Le migliori startup nate dentro le università

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Anche quest’anno il Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI) ha premiato le migliori startup nate nelle università.

Il 6 dicembre 2024 sono stati decretati i vincitori della XXII edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), la più importante e capillare business plan competition d’Italia, promossa dalla Rete italiana delle Università, Incubatori accademici e Start Cup regionali – PNICube- Quest’anno era organizzata con l’Università di Roma Tor Vergata nell’ambito dell’Ecosistema regionale dell’innovazione Rome Technopole, con la Main Sponsorship di Gruppo Iren, Gilead Sciences e Prysmian Group, e la Main Partnership di Almaviva.

I vincitori, si legge in un comunicato aziendale, rappresentano il meglio tra i progetti di impresa innovativa ad elevato contenuto di conoscenza selezionati dalle 17 competizioni regionali (Start Cup) attivate dai 56 Atenei ed Enti di ricerca aderenti a PNICube, in 18 regioni d’Italia. Sono stati scelti tra le 77 startup finaliste da una Giuria composta da esponenti del mondo imprenditoriale, della ricerca e del venture capital sulla base di criteri come valore del contenuto tecnologico o di conoscenza, realizzabilità tecnica e potenzialità di sviluppo, adeguatezza delle competenze del team, attrattività per il mercato.

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Le startup finaliste sono in tutto 16, di cui 4 vincitrici assolute. Queste 16 startup possono essere considerate un interessante esempio delle migliori realtà innovative italiane nate nelle università e negli atenei.

Le 4 startup vincitrici del Premio Nazionale Innovazione 2024

Ecco i vincitori dei 4 premi settoriali, ognuno dei quali si porta a casa un assegno di 25mila euro.

1.Inflant

Premio LIFE SCIENCES-MEDtech (miglioramento della salute delle persone) e VINCITORE ASSOLUTO:
INFLANT (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta) – Nuova speranza per i pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (IBD) grazie a una soluzione terapeutica sicura, accessibile e scalabile, capace di migliorare significativamente la vita dei pazienti e ridurre i costi per il sistema sanitario.

La startup – che nasce dall’unione di due team di ricerca provenienti dalle Università di Torino e Pisa, ed è supportata dall’Incubatore 2i3T di UniTo – si prepara a rivoluzionare il trattamento delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (IBD), come il Morbo di Crohn e la Colite Ulcerosa, patologie che compromettono gravemente la qualità della vita di milioni di pazienti, gravando pesantemente sul sistema sanitario. Secondo le stime, entro il 2030, oltre 10 milioni di persone nel mondo saranno colpite da queste malattie, con un dato preoccupante: il 30% dei nuovi casi riguarderà giovani al di sotto dei 20 anni. L’infiammazione cronica associata alle IBD danneggia la barriera intestinale, con il rischio di estendersi ad altri organi, contribuendo all’insorgenza di patologie accessorie (comorbidità), come l’Alzheimer. Alla base di questa infiammazione, l’attivazione della proteina infiammatoria NLRP3. Dopo dieci anni di ricerca, il team INFLANT ha sviluppato una molecola innovativa in grado di inibire selettivamente NLRP3 direttamente nell’intestino. Questo approccio mirato consente di ridurre l’infiammazione con un minore rischio di effetti collaterali rispetto ai trattamenti attuali.
La costituzione ufficiale dell’azienda è imminente, con un piano ambizioso: “Questo premio costituisce una grossa spinta per il nostro progetto imprenditoriale e sicuramente un’ottima opportunità di visibilità utile a coinvolgere investitori per lo sviluppo del farmaco – ha commentato Massimo Bertinaria, Co-founder & CEO – Da qui ai prossimi tre anni contiamo di completare gli studi preclinici e avviare successivamente i test clinici sull’uomo”.

