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(AGENPARL) – Roma, 6 Dicembre 2024
(AGENPARL) – ven 06 dicembre 2024 Prot. n.______ Federico Marini
CRIMINI INFORMATICI – Imprese e cittadini sardi sotto attacco della
cybercriminalità. Nell’Isola nel 2023 oltre 8mila denunce: 3.500 quelle delle
imprese. Fabio Mereu (Vice Presidente Confartigianato Sardegna): “Lavorare
con le Forze di Polizia e investire in sicurezza informatica”.
Associazioni In Sardegna le imprese e le persone sono sempre più sotto attacco dei
Territoriali cybercriminali. Nell’ultimo anno questi reati informatici sono cresciuti
Sud Sardegna
del 4,3% anche se rimangono sotto la media nazionale del 7,8%. Tra il
Cagliari 2019 e il 2023, invece la crescita è stata del +34,6%, contro una media
Via Riva Villasanta 241
imprenditori sardi.
Oristano
Via Campanelli, 41 I dati arrivano dal report realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese
Nuoro analizzando i dati ISTAT dal 2019 al 2023.
Via Brig.Sassari, 37 I delitti inerenti all’attività d’impresa comprendono furti, estorsioni, truffe e frodi
informatiche, delitti informatici, contraffazione di marchi e di prodotti industriali,
Sassari violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni
Via Alghero, 30
reati in esame sono per il 91,0% composti da truffe e frodi informatiche (ad esempio il
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 phishing e l’alterazione del regolare funzionamento di un sistema informatico o
danneggiamento mediante apparecchiature, dispositivi o programmi informatici e
detenzione e/o diffusione abusiva di codici di accesso.
Le denunce totali (aziende e cittadini) in Sardegna sono passate dalle 5.950 del
2019 per arrivare alle 8.011 del 2023, equivalenti a 67 reati ogni 10mila persone. La
dinamica annuale parla di un +18,4% del 2019 rispetto al 2018, di un +21% del 2020 sul
2019, il crollo del -1,4% del 2022 sul 2021 e della crescita del 2023 sul 2022 del +4,3%,
per una crescita negli ultimi 4 anni del +34,6%.
Tra le imprese le denunce sono state 2.082, il 35% del totale, nel 2019; 3.240, il
45%, nel 2020; 3.490, il 44,8%, nel 2021; 3.234, il 42,1%, nel 2022; e 3.508, il 43,8%,
nel 2023, con una variazione quadriennale del +8,8%.
Tra le province, nell’ultimo anno, a Cagliari sono state presentate 4.010 denunce
totali, con una crescita del +9,4% rispetto al 2022 mentre quelle provenienti dalle imprese
sono state il 43,3% equivalenti a 1.736; quelle di Nuoro sono state 1.091, in aumento del
6,2% rispetto al 2022 e quelle dalle imprese sono state il 51,4%, ovvero 560. A Oristano
le segnalazioni sono state 494 in aumento del 3,8% sullo scorso anno, con il 55,4% da
parte delle attività produttive quindi 272; nell’area Sassari-Gallura, sul 2.404 denunce, in
calo del 4% rispetto al 2022, solo 996 (il 40,2%), arriva delle imprese.
“Il trend di crescita resta costante e gli imprenditori non possono, e non devono,
abbassare la guardia – afferma Fabio Mereu, VicePresidente Regionale di
Confartigianato Imprese Sardegna
Confartigianato Sardegna – soprattutto in un contesto di digitalizzazione accelerata dei
processi produttivi, soprattutto le piccole realtà devono affrontare nuove sfide e
orientare le proprie strategie di investimento in tecnologie, capitale umano qualificato e
sicurezza informatica”. “Purtroppo, la carenza di personale qualificato, e una non
completa consapevolezza sui ruoli in azienda della sicurezza informatica – prosegue
Mereu – richiedono investimenti in formazione e un supporto informativo istituzionale
per promuovere le cyberskill, in modo che le imprese possano proteggere adeguatamente
i propri sistemi e dati”.
