Matera, ingresso vietato ai bus turistici: “provvedimento senza preavviso”

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Gta Basilicata – Associazione delle guide turistiche abilitate di Basilicata e ConfGuide Matera – Federazione Nazionale Guide Turistiche insorgono contro la decisione del Comune di istituire il divieto totale di accesso in città dei bus turistici. In una nota, che pubblichiamo di seguito, chiedono la sospensione delle delibera.

Il “Natale senza stress” dello slogan di questa campagna non sarà tale per operatori turistici e visitatori: si preannunciano al contrario giornate da incubo. Con sole 32 ore di preavviso, in un settore dove si programma con almeno 8 mesi di anticipo, con un’ordinanza dirigenziale del Comune di Matera si è deciso di istituire il divieto totale di accesso in città dei bus turistici, con obbligo per i bus di recarsi al terminal di Serra Rifusa e da lì prendere le corse del trenino Fal attivate dalla Regione Basilicata verso una delle sue (tre) fermate.

Tutto ciò senza preoccuparsi di confrontarsi con le rappresentanze di settore per comprenderne le esigenze; senza alcun tipo di preavviso; senza preoccuparsi che gruppi già quotati da mesi dovranno aggiungere una spesa di 130 euro a gruppo (2,6 euro di viaggio per 50 turisti) che verosimilmente finirà per essere a carico degli operatori, i cui margini sono già esigui; senza preoccuparsi della tempistica del gruppo completamente stravolta, per i quali vanno considerati almeno: 20 minuti per l’acquisto di 100 biglietti alle macchinette automatiche, una media di 15 minuti di attesa del treno, 10 minuti di tratta, e idem per il ritorno, con un aggravio di almeno 90 minuti sul tempo stabilito mesi fa, con possibile annullamento del tour; senza considerare che un bus terminal deve avere numerosi servizi igienici, adeguati al numero di persone in arrivo; senza conoscere in alcun modo il numero e gli orari dei bus turistici che sono previsti in arrivo e dunque senza conoscere se il numero di carrozze e la loro frequenza possono essere ritenuti adeguati: gli arrivi dei bus sono concentrati in specifiche fasce orarie, al contrario delle corse Fal che sono diluite con la stessa frequenza lungo tutto il giorno; senza considerare l’esigenza dei gruppi che pernottano in hotel, che devono comunque sottostare al divieto totale di accesso nel centro abitato, da cui ne deriva l’impossibilità di raggiungere le strutture senza infrangere l’ordinanza, oltretutto con bagagli; senza considerare che l’accesso al bus terminal di Serra Rifusa avviene solo se si proviene da Bari: chi proviene da Sud deve effettuare un’inversione di marcia utilizzando altre uscite della Statale.

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Nella delibera vi è anche un grossolano refuso: l’area di sosta è persino denominata “Terminal Intermodale di Serra Rifusa- Matera Sud”, due zone della città distanti chilometri.

Per anni le guide turistiche hanno chiesto invano alle amministrazioni che si sono succedute tre soli punti: confronto: governare un settore senza confrontarsi con chi nel turismo opera denota presunzione e arroganza e non porta mai buoni risultati; programmazione: qualunque decisione deve essere programmata con ampio anticipo, onde essere tenuta in debito conto nella preparazione e vendita dei tour, che avvengono mesi prima dell’arrivo dei turisti, in quanto ogni decisione sulla mobilità è foriera di impatti sia logistici che economici; Mobilità: realizzare in città un vero bus terminal, sia per i turisti che per i bus di linea, meglio se centrale (come esisteva in Piazza Matteotti, pur se in forma embrionale, se non fosse stato distrutto in modo scellerato per creare giardinetti), o in alternativa attrezzato con pensiline, stalli numerati, biglietteria, bar, collegamenti frequenti e cadenzati in base all’arrivo e partenza dei bus, di facile accesso qualunque sia la provenienza, ben indicato, con servizi igienici, punto informazioni turistiche, biglietteria di linea, sala d’attesa, e che preveda anche la sosta a pagamento del bus, ma con informazioni logistiche ed economiche disponibili mesi prima, e non minuti prima. Tutte richieste ragionevoli, finanche banali, ma sempre e comunque disattese, come in questo caso.

Gli operatori del settore sono favorevoli a sperimentare soluzioni di mobilità diverse dall’anarchia attuale, ma queste non possono essere imposte con poche ore di preavviso e con aggravio di costi, pertanto: si richiede l’immediata sospensione della delibera o in l’annullamento per il primo weekend del 7 e 8 dicembre, non essendoci neanche il tempo materiale per avvisare i gruppi e organizzarsi; che il provvedimento non imponga un divieto ma si limiti a suggerire modalità alternative; si richiede un incontro urgente con l’amministrazione; si richiede che qualunque altra scelta che riguardi il settore sia presa previo confronto con le organizzazioni e comunicata con ampio preavviso.



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