Rinnovato il protocollo d’intesa tra Procura, Guardia di Finanza e Camera di Commercio per il contrasto all’infiltrazione della criminalità nell’economia legale

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Nella sede della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è stato rinnovato questa mattina il protocollo d’intesa finalizzato a rafforzare i rapporti di collaborazione tra quest’ultima, Procura della Repubblica e Guardia di finanza per un più efficace e tempestivo contrasto alla possibile infiltrazione della criminalità nel tessuto economico locale.

L’intesa ripropone l’analoga iniziativa avviata nel novembre del 2021 e formalizzata su iniziativa del Procuratore della Repubblica, Daniele Barberini, ed è orientata a potenziare il monitoraggio e l’analisi delle informazioni relative alle imprese operanti nel territorio provinciale, al fine di individuare indicatori sintomatici di tentativi di infiltrazione nell’economia locale da parte di consorterie criminali che hanno interesse a reimpiegare i capitali illecitamente accumulati o a drenare risorse di origine pubblica, radicandosi sul territorio.

La Camera di Commercio, pertanto, continuerà a mettere a disposizione un set selezionato di informazioni relative ad accadimenti aziendali (cambio della compagine societaria, cambio degli amministratori, operazioni straordinarie) che interessano soggetti economici locali e che, sulla base dell’esperienza maturata, saranno suscettibili di un approfondimento da parte di un dedicato team di investigatori del Comando Provinciale della Guardia di finanza.

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Quest’ultimo, procederà a un raffronto con le evidenze operative ed informative, sia passate che in corso, avvalendosi anche di specifici applicativi informatici in uso, nella prospettiva di rilevare possibili anomalie.

Quindi, all’esito di ulteriori riscontri preliminari, le evidenze significative saranno comunicate alla Procura della Repubblica che, tramite magistrati già specializzati nel contrasto ai delitti economico finanziari, potrà fin da subito assumere la direzione delle indagini, coordinandole anche con eventuali attività o filoni investigativi già in essere.

Nell’ottica di perseguire sempre più elevati standard qualitativi, il protocollo contempla anche la tematica dell’aggiornamento professionale degli investigatori, prevedendo la possibilità di pianificare con la Camera di Commercio apposite sessioni di formazione per affinare le capacità di interpolazione delle informazioni e di selezione dei possibili target operativi.

Le dichiarazioni delle parti firmatarie

 “Con la sottoscrizione di questo protocollo continua l’attività di coordinamento tra le varie Istituzioni – precisa il Procuratore capo Daniele Barberini – per rendere più efficace possibile l’attività di controllo della Guardia di finanza a tutela del territorio e delle attività imprenditoriali sane”.

“L’economia illegale altera le regole del gioco e distorce il mercato, svilendo il lavoro, mortificando gli investimenti, intimidendo la libertà di impresa. Il prezzo che una società paga quando è contaminata da illegalità diffusa è molto più alto – fa notare il presidente della Camera di commercio di Ferrara-Ravenna Giorgio Guberti – di quello che si percepisce dagli indicatori economici; rappresenta un costo indiretto gravissimo per tutta la società, anche perché induce a credere che la “legalità sia costosa”: una percezione infondata ma che condiziona interi settori produttivi. 

Anche per questo, attraverso il rinnovo del protocollo, confermiamo la nostra collaborazione nel rendere disponibili alle Forze dell’Ordine i più avanzati strumenti informativi sulla vita delle imprese in grado di contribuire ad una sempre più efficace opera di prevenzione e contrasto dei fenomeni di illegalità in campo economico”.

Infine, “La firma del protocollo d’intesa conferirà maggiore efficacia e tempestività alle investigazioni del Corpo – sottolinea il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Leonardo Brandano – che potrà quindi continuare a disporre di un ulteriore strumento per affinare la propria capacità di intercettare eventuali fenomeni illeciti nell’esercizio delle attività di impresa: dalla indebita percezione di fondi pubblici, alla reintroduzione nel mercato di capitali illeciti, in un’ottica di corretta destinazione delle risorse pubbliche e di salvaguardia della legalità e della leale concorrenza tra operatori”.

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