Per Confartigianato Sardegna, la crescita dei reati informatici segnala la necessità
di intensificare le misure di sicurezza dei sistemi informativi e dei dati delle imprese,
affrontando la sfida del difficile reperimento di personale con competenze di
cybersicurezza.
“Proteggere le piccole imprese dai reati informatici è una responsabilità condivisa
di tutti – conclude il VicePresidente Regionale di Confartigianato Sardegna –
dobbiamo lavorare insieme agli esperti e alle Forze di Polizia che si occupano di
criminalità informatica per garantire che le aziende siano in grado di prosperare in un
ambiente digitale sicuro. Solo attraverso l’investimento in cybersicurezza, la formazione
del personale e la collaborazione, possiamo creare un ambiente in cui le piccole imprese
possano crescere senza timore di essere minacciate da attacchi devastanti”.
Anche tra le realtà isolane, il cybercrime resta dunque un pericolo soprattutto le
realtà di piccole e medie dimensioni.
Secondo il sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, nel 2023 il 43,1% delle imprese che hanno investito nella transazione
digitale dichiara di aver effettuato investimenti nella sicurezza informatica con un elevato
livello di importanza, quota in crescita rispetto al 35,5% del quinquennio precedente
2018-2022. Però, il problema c’è. Ed è quello che richiama la carenza di figure
professionali che siano in grado di gestire un apparato efficiente di sicurezza informatica:
oltre un quinto (22,8%) delle imprese italiane segnala la difficoltà nel trovare ed
assumere personale con le giuste competenze. Nel 2023 risulta difficile da reperire il
69,9% delle entrate di progettisti e amministratori di sistemi, categoria professionale che
comprende le figure di cyber security expert, specialista e responsabile della sicurezza
informatica.
Maggiore diffusione in Italia dei delitti informatici.
Nel confronto internazionale su dati Eurostat si evidenzia che nel 2022 Italia è al
sesto posto tra 24 paesi UE monitorati per incidenza dei delitti informatici che è pari a 55
reati ogni 100 mila abitanti, 22 in più rispetto al 33 della media europea e superiore ai 24
delitti informatici ogni 100 mila abitanti della Francia, ai 20 della Germania e ai 15 della
Spagna.
Il trend nel territorio dei reati informativi nel 2023 e negli ultimi quattro anni
In chiave regionale nel 2023, a fronte di una crescita media nazionale del +7,8%, si
osserva un aumento a doppia cifra dei reati informatici per Molise (+26,7%), Trentino-
Alto Adige (+14,5%), Liguria (+14,0%), Lazio (+13,0%), Toscana (+12,9%), Friuli-
Venezia Giulia (+12,4%) e Piemonte (+10,8%). In controtendenza, si registra una
Confartigianato Imprese Sardegna
flessione dei reati informatici in Basilicata (-4,7%) e Umbria (-1,8%). Tra le province si
registrano aumenti più che doppi rispetto alla media per: Isernia (+36,3%), Livorno
(+32,7%), Brindisi (+27,8%), Lodi (+25,5%), Rieti (+22,8%), Campobasso (+22,3%), La
Spezia (+21,7%), Trieste (+21,3%), Biella e Como (entrambe a +18,9%), Provincia
Autonoma di Bolzano (+18,4%), Frosinone (+18,1%), Prato (+17,9%), Genova (+16,3%)
e Teramo (+15,9%).
Nell’arco dell’ultimo quadriennio i reati informatici, saliti del 45,5% in media
nazionale, registrano aumenti sopra la media per Toscana (+88,3%), Veneto (+63,7%),
Marche (+56,0%), Puglia (+54,7%), Lazio (+53,2%), Emilia-Romagna (+53,0%) e
Piemonte (+47,0%). Tra le province tali reati sono triplicati a Barletta-Andria-Trani
(+209,1%) e più che raddoppiati a Livorno (+140,4%), Rieti (+129,7%), Monza e
Brianza (+127,7%), Verona (+125,5%), Fermo (+117,0%), Lodi (+116,8%), Grosseto
(+116,6%), Arezzo (+107,8%), Firenze (+107,5%) e Ascoli Piceno (+104,3%).
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