Da tutto il Trentino al “Presidio della Legalità” di Riva – La Busa

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“Vogliamo ribadire l’importanza della buona politica e per questo ribadiamo che non siamo qui per giudicare, ma per capire e per agire. Non siamo un tribunale del popolo, non vogliamo sostituirci alla magistratura. Non siamo qui per condannare qualcuno o per schierarci con qualcuno, ma per partecipare al Bene Supremo che è dato dall’Interesse per la Collettività, dalla visione generale che supera la contingenza particolare, dell’interesse delle future generazioni che avranno tutto il diritto di vivere le stesse opportunità che abbiamo avuto noi”. Il presidente di Acli Trentine Aps, Walter Nicoletti, ha chiuso oggi, sabato 7 dicembre, il “Presidio della Legalità”, in piazza Tre Novembre, a Riva del Garda. Manifestazione organizzata dopo il terremoto giudiziario – l’inchiesta Benko – che ha scosso il quieto vivere del Trentino – Alto Adige. Sotto le finestre del Municipio di Riva si sono date appuntamento 300 persone, trecento cittadini, indignati e schifati per quello che emerge leggendo gli atti della Dda di Trento, dalle carte delle migliaia di ore di intercettazioni dei Carabinieri del Ros e della Guardia di Finanza. Dialoghi che mostrano un “intreccio perverso” fra affari e politica. In piazza, oltre al presidente Nicoletti, erano presenti Mario Cossali per Anpi, Andrea La Malfa di Arci, Michele Bezzi di Cisl, Andrea Grasselli per Cgil e Walter Alotti per Uil.
Da Mario Cossali è arrivato il forte monito, “No a rapinare il nostro territorio, la nostra Costituzione si agita di fronte a queste rapine – ha tuonato – il silenzio è complice, non bisogna pentirsi a dire la verità”. “Quello che fa tristezza – ha detto invece Bezzi – è che abbiamo scoperto che il nostro territorio non è immune alla criminalità, basta vedere la vicenda porfido, il nostro territorio è appetibile per la criminalità e il Bene Comune ci rimette. Dobbiamo recuperare coesione sociale, ognuno di noi può fare la differenza e abbiamo il compito di opporci a questi meccanismi”.
“Ci sembra gratis questa politica, come i social – ha rimarcato La Malfa – ma è finanziata dalla collettività, ma la stiamo pagando in termini di efficienza e interesse privato. Noi dovremo incentivare persone oneste, preparate e competenti a fare politica, dovremo impegnarci a essere attivi nella vita politica, a leggere di più, informarci, esprimere giudizi il più possibile accurati e ponderati. Se oggi leggete i giornali e volete allontanarvi dalla vita politica perdiamo tutto e tutti. Oggi questa manifestazione vuole essere un segnale di speranza”.
“Una bella reazione, un buon segno che la nostra città ha saputo reagire – ha spiegato Alotti – ora dobbiamo mantenere alta la guardia nel tempo, il deterioramento di certa politica è anche per colpa della disattenzione dei cittadini che spesso si attivano solo quando sono toccati loro personalmente da determinati problemi. Teniamo alti tutti quanti la guardia, la cittadinanza deve essere più attiva a garanzia del Bene Comune”.
“La speculazione diventa motore di un’economia, ma non crea infrastrutture sociali. Noi pretendiamo delle risposte dai politici, al di là degli schieramenti, devono rispondere ai cittadini, ci devono spiegare perché è successo questo – ha puntualizzato Grosselli – serve una politica più forte e lungimirante, più coraggiosa che non si pieghi agli interessi di bottega. Dobbiamo essere più esigenti, i politici devono avere più lungimiranza nei progetti”. Bisogna tornare alla “formazione politica” – ha concluso il presidente Acli Nicoletti – “alla politica come vocazione e servizio, amministrare non è asfaltare, non è cementificare. La crisi che viviamo oggi viene da lontano e affonda in un modello di sviluppo che ha guardato solo ed esclusivamente alla crescita quantitativa, all’espansione infrastrutturale ed edilizia. Un altro modello di sviluppo è possibile, nel segno della sostenibilità e della ragione”. E la dimostrazione oggettiva di questo nuovo modello è arrivato dalla voce della rappresentante del Comitato Salvaguardia Lago, teso al Bene Comune, da anni impegnato nella salvaguardia dell’area Miralago e ex Cattoi: “I cittadini devono unirsi per un fine, un progetto, come siamo partiti noi. Oggi siamo un comitato che ha costruito una possibilità per l’amministrazione di dialogare con la cittadinanza”.



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