2.Efeso

Premio ICT (tecnologie dell’informazione e dei nuovi media) – Almaviva:
EFESO (Start Cup Lombardia) – Plasmare il futuro con soluzioni deep-tech attraverso lo sviluppo dispositivi elettronici a ultra-basso consumo energetico per un mondo più verde. Entro il 2050, le tecnologie dell’informazione consumeranno oltre il 50% dell’energia globale: un trend insostenibile. La crescente domanda di potenza di calcolo richiede sempre più transistor, ma la miniaturizzazione sta raggiungendo i suoi limiti fisici, creando sfide complesse per le nuove generazioni di transistor. I grandi player dei semiconduttori cercano soluzioni per integrare memoria e CPU, ma la complessità dei componenti rende difficile la loro realizzazione. “Il progetto EFESO sfrutta un materiale innovativo che unisce proprietà fisiche uniche in un solo semiconduttore – precisa il CEO Federico Fagiani – e propone una nuova generazione di device energicamente ultra-efficienti, andando oltre il paradigma dei transistor attuali.” Il singolo materiale utilizzato è compatibile con la tecnologia al silicio così da non stravolgere le linee produttive delle grandi industrie, realizzando al contempo chip più piccoli ed efficienti per affrontare l’insostenibilità energetica delle tecnologie digitali odierne.
Ha consegnato il Premio Michele Svidercoschi, Direttore Comunicazione, Marketing e Relazioni istituzionali Almaviva: “Il riconoscimento per l’ICT va ad un progetto che si caratterizza per l’alto potenziale di innovazione, grazie alla traduzione di conoscenze avanzate in soluzioni concrete, capaci di generare valore condiviso. Una propensione innovativa, combinata con un forte orientamento alla sostenibilità e alla trasformazione digitale, espressione virtuosa di ponte tra ricerca e mondo produttivo. Una visione progettuale nella quale riconosciamo la stessa vocazione di Almaviva, gruppo italiano del digitale, che guarda agli ecosistemi collaborativi come parte integrante della sfida sull’innovazione quale fattore chiave di competitività e di crescita nazionale ed europea”.

3.Deplotic

Premio INDUSTRIAL (produzione industriale innovativa) – Prysmian:

DEPLOTIC (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta) – La tecnologia che rivoluziona la manutenzione satellitare in orbita con manipolatori robotici dispiegabili e retrattili per missioni spaziali più sostenibili ed efficienti. Attraverso lo sviluppo di IDRA, un braccio robotico gonfiabile e dispiegabile che permette ai satelliti di medie-grandi dimensioni di effettuare operazioni di auto-manutenzione direttamente in orbita, Deplotic risponde alla crescente esigenza di estendere la vita operativa dei satelliti, in tempi brevi e senza costosi interventi esterni. IDRA è composto da link gonfiabili che si comprimono durante il lancio, ottimizzando lo spazio a bordo, per poi dispiegarsi una volta in orbita, offrendo un’ampia area di lavoro. “Questo manipolatore robotico è in grado di ispezionare, manutenere e riparare diverse componenti satellitari – dice il CEO Pierpaolo Palmieri – fornendo così un notevole contributo alla riduzione di costi e l’impatto ambientale delle operazioni spaziali”. La tecnologia utilizza materiali avanzati come il Kevlar e il Vectran, noti per la resistenza a temperature estreme e per le ottime prestazioni meccaniche. Supportata dall’incubatore I3P del Politecnico di Torino, Deplotic si inserisce nel mercato in rapida crescita dell’On-Orbit Servicing (OOS), un settore strategico che punta a migliorare la sostenibilità dei sistemi spaziali, affrontando al contempo la crescente domanda di servizi satellitari innovativi.

Ha consegnato il Premio Luca De Rai, Direttore Ricerca e Sviluppo Energia e Innovazione del Gruppo Prysmian: “Siamo lieti di premiare Deplotic per la categoria Industrial, premio ancor più significativo visto l’elevato livello della competizione di quest’anno. Con orgoglio sosteniamo l’innovazione in questo settore strategico e questo premio vuole rappresentare un contributo allo sviluppo di soluzioni sempre più efficienti e sostenibili. Innovazione e Sostenibilità sono i valori cardine che guidano la strategia di crescita di Prysmian e siamo molto orgogliosi di condividere questi valori con il PNI con cui collaboriamo da ormai 6 anni, rafforzando e supportando l’ecosistema della ricerca e delle startup in Italia”.

