nei comuni di riviera, ha fatto registrare nell’ultimo anno 14 milioni di presenze, senza contare quelle garantite dagli altri Comuni.
«Troviamo, pertanto, le dichiarazioni rilasciate dall’assessore Bottacin irrispettose nei confronti dei cittadini dei 58 comuni veronesi che, da anni, si distinguono nella raccolta differenziata. Così come ci pare quanto meno discutibile che la nuova tariffa penalizzi chi ha presenza turistica e, inevitabilmente, vede aumentare la produzione di rifiuto procapite – ha dichiarato il sindaco di Sommacampagna e presidente del Consiglio di bacino Verona Nord Fabrizio Bertolaso – L’assessore inoltre dimentica che l’assenza di impianti per rifiuti urbani sul nostro territorio non è una nostra scelta ma dipende dalla programmazione regionale che non li ha previsti. Inoltre, coerenza vorrebbe che vi fosse trattamento analogo su tutti i tipi di impianto: se la Regione ha ritenuto di estendere il contributo previsto per i Comuni che ospitano impianti di trattamento rifiuti urbani, all’intero bacino territoriale, noi chiediamo che questo avvenga anche per chi ha sul proprio territorio le discariche dei rifiuti speciali, per le discariche di amianto e per le cave. Ovvero che il contributo per il disagio ambientale venga riconosciuto anche in questi casi, non solo per il comune sede dell’impianto ma anche per i comuni in prossimità».
Infine, il Consiglio di bacino Verona Nord ha ottenuto considerevoli miglioramenti anche tra i comuni montani che erano tra i fanalini di coda in termini di percentuale di raccolta differenziata. «Ad esempio il Comune di Ferrara di Monte Baldo da luglio di quest’anno riesce costantemente ad avere una raccolta differenziata superiore all’80%. Detto questo, siamo e saremo al fianco dei nostri cittadini e degli amministratori per continuare ad ottimizzare il servizio dove possibile, orientati a raggiungere gli obiettivi dettati dai piani regionali e se possibile fare anche meglio» ha concluso Bertolaso.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link