Pisa, 5 dicembre 2024 – Si è svolto nella mattinata di mercoledì 4 dicembre, alla Stazione Leopolda, il Consiglio comunale straordinario dedicato alla Festa della Toscana, che ricorda il 30 novembre del 1786, data in cui la Toscana adottò un nuovo codice penale in cui – per la prima volta al mondo – si decretava l’abolizione della pena di morte e della tortura.
La celebrazione, dopo l’esecuzione dell’inno nazionale ed europeo, a cura dell’Orchestra sinfonica e del coro del liceo musicale “G.Carducci” e degli istituti comprensivi a indirizzo musicale “L. Fibonacci”, “L. Strenta”, “Tongiorgi” e “G. Toniolo”, è proseguita con gli interventi di Alessandro Bargagna, presidente del Consiglio Comunale; Michele Conti, sindaco di Pisa; Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio Regionale; Cristina Bibolotti, per la Provincia di Pisa e Andrea Simonetti, dirigente dell’Ufficio scolastico della Provincia di Pisa e di alcuni studenti delle scuole secondarie, coordinati dall’assessore del Comune di Pisa Riccardo Buscemi, su illustri personaggi delle scuole pisane stesse.
L’intervento del sindaco Michele Conti
“Apriamo oggi questa seduta straordinaria del Consiglio Comunale per celebrare la Festa della Toscana, una ricorrenza che ci invita a riflettere sulle nostre radici e a proiettare uno sguardo al futuro. Come ogni anno, commemoriamo con fierezza l’abolizione della pena di morte, primo gesto al mondo di una legislazione che ha posto la vita umana al centro di ogni decisione politica e sociale, grazie alla visione illuminata di Pietro Leopoldo. Il tema scelto per l’edizione di quest’anno ‘la Toscana del genio e dell’innovazione’ ci offre l’opportunità di intrecciare la memoria dei nostri grandi con la capacità di guardare avanti, verso ciò che possiamo costruire insieme, come città e come comunità”.
“Parlando di genio, non possiamo non ricordare due figure universali che hanno portato il nome di Pisa nel mondo: Galileo Galilei e Leonardo Fibonacci. Galileo, padre del metodo scientifico, ci ha insegnato a dubitare e a ricercare la verità attraverso l’osservazione e l’esperimento. Pisa non è solo la città che lo ha visto nascere, ma è anche quella che ha ispirato le sue prime intuizioni scientifiche. Pensiamo al pendolo della cattedrale, simbolo del connubio tra il genio creativo e la capacità di osservare il mondo con occhi nuovi”.
“E poi Fibonacci, il grande matematico che ha introdotto in Europa i numeri arabi e la sequenza che porta il suo nome. La sua opera, il Liber Abaci, non solo rivoluzionò i commerci medievali, ma rappresenta ancor oggi una pietra miliare della matematica moderna, influenzando settori che spaziano dalla finanza all’informatica. Il loro esempio ci ricorda che innovare significa saper guardare oltre, esplorare terreni sconosciuti e, soprattutto, connettere ambiti diversi del sapere”.
“Oggi Pisa, con la sua tradizione accademica, è un laboratorio di innovazione. Le tre grandi istituzioni universitarie – l’Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Sant’Anna – rappresentano un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Ma il loro valore va ben oltre i numeri degli studi e delle classifiche: sono motore di idee e di trasformazioni che impattano sulla nostra vita quotidiana”. “Penso, ad esempio, alle start up nate qui, nei laboratori e nei coworking, che affrontano le sfide del nostro tempo. Alcune sviluppano tecnologie per la sostenibilità ambientale, altre lavorano sull’intelligenza artificiale o sulla robotica, altre ancora progettano sistemi per migliorare l’accesso alla sanità. Pisa è oggi una città che non si limita a conservare la sua storia, ma la reinventa, mettendo la scienza e la tecnologia al servizio delle persone. È un luogo dove il genio individuale si trasforma in progresso collettivo”.
“Un saluto particolare lo rivolgo a voi, ragazze e ragazzi delle scuole pisane, che oggi ci fate l’onore della vostra presenza. Oggi, più che mai, è fondamentale che vi sentiate protagonisti del futuro di questa città e di questa regione. Galileo e Fibonacci, quando erano giovani come voi, non sapevano ancora che sarebbero diventati figure immortali. Avevano, però, una cosa in comune: la curiosità. Quella curiosità che li ha spinti a sperimentare, a fare domande, a non accontentarsi delle risposte facili”.
“Voi siete la nuova generazione di innovatori. In un mondo che cambia velocemente, avete il privilegio, ma anche la responsabilità, di essere aperti alle opportunità che Pisa e la Toscana vi offrono. Le tecnologie, le idee e le reti di collaborazione che avete a disposizione sono strumenti potenti, ma è la vostra visione, il vostro impegno e il vostro coraggio a fare la differenza. Usateli per costruire un mondo migliore, senza paura di fallire, perché il vero fallimento è non provare. Per quanto ci riguarda, rinnoviamo oggi l’impegno di rendere questa città un luogo dove il talento trova spazio per crescere, dove la memoria dei grandi si unisce alla capacità di affrontare le sfide contemporanee, dove i giovani possano essere protagonisti e custodi di un’eredità che non è solo da celebrare, ma da reinventare ogni giorno. Concludo augurando a tutti noi di essere degni del patrimonio di genialità e innovazione che abbiamo ricevuto. Non dimentichiamo che ogni grande idea nasce da un piccolo passo, da un’intuizione che qualcuno ha avuto il coraggio di seguire. Buona Festa della Toscana a tutti”.
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