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4. B-ME

Premio CLEANTECH & ENERGY (miglioramento della sostenibilità ambientale) – IREN:
B-ME (Start Cup Puglia) – La rivoluzione nell’energy storage con il primo elettrodo bio-derivato e circolare in biopolimeri e carbonio. B-ME ridefinisce il mondo dei sistemi di accumulo elettrochimico di energia, con la trasformazione di batterie e supercondensatori in dispositivi “naturali” grazie a una tecnologia innovativa e sostenibile. La startup ha sviluppato il primo elettrodo bio-derivato e circolare a base di biopolimeri e carbonio nano-strutturato, una soluzione rivoluzionaria per il settore dell’energy storage. Questo elettrodo termoplastico flessibile rappresenta una svolta nel design dei sistemi di accumulo: utilizzabile come collettore di corrente, è in grado di ridurre le emissioni di CO₂ fino al 90% rispetto all’uso tradizionale dell’alluminio. Inoltre, il materiale è completamente integrabile negli attuali sistemi di produzione (“giga-factory”), senza significative modifiche agli impianti. L’approccio di B-ME è progettato secondo il principio SSbD (safe and sustainable by-design), eliminando l’uso di solventi organici e leganti a base di PFAS, riducendo la dipendenza da supply chain critiche e garantendo una maggiore sostenibilità complessiva. “Questa strategia non solo rivoluziona il design dei dispositivi di accumulo – ha commentato la CEO Chiara Mongiovì – ma lo fa mantenendo inalterate le infrastrutture di produzione attuali, rendendo il cambiamento pratico e accessibile per il settore.”
«La partnership con il Premio Nazionale Innovazione ci ha portati a collaborare, anche quest’anno, sul tema delle nuove tecnologie al servizio della transizione ecologica – dichiara Enrico Pochettino, Direttore Innovazione del Gruppo Iren – Attraverso il premio, che siamo lieti di consegnare a B-ME, continuiamo a rafforzare il nostro rapporto con l’ecosistema delle startup e della ricerca: un’attività strategica coerente con gli obiettivi Iren e che può supportare la crescita dell’azienda, così come di tutto il comparto, coniugando sviluppo e sostenibilità”.

Startup nate nelle università: le altre finaliste

Questi sopra erano i 4 vincitori assoluti. Ecco gli altri 12 finalisti.

5. BioFashionTech

BioFashionTech (Start Cup Lombardia) è un’azienda biotecnologica che trasforma i rifiuti tessili a fibre miste in materiali biobased preziosi, come zuccheri fermentabili e plastica riciclata. La nostra soluzione affronta la sfida dei rifiuti tessili, promuovendo l’economia circolare. Utilizzando un processo enzimatico in attesa di brevetto, eliminiamo l’uso di sostanze chimiche aggressive e metodi ad alta intensità energetica, riducendo significativamente le emissioni di CO2 e il consumo di acqua. A differenza del riciclo tradizionale, che richiede la separazione di fibre, la nostra tecnologia tratta fibre naturali e sintetiche, anche tessuti molto contaminati, senza necessità di separazione. Convertendo i rifiuti tessili misti e colorati provenienti da fonti pre e post-consumo in materie prime di alto valore, creiamo opportunità per la produzione di materiali ecologici. In linea con il Green Deal UE, il nostro approccio sostiene obiettivi ambientali, sociali ed economici, verso un futuro sostenibile.

6. KOLEMUS

Il progetto KOLEMUS (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta) mira a rendere la carne coltivata accessibile e sostenibile, rispondendo all’aumento demografico e alla necessità di fonti proteiche alternative. Con anni di esperienza nelle cellule staminali, KOLEMUS ha sviluppato una tecnologia innovativa basata su tecniche di evoluzione assistita (TEA), che risolve i problemi di costo e scalabilità, ostacoli principali alla commercializzazione della carne coltivata. Il processo rapido e controllato consente di ottenere cellule muscolari in soli 7 giorni, con costi ridotti e minima formazione. KOLEMUS punta a diventare il riferimento B2B del settore, offrendo servizi come contratti di ricerca, licenze di linee cellulari e partnership produttive.

