PISTOIA – Uno spazio aperto, polivalente e polifunzionale, un luogo di incontro, di contaminazione e di inclusione sociale nel segno di cultura, arte e creatività.
Dallo scorso mese di giugno ha aperto i battenti in via Carducci 31 a Pistoia una nuova realtà, Moon Gallery, associazione di promozione sociale affiliata ad Arci con finalità culturali, che vuole essere qualcosa di più e di diverso da una “semplice” galleria d’arte.
Varcare la sua porta a vetri significa infatti entrare in una serie di ambienti, recentemente ristrutturati e riadattati al nuovo uso, che rivelano la natura polivalente della galleria, interessata da numerose varie attività, e trasmettono al visitatore la sensazione di un luogo ricco di commistioni, dove la vivacità del fare arte si unisce alla quiete e alla “lentezza” dello stimolo creativo.
Moon Gallery è nata grazie a un’idea di Jessica Hayoz, stilista e modellista svizzera nata a Ginevra ma residente ormai da 25 anni in Toscana, che nella “provinciale” Pistoia ha trovato la dimensione ideale per poter dare finalmente vita al proprio progetto culturale e sociale, realizzando così il proprio sogno.
“Dopo una formazione iniziale nel settore della moda e un master in comunicazione mi sono trasferita a Firenze per perfezionare i miei studi – racconta Jessica – per quindici anni ho insegnato nelle università americane del capoluogo toscano come docente di moda, design e comunicazione, poi con l’arrivo del Covid ho interrotto l’attività di insegnamento e mi sono messa in proprio diventando product manager di un’azienda svizzera e creando anche un mio marchio di borse per il settore dell’abbigliamento. Ma già da tempo avevo in mente l’idea di aprire un’attività in grado di coniugare arte, eventi e cultura, e ciò si è potuto concretizzare in seguito al trasferimento con la mia famiglia a Pistoia, una città che per me si è rivelata una piacevole scoperta.
Arrivata a Pistoia due anni e mezzo fa, ho trovato questo luogo abbandonato che in precedenza ospitava studi medici e ho subito deciso di avviare la ristrutturazione perché la sua superficie e i suoi ambienti interni si prestavano molto bene all’idea che avevo in mente. È stato un lavoro piuttosto lungo e complesso, durato un anno e mezzo”.
Ci troviamo infatti di fronte a uno spazio di 360 metri quadri totali, di cui 140 di galleria espositiva e gli altri occupati da quattro ambienti: una saletta con un piccolo lounge bar, una sala per i corsi di fotografia, un’altra per i corsi di moda, un ambiente per le attività di yoga, Tai Chi e i trattamenti shiatsu.
Un ambiente multifunzionale che rispecchia molto bene il progetto di Jessica e che le ha consentito di realizzare proprio qui, nel centro storico di Pistoia, un’idea cullata a lungo.
“A Firenze mi sono trovata molto bene – continua Jessica – però avendo tre figlie cercavo una città dalla dimensione più umana, e visitandola mi sono presto innamorata di Pistoia e della sua gente, ho percepito apertura e calore nei miei confronti. Poi da straniera che ha viaggiato all’estero e in varie parti del mondo penso di non avere grandi difficoltà di adattamento, qui ho trovato terreno fertile e l’ambiente giusto in cui poter dar vita, in collaborazione con Arci, al mio sogno. E una delle cose che più mi ha sorpreso in positivo e mi ha dato ulteriore slancio per realizzare questo progetto è stato vedere l’interesse manifestato già durante i lavori di ristrutturazione della galleria da parte di fotografi, artisti, musicisti, insegnanti di yoga e altri creativi, quasi tutti giovani, che hanno subito percepito le potenzialità culturali di questo spazio, e con i quali ho presto avviato interessanti collaborazioni”.
L’associazione Moon Gallery è infatti concepita come un “contenitore culturale” inclusivo, dinamico e interattivo, dove non ci si limita a esporre al pubblico un’opera d’arte, ma dove si “fa arte” e si incentiva una creatività che troppo spesso non trova spazi adeguati o disponibili in cui potersi esprimere.
Il progetto di Jessica vuole dare la possibilità a chi arriva qui di interagire sia come spettatore sia come professionista, favorendo in questo ambiente l’incontro tra il mondo dell’arte in senso lato e un’utenza piuttosto variegata che può essere interessata alle numerose attività proposte. La stessa Jessica conduce corsi di arte per donne e bambini, di sartoria maschile, teatro e cucina, intercettando un pubblico di tutte le età; in maniera simile altri professionisti portano avanti corsi di sartoria, fotografia, arte, ceramica, secondo la modalità del workshop svolto sui tavoli che caratterizzano la galleria d’arte.
Fondamentale è anche l’aspetto dell’inclusione sociale, dal momento che non appena entreranno a pieno regime, i corsi alla Moon Gallery prevedono agevolazioni per le persone con disabilità o in condizioni di svantaggio sociale: una dimostrazione non solo di come questo ambiente voglia essere aperto e accessibile a tutti, ma anche del valore dell’arte e della cultura come strumenti di terapia, di empatia e di solidarietà.
“Non siamo un esercizio commerciale, non vendiamo le opere d’arte – puntualizza Jessica – siamo uno spazio concepito e finalizzato a offrire servizi culturali, artistici e sociali. L’unica condizione per poter usufruire di tali servizi è il tesseramento ad Arci, realtà alla quale mi sono affiliata perché mi ha aiutata nella realizzazione di questo progetto e per una condivisione di fondo di valori: in particolare qui in Toscana la rete dei circoli e delle case del popolo costituisce un tessuto di grande vitalità e vivacità per le attività promosse in ambito sociale e culturale”.
E poi corsi di lingua francese e inglese, la collaborazione con la Boundless per i soggiorni studio dei ragazzi canadesi e americani, i riscontri molto positivi ricevuti in questi mesi dalla comunità pistoiese e non solo: Jessica non nasconde la propria soddisfazione per il progetto Moon Gallery, auspicando per il futuro l’evoluzione di questa realtà in una “community” dove ci sia una “squadra” composta da alcune persone che credano fortemente in questo progetto e lo facciano proprio. Ci confida che da sola non è facile organizzare le attività e in parallelo occuparsi della gestione dell’associazione, e il suo desiderio adesso è quello di condividere questo spazio con altri, anche in relazione alle sue potenzialità non ancora sfruttate a pieno.
“Non mi piace correre, mi sento più una formica che costruisce qualcosa con pazienza e per gradi – conclude – e in un mondo sempre più frenetico e veloce questo è un progetto che va controcorrente, è un progetto lento, che nei suoi spazi volutamente minimali vuole risvegliare le idee e stimolare la creatività. E dare spazio a incontri, eventi, situazioni in cui arte e cultura sono declinate in tutte le loro forme, senza dimenticare l’aspetto sociale e quello conviviale”.
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