Verificare quanto sono ad oggi diffuse le tecnologie 4.0 tra le imprese del Triveneto, con particolare attenzione a come si sta evolvendo il processo di trasferimento tecnologico e con un focus ai temi della transizione green. Questi gli obiettivi del nuovo appuntamento con l’Osservatorio Industria 4.0 – Soluzioni e Tecnologie per le imprese organizzato da SMACT e Intesa Sanpaolo, tenutosi questo pomeriggio presso la sede del Competence Center a Padova.
Un appuntamento nel quale sono stati illustrati i risultati preliminari di un’indagine condotta su aziende localizzate in tutte le regioni italiane e attive in settori particolarmente interessati dai processi di innovazione: elettronica, meccanica, elettrotecnica, farmaceutica, ICT, biomedicale, alimentare e bevande. Durante l’incontro ci si è focalizzati sulle evidenze emerse per Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.
Questa ricerca rientra tra le finalità dell’Osservatorio Industria 4.0, uno strumento voluto da SMACT e da Intesa Sanpaolo proprio per approfondire i percorsi di innovazione intrapresi dalle imprese, anche con uno sguardo alla transizione green, e supportare così le scelte e gli investimenti delle PMI.
Dopo l’apertura dei lavori da parte di Sergio Bava, direttore commerciale Imprese della Direzione Regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo, Massimo Guglielmi, presidente di SMACT, e di Matteo Faggin, direttore generale di SMACT, i risultati dell’Osservatorio Industria 4.0 sono stati presentati da Eleonora Di Maria, coordinatrice dell’Osservatorio 4.0 per SMACT e da Giovanni Foresti, Serena Fumagalli e Anna Maria Moressa, economisti del Research Department di Intesa Sanpaolo. A seguire alcune testimonianze aziendali sui percorsi di innovazione con Pietro Tromboni e Giovanna Ranzato (Irinox SpA) e Alessandro Varotto (Officine Facco SpA).
«I dati raccolti dall’Osservatorio evidenziano come la digitalizzazione sia ormai fermamente al centro dell’evoluzione delle imprese del territorio, che solo attraverso questo processo possono attivare percorsi di vera sostenibilità» dichiara Matteo Faggin, direttore generale di SMACT Competence Center. «Dobbiamo fare ancora un grande lavoro, quindi, per estendere le opportunità della doppia transizione, digitale e ambientale, a tutte le imprese italiane. In questi percorsi, che sappiamo essere per nulla facili, i competence center come SMACT offrono un sostegno fondamentale, grazie alle competenze nostre e dei nostri partner universitari e imprenditoriali e alla nostra offerta formativa».
«Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono strategici per le nostre imprese perché, soprattutto nei momenti di incertezza, gettano le basi per la crescita futura – commenta Cristina Balbo, direttrice Regionale Veneto Ovest e trentino Alto Adige Intesa Sanpaolo -. Grazie alla collaborazione con SMACT continuiamo ad offrire strumenti e supporto per consentire alle aziende di cogliere le opportunità offerte dall’innovazione e di investire per mantenere la competitività. Il programma Il tuo futuro è la nostra impresa, che mette a disposizione 120 miliardi a livello nazionale, di cui 16 per le imprese del Nordest per investimenti in transizione sostenibile, internazionalizzazione e sicurezza digitale, è un pilastro del nostro impegno per un territorio competitivo e sostenibile».
«I dati dell’indagine congiunta evidenziano un percorso di progressiva diffusione delle tecnologie di industria 4.0 nelle imprese del Nordest, anche per quanto riguarda le piccole imprese» spiega Eleonora Di Maria, professoressa di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Padova e coordinatrice dell’Osservatorio 4.0 SMACT. «L’investimento sul fronte digitale risulta però differenziato sia in termini di intensità di investimento sia sul fronte dei risultati raggiunti: dal semplice acquisto di tecnologie a veri progetti di trasformazione digitale in cui hanno rilevanza non solo i fornitori, ma anche gli attori dell’ecosistema dell’innovazione come le Università. La combinazione tra transizione green 5.0 e digitale è presente ancora in una piccola percentuale di imprese (14,3%), mentre le tecnologie possono dare un supporto fondamentale alle strategie di sostenibilità delle imprese, indipendentemente dal settore e dalla dimensione».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link