Attesa da oltre 4 anni, la Strategia Nazionale sull’Idrogeno presentata a Roma lo scorso 26 novembre dal Ministero dell’Ambiente e delle Sicurezza Energetica costituisce sicuramente un passaggio essenziale per lo sviluppo del settore. Si tratta di un documento che, come ha dichiarato il Presidente di H2IT Alberto Dossi durante la recente assemblea dell’associazione, “consente di avere una direzione chiara”, ma soprattutto conferma “un impegno del Paese nello sviluppare questo vettore energetico”.
La Strategia avrà un impatto diretto sull’attività delle imprese che costituiscono la filiera italiana dell’H2, come per esempio la livornese ErreDue, che ha voluto esprimere la sua posizione sul documento inviando ad HydroNews un intervento a firma del Chief Energy Transition Officer Luca Giacomelli, che di seguito pubblichiamo integralmente:
La Strategia Nazionale per l’Idrogeno, presentata in questi giorni dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, credo rappresenti un passo avanti del nostro Governo nell’annoverare l’idrogeno come una delle soluzioni energetiche fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, in coerenza con gli impegni assunti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030 e nel Net Zero al 2050. Il documento pone, finalmente, delle linee guida per lo sviluppo del settore dell’idrogeno, con l’obiettivo di consolidare il ruolo dell’Italia nella decarbonizzazione e nella transizione energetica.
Da oltre 40 anni sosteniamo che lo sviluppo di una filiera tecnologica sostenibile basata sull’idrogeno possa creare opportunità concrete per lo sviluppo economico e industriale del nostro Paese. Se l’Italia punta a diventare un hub in Europa per import, produzione ed export di idrogeno verde, sfruttando la propria posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, è necessario dare quanto prima concretezza a queste linee guida, intraprendendo azioni mirate, per stimolare la domanda e per sfruttare questo gas ai fini della decarbonizzazione.
Gli obiettivi di breve, medio e lungo termine indicati nel documento definiscono da oggi al 2050 i passi evolutivi che dovranno essere intrapresi per garantire la creazione e lo sviluppo di un mercato dell’idrogeno. Il 2050 è ritenuto un anno focus in cui lo sviluppo dell’infrastruttura di trasporto e di distribuzione per collegare i grandi centri di produzione e i centri di utilizzo, nonché per favorire gli scambi tra l’Italia e gli altri Paesi, rivestirà un ruolo cardine. Le infrastrutture per il trasporto e lo stoccaggio dovranno quindi essere pianificate e realizzate in modo coordinato, per accompagnare la crescita della domanda, minimizzando i costi e garantendo la sicurezza di approvvigionamento.
Le politiche di incentivazione finanziaria, le normative ambientali e di regolamentazione che il Governo metterà in campo saranno quanto mai fondamentali per accelerare l’adozione dell’idrogeno pulito e promuoverne l’utilizzo su larga scala.
L’idrogeno verde può diventare una leva strategica per l’Italia non solo in termini di decarbonizzazione, ma anche come motore di innovazione tecnologica e crescita economica. Creare una filiera solida e competitiva potrebbe stimolare investimenti in ricerca e sviluppo, favorire la nascita di nuove imprese e attirare partner internazionali interessati alle tecnologie italiane. Questo rafforzerebbe il posizionamento del Paese come leader nel settore dell’energia pulita.
L’Italia ha mosso già i primi passi per l’avvio della filiera dell’idrogeno. Penso, in particolare, alle iniziative finanziate con i fondi PNRR per i settori Hard to Abate e alla creazione di Hydrogen Valleys e al decreto in corso di finalizzazione che riconosce tariffe di esercizio per sostenere la produzione di idrogeno. Ma occorre un sostegno più centralizzato e marcato per arrivare a raggiungere gli ambiziosi obiettivi indicati nel documento di Strategia Nazionale per l’Idrogeno. Lo sviluppo del settore, ne sono convinto, potrà offrire opportunità economiche e vantaggi competitivi, ma un aspetto fondamentale per il successo del piano è certamente lo sviluppo delle competenze tecniche necessarie per operare in questo settore emergente. Come azienda impegnata nel settore e con un know how di oltre quarant’anni, riteniamo cruciale investire nella formazione di professionisti e tecnici specializzati, promuovendo collaborazioni tra università, centri di ricerca e industrie. Solo così si potrà garantire la disponibilità di capitale umano adeguato ad affrontare le sfide della transizione energetica.
I presupposti per consolidare il ruolo dell’idrogeno quale pilastro della decarbonizzazione a livello nazionale ci sono, noi di ErreDue, con la nostra esperienza e dedizione alla ricerca e innovazione, siamo pronti a giocare un ruolo di primo piano, contribuendo attivamente alla costruzione di un sistema energetico più pulito e resiliente, a beneficio delle generazioni future.L’idrogeno è una sfida, ma anche un’opportunità unica: il momento di agire è adesso.
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