7. Point Zero

Point Zero (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta) presenta ZEDS, un sistema adatto alla frenata di un veicolo evitando la produzione di particolato e altri inquinanti, combinando l’efficienza di un motore elettrico con il potenziale di un freno magnetoreologico. Il comportamento fisico di entrambi i sistemi è stato ottimizzato per ottenere un processo di frenata sia sicuro che sostenibile dal punto di vista ambientale. L’invenzione consiste in una combinazione di un motore elettrico e un freno magnetoreologico, per ottenere un sistema di guida integrato a zero emissioni, sia in trazione che in frenata. ZEDS è a zero emissioni. Ma, oltre a ciò, la nostra tecnologia presenta altre caratteristiche e vantaggi che saranno fondamentali per il veicolo di domani. In particolare, la soluzione è in grado di ridurre la manutenzione dei freni, migliorare la reattività dell’azione frenante, aumentare la controllabilità per una manovra più sicura e ridurre la complessità per un assemblaggio più semplice.

8. Cranio Tech Solutions

Cranio Tech Solutions sta sviluppando il dispositivo Cranial Device, un dispositivo indossabile e non invasivo progettato per misurare la mobilità cranica. Questa misurazione, un parametro fondamentale ma poco esplorato per la salute cranio-sacrale, aiuta a comprendere meglio condizioni mediche come: cefalee, problemi temporo-mandibolari, disfunzioni posturali e disturbi visivi. Il dispositivo utilizza sensori avanzati per rilevare i micromovimenti delle ossa craniche e fornisce misurazioni oggettive e ripetibili, utili sia per la ricerca clinica sia per la pratica ambulatoriale. La piattaforma digitale integrata consente di archiviare, gestire e analizzare in modo sicuro i dati dei pazienti, offrendo strumenti di intelligenza artificiale per identificare correlazioni cliniche e supportare una medicina più personalizzata e predittiva. Il nostro obiettivo è rivoluzionare la diagnosi e il trattamento delle problematiche cranio-sacrali, integrando un nuovo approccio basato su dati affidabili.

9. DAIDALOS

Daidalos (Start Cup Emilia-Romagna) sviluppa soluzioni di progettazione per chip elettronici, con un focus sugli acceleratori AI di nuova generazione, riducendo il consumo energetico e migliorando la potenza di calcolo. In un panorama in cui sempre più aziende stanno integrando l’intelligenza artificiale per potenziare le loro attività, Daidalos risponde a questa esigenza con tecnologie che permettono alle compagnie di ridurre i tempi di sviluppo e di competere efficacemente nel settore AI. Tuttavia, l’infrastruttura necessaria per alimentare questi sistemi richiede un notevole consumo energetico. Daidalos si propone di affrontare questa sfida, permettendo alle aziende di abbattere i costi energetici legati all’AI, rispondendo così all’urgente richiesta di efficienza sostenibile e riducendo l’impatto ambientale dei datacenter.

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10. MediaMiner

Causando il 95% degli attacchi, l’essere umano è l’anello debole della catena della cybersecurity, in un contesto in cui i contenuti media pubblicati da ciascuno di noi sono in costante crescita. Il problema è che i dipendenti di un’azienda, inconsapevolmente, postano pubblicamente foto e video contenenti informazioni sensibili e pericolose che un utente malevolo potrebbe facilmente reperire e sfruttare per sferrare attacchi informatici MediaMiner (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta) aiuta le aziende a ridurre al minimo rischi e vulnerabilità: usando modelli avanzati di AI, ha sviluppato una Cyber Threat Intelligence (CTI) che analizza le informazioni contenute nei media (foto/ video), dandogli una semantica di cybersecurity, permettendo così alle aziende di proteggere i dati e prevenire attacchi, offrendo loro sicurezza proattiva. Grazie all’infrastruttura costituita da sonde dedicate su molteplici sorgenti, MediaMiner è una soluzione saas altamente scalabile, in grado di analizzare tempestivamente grandi volumi di dati.

11. Active Label

Active Label (Start Cup Sardegna) è una startup innovativa che offre un sistema brevettato per monitorare la temperatura di conservazione dei prodotti sensibili, come alimenti e farmaci, lungo tutta la catena di distribuzione. Utilizzando etichette intelligenti prive di componenti elettronici, il sistema registra variazioni di temperatura in modo preciso. Le etichette, realizzate con materiali sostenibili, rilevano gli scostamenti dalle condizioni ottimali, e le informazioni sono lette da un dispositivo ottico che, grazie a un algoritmo proprietario, traduce i dati in parametri di conservazione. Tutti i dati vengono caricati in cloud, consentendo ai clienti di monitorare la qualità dei propri prodotti e garantire la conformità alle normative. Active Label si distingue per l’affidabilità, la sostenibilità e l’economicità delle sue soluzioni, che offrono un valore aggiunto unico per il controllo della catena del freddo, riducendo sprechi e rischi per la sicurezza dei consumatori.

