Melfi abbatte «i luoghi comuni». All’ospedale di Cosenza «ho trovato professionisti, tecnologie e competenze»

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COSENZA Una vigilia dell’Immacolata insolita, dedicata ai pazienti e ad una “inaugurazione” (simbolica) del new deal di un reparto, quello di Chirurgia Toracica dell’Ospedale Annunziata di Cosenza guidato dalla professoressa Franca Melfi. Tre le operazioni con il braccio robotico effettuate nelle prime settimane di lavoro dall’equipe coordinata dalla luminare, tornata in Calabria per rilanciare un settore in perenne crisi. «Sta andando molto bene, ci stiamo dando da fare da circa un mese ed abbiamo avviato anche la sala operatoria», confessa Melfi ai nostri microfoni.

«Sono una scienziata e guardo alle cose concrete»

«Ho trovato una situazione – aggiunge – a dispetto dei tanti luoghi comuni, assai diversa. Ho trovato tecnologia, competenze, un team di medici e collaboratori validissimi: tutti sono estremamente competenti, in sala operatoria sul primo intervento non ho avuto nessuna difficoltà». E la stessa cosa vale per il gruppo degli infermieri, «sia quelli in corsia ma soprattutto anche quelli impegnati in sala operatoria. Spero che questo sia l’inizio di una integrazione con tutti gli altri colleghi, credo che l’integrazione sia la chiave del successo dei nostri interventi e soprattutto delle buone cure e della buona pratica clinica». A proposito di lavoro in sinergia, Melfi cita il lavoro svolto insieme al professore Capalbo, ma non solo. «Partiremo con un percorso dedicato alla chirurgia toracica, in particolare ai pazienti con patologia oncologica polmonare. Ovviamente non posso dimenticare un altro colosso che mi è accanto, che è il professore Ralph Schmid, focalizzato nella ricerca scientifica».
Un lavoro di squadra. «Tutto questo è stato possibile grazie alla lungimiranza del Rettore dell’Unical Nicola Leone», sostiene la prof che poi confessa un inedito particolare legato al ritorno in Calabria. «Sono venuta perché ho incontrato lui, al di là dell’aspetto romantico e bello legato alla mia terra, sono una scienziata e come tale guardo molto alle cose concrete. Accanto al Magnifico Rettore c’è il dottore Vitaliano de Salazar (direttore dell’Ao di Cosenza) che avevo conosciuto in altra occasione ed è una di quelle persone che stimola, incentiva». La chiosa è dedicata al supporto ricevuto dal governatore Roberto Occhiuto. «Ho trovato un presidente di regione estremamente attivo, insieme abbiamo creato la sinergia ottimale per partire con un grande progetto cosentino, ma io direi calabrese o del Mediterraneo come piace dire sia a me che al Presidente Occhiuto».

Vitaliano De Salazar e Franca Melfi

«Un grande lavoro avviato due anni fa»

«Nessuno poteva aspettarsi in due anni questi passi in avanti». Vitaliano De Salazar lo confessa a microfoni spenti, ma il sorriso è quello di un manager fiero del percorso intrapreso alla guida dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. «Certo ci sono tante cose da migliorare e ci sarò modo e tempo per comunicarvi con la solita trasparenza i risultati raggiunti e gli eventuali insuccessi». Aplomb british e abbigliamento casual per il Dg. La sanità da sempre emergenza assoluta per la regione, diventa oggi il settore simbolo di quella ripartenza fulcro centrale di un racconto diverso della Calabria. Una fonte di riscatto, o forse un paradosso. «Se è un paradosso è un bel paradosso. Vuol dire che dipende dagli uomini e dalle donne, che non esiste un qualcosa di assolutamente negativo, ma dipende da chi si mette a lavorare giorno dopo giorno». Sul know-how messo a disposizione della professoressa Melfi «abbiamo messo in campo uomini, donne, professionisti, personale e attrezzature all’avanguardia. Quando si inaugura qualcosa c’è dietro un grande lavoro, il nostro è iniziato due anni fa in una notte di Capodanno con un protocollo firmato da me, dal Rettore, dal Presidente Occhiuto e da Giuseppe Profiti che mi piace ricordare. Abbiamo iniziato questo cammino, ci credevano in pochi, oggi è una realtà».
De Salazar cita i dati Agenas. «Ci piazzavano all’ultimo posto, oggi noi non siamo ultimi». Ora non resta che lavorare sulla percezione esterna. «E’ una annosa questione tra la qualità percepita e la qualità reale. Riguarda tutti i servizi, non solo la sanità. Dico sempre che in sanità si pareggia, è l’unico settore dove più offerta dai, più la domanda cresce. Perché la sanità è vita, risponde a molte esigenze sociali. Non credo che ci sia una comunità dove tutti possano ritenersi soddisfatti al 100%. E’ la democrazia».

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«Contiamo di avviare una scuola di specializzazione in Chirurgia Toracica»

Il progetto Unical per la sanità prosegue. «L’Università della Calabria ha messo a punto un grande progetto, è un modo per espletare concretamente la terza missione dell’Ateneo necessaria in un territorio disagiato come la Calabria. Stiamo lavorando sulla formazione di qualità con corsi innovativi in medicina e tecnologie digitali e in infermieristica. Stiamo anche lavorando per proporre nuovi corsi in quest’area», confessa il Rettore Leone. Che aggiunge: «La professoressa Melfi è scienziata di fama mondiale nell’ambito della chirurgia robotica. Attorno a lei contiamo di rinforzare tutto il reparto delle chirurgie. Speriamo l’anno prossimo di attivare anche una scuola di specializzazione in chirurgia toracica accanto alle cinque che abbiamo già avviato. È un progetto che va avanti, che sta procedendo molto rapidamente e speriamo possa dare dei contributi concreti alla nostra sanità». (f.benincasa@corrierecal.it)

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