Olbia. Lungo le spiagge olbiesi soffiano venti di cambiamento. Rendering, altezze, misure, documenti: il Piano di utilizzo dei litorali è un concentrato di idee e visioni che rivoluzionerà il modo di vivere il mare. Lunedì 9 dicembre farà il suo ingresso in consiglio comunale. E sarà presentato come il frutto di un lavoro durato anni e che si poggia su due elementi base: sostenibilità ambientale e meno spazio per gli ombrelloni delle concessioni. In altre parole le spiagge cittadine, da Bados fino a Porto Istana passando anche per Tavolara e Marinella, potranno contare su un futuro meno impattante sia dal punto di vista delle strutture che del carico antropico. I nuovi chioschi sulla sabbia, per esempio, dovranno vedere la luce sulla base di determinate regole relative ai materiali, alla posizione e allo stile architettonico. Saranno poi ridimensionate le distese spesso eccessive degli ombrelloni delle concessioni: l’obiettivo è infatti quello di portare al 70 per cento lo spazio dedicato alla spiaggia libera. E ancora: i parcheggi per le auto saranno allontanati dalle aree dunali, saranno riqualificate le zone del retrospiaggia e saranno anche realizzate lunghe passerelle di legno per migliorare l’ accessibilità. L’assessore comunale all’Urbanistica, Bastianino Monni, è sicuro del fatto che il nuovo Pul abbia tutte le carte in regola per cambiare in meglio la vita delle spiagge: «L’obiettivo è offrire servizi di qualità, ma in modo compatibile con l’ambiente». Lunedì dalle 15 la proposta del Pul partorito dalla giunta Nizzi sarà illustrata in consiglio comunale per l’approvazione, insieme all’avvio della procedura espropriativa che interesserà il retrospiaggia. Mercoledì 4 dicembre il piano è stato invece discusso in commissione, con l’opposizione che si è astenuta.
La visione. Poco meno di dieci anni fa la giunta Giovannelli aveva approvato un primo Pul. Poi arrivò la variante introdotta da Nizzi. Un piano alla fine decaduto per via di una lunga serie di cambiamenti di tipo normativo. Ora la mossa attesa da anni. «Il nostro Pul – spiega Monni – ha lo scopo di razionalizzare i servizi turistici e ricreativi e di dedicare maggiore spazio ai liberi fruitori. È un Pul innovativo e al passo con i tempi che punterà dunque alle riqualificazione delle spiagge. Pensiamo per esempio agli accessi, spesso confusionari e inadeguati. Le strutture presenti lungo i litorali dovranno poi dotarsi di sistemi di approvvigionamento sostenibile. Inoltre dovranno essere moderne e assolutamente compatibili con l’habitat costiero. Tutte dovranno rispettare gli stessi standard, che sono particolarmente elevati». Insomma, i chioschi bar e i punti ristoro non potranno superare una certa altezza (tre metri) e dovranno offrire determinati servizi. La struttura portante dovrà essere di legno o acciaio rivestito e sono previste ampie vetrate. Sul tetto potranno essere installati i pannelli fotovoltaici. Una lunga serie di regole con cui i balneari – da anni sul piede di guerra per via del rinnovo delle concessioni – dovranno per forza fare i conti. «La questione delle concessioni non riguarda più il Comune – spiega Monni –. Noi, attraverso il Pul, stiamo pianificando dal punto di vista urbanistico ciò che è di nostra competenza, con la volontà di dotare i litorali olbiesi di un piano all’avanguardia e rispettoso dell’ambiente».
Auto e passerelle. Lungo le spiagge saranno montate le passerelle, per migliorare accessi e fruibilità dalle aree di sosta fino al bagnasciuga. Sono poi previsti servizi igienici, infermerie, nursery, arredi, verde urbano, illuminazione pubblica, panchine, box per i rifiuti e infopoint. Grande importanza sarà riservata alla salvaguardia delle aree dunali. Un esempio arriva da Pittulongu, dove scomparirà la vecchia strada sulla spiaggia per lasciare il posto a una passerella ciclopedonale di legno. Anche per questo alcune aree di sosta per auto saranno allontanate dalle dune, mentre saranno creati nuovi spazi per biciclette e monopattini.
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Spiagge a rischio. L’assessore Monni spiega che, nell’elaborazione del piano, grande attenzione è stata riservata a quelle spiagge che, più di altre, devono fare i conti con le eccessive presenze dei mesi di luglio e di agosto. Un esempio è Porto Istana, dove gli ombrelloni delle concessioni occupano ampi spazi e la sabbia, nel corso degli anni, si è man mano ridotta. «Lì il carico antropico è eccessivo – spiega l’assessore – e la rigenerazione della sabbia non è più garantita. Non è escluso che, in futuro, si opterà per il numero chiuso». Occhi puntati anche su Marinella: «Ci sarà una grande razionalizzazione dei servizi turistici e ricreativi, trovando il giusto equilibrio tra superfici d’ombra e fruizione libera». Ma il nuovo Piano di utilizzo dei litorali interesserà anche la grande spiaggia di Spalmatore sull’isola di Tavolara, che diventerà totalmente libera. In quella che è il simbolo dell’Area marina protetta spariranno dunque gli ombrelloni delle concessioni. Una lunga serie di regole e interventi che sarà illustrata lunedì in Consiglio. Bastianino Monni, per quanto riguarda le mosse dell’opposizione di centrosinistra, appare fiducioso: «Tutto ruota attorno alla salvaguardia ambientale e alla libera fruizione, credo che su questo non si possa non essere d’accordo». Dopo l’approvazione, si aprirà la fase delle osservazioni. Poi la palla passerà agli uffici regionali.