12. Antares Electrolysis

Antares Electrolysis ((Start Cup Liguria) sviluppa stack AEM per produrre e-fuel/e-chemical, rispondendo alla domanda globale di energia sostenibile. Il nostro core business si concentra su stack di piccola/media scala (10-100 kW) per applicazioni Power-to-X. Offriamo servizi di R&D e licensing per supportare OEM nello sviluppo di elettrolizzatori di grande taglia (≥1 MW), promuovendo la trasformazione dell’elettricità rinnovabile in molecole di alto valore economico per la transizione energetica.

13. Smush Materials

SMUSH (Start Cup Lombardia) sviluppa imballaggi industriali naturali e compostabili, progettati per sostituire i polimeri espansi (es. polistirolo). Utilizziamo il micelio dei funghi come legante per aggregare sottoprodotti agricoli, creando un biomateriale composito a partire da sottoprodotti agroindustriali. Gli imballaggi SMUSH offrono resistenza agli urti, proprietà ignifughe e di impermeabilità, e una drastica riduzione dell’impronta di carbonio, abbattendo del 90% le emissioni rispetto alla produzione di polistirolo. Al termine del ciclo vita, il packaging SMUSH può essere smaltito come rifiuto organico o impiegato come fertilizzante naturale, promuovendo un modello di economia circolare. Le nostre soluzioni sono ideali per la protezione di prodotti pesanti (>15 Kg) e fragili, e stiamo lavorando in industrie come automotive, design, elettrodomestici e beni di consumo. SMUSH rappresenta un’alternativa ecologica e innovativa per valorizzare i sottoprodotti e sostenere un modello produttivo sostenibile.

14. Glutensens

(Start Cup Lombardia) è un dispositivo basato su una tecnologia altamente innovativa, volto a misurare in maniera immediata le contaminazioni da glutine potenzialmente pericolose per le persone celiache o intolleranti al glutine partendo dalla ristorazione, inclusa quella collettiva. Glutensens è il primo prodotto sul mercato che prevede una certificazione di prodotto e di processo da un ente certificatore esterno. Rispetto alle soluzioni presenti presenta numerosi vantaggi:

• Usa un sensore per rilevare la presenza di glutine.
• Può essere utilizzato direttamente dai ristoratori e dal personale dopo un breve training.
• Fornisce risultati rapidi e affidabili.
• Ha un’alta sensibilità.
• Offre certificazione sia per il processo che per il prodotto.

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15. SAS

La tecnologia, denominata ‘Smart Assessment of Spasticity – SAS’ (Start Cup Sardegna), consiste in un dispositivo indossabile per la misura della resistenza al movimento passivo dei pazienti affetti da spasticità, disturbo neuromotorio contraddistinto da un aumento velocità-dipendente della resistenza offerta dal muscolo durante una mobilizzazione rapida. In clinica la spasticità viene stimata attraverso l’uso di scale semi-quantitative, come la Ashworth. Tuttavia, queste scale sono poco affidabili a causa della preminente soggettività della valutazione operatore-dipendente. D’altra parte, in ricerca, per superare la bassa affidabilità ci si avvale di dispositivi come sensori inerziali, elettromiografi etc. In questo scenario, la necessità di uno strumento capace di individuare e misurare in modo oggettivo il sintomo, la facilità di utilizzo da parte del clinico, nonché la sua accessibilità a qualunque tipo di contesto, sono stati alla base dello sviluppo del dispositivo SAS.

16. SAVIMO

L’esposizione prolungata alla luce, specie se a banda blu, può causare disturbi visivi e danni ai fotorecettori. SAVIMO (Start Cup Lazio) ha sviluppato Light Risk Detector, dispositivo biomedicale portatile per la valutazione del rischio da esposizione a condizioni illuminotecniche dannose. Il dispositivo, rivolto ai tecnici della prevenzione, misura il campo visivo tramite un sensore ottico, interfacciato ad una app che analizza i dati e visualizza i risultati in modo intuitivo, consentendo di individuare i livelli di rischio in conformità alle normative.

Startup nate nelle università: premi e menzioni speciali del PNI 2024

Le startup sopra citate hanno ottenuto anche vari premi speciali, insieme ad altre startup che non risultano tra le 16 finaliste. Ecco l’elenco dei premi.

Premio Speciale Invitalia “Imprenditoria Femminile” in collaborazione con OSIF-Osservatorio Scientifico Imprese Femminili, per le migliori startup innovative femminili dalla ricerca, assegnato a U-Climat (Start Cup Lazio), Food Life Next (Start Cup Udine) e Glutensense (Start Cup Lombardia). Commenta Luigi Gallo, Responsabile Incentivi e Innovazione di Invitalia: “Invitalia è oggi fortemente impegnata a rafforzare l’empowerment e le capacità manageriali e imprenditoriali delle donne. Da tempo abbiamo avviato una collaborazione con la rete di PNICube sui temi del trasferimento tecnologico dell’innovazione per favorire la nascita di startup gestite da team femminili. Per questo siamo lieti di assegnare oggi il Premio speciale alle tre migliori startup guidate da donne nell’ambito del PNI 2024. I tre riconoscimenti sono finanziati dal programma “Imprenditoria femminile” del PNRR, promosso dal MIMIT e gestito da Invitalia”.

Startup nate nelle università: CDP premia le 16 finaliste

Premio Venture CDP premia i 16 team finalisti del PNI per consentire loro un accesso più consapevole e accelerato al mercato dei capitali. I premi vanno a Cranio Tech Solutions (Start Cup Puglia), Daidalos (Start Cup Emilia Romagna), EFESO (Start Cup Lombardia) e MediaMiner (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta) per la categoria ICT, Point Zero (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta), BioFashion Tech (Start Cup Lombardia), Kolemus (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta) e B-ME (Start Cup Puglia) per la categoria CleanTech & Energy, Antares Electrolysis (Start Cup Liguria), DEPLOTIC (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta), Smush Materials (Start Cup Lombardia) e ACTIVE LABEL (Start Cup Sardegna) per la categoria Industrial, Glutensense (Start Cup Lombardia), SAS (Start Cup Sardegna), SAVIMO (Start Cup Lazio) e INFLANT (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta) per la categoria Life Sciences-MedTech.

Rome Technopole Premio Speciale vinto da FERT, Z-UP e SAVIMO (Start Cup Lazio), le migliori tre startup con sede nella Regione Lazio che propongono soluzioni innovative orientate allo sviluppo sostenibile, alla ‘smart specialization’, alla riqualificazione e al rilancio del settore industriale del territorio regionale attraverso la promozione della transizione energetica, della transizione digitale e di Salute &; Bio-Pharma.

Menzione Speciale Greenamp; Blue Climate Change, assegnata a GrapheneBreathe (Start Cup Lazio), startup che propone la migliore soluzione innovativa e ad alto impatto indirizzata al contrasto del cambiamento climatico;
Menzione Speciale Innovazione Sociale, destinata a SAVIMO (Start Cup Lazio), startup che propone la migliore soluzione innovativa per la sostenibilità sociale;
Premio Speciale EIT Health, assegnato a Lemovie (Start Cup Toscana), startup nella categoria Life Sciences-MedTech (voucher per accedere al Mentoring and Coaching Network di EIT Health in Europa).

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Premio Speciale EIT Digital premia EFESO (Start Cup Lombardia), startup nella categoria ICT, con l’assegnazione di 1 voucher per accedere allo Speed Master-Executive Course, programma di 3 mesi per imprenditori che vogliono far crescere la propria startup. “Questo premio fa parte di un più ampio accordo fra PNICube ed EIT Digital, che mira a costruire un’Europa digitale forte e sostenibile”, dichiara Federico Menna, CEO di EIT Digital. “Collaborando con una rete così consolidata in Italia, non solo rafforziamo il nostro ecosistema paneuropeo, ma forniamo anche strumenti essenziali a ricercatori e imprenditori per trasformare le loro idee in innovazioni pronte per il mercato.”


Premio Speciale UniCredit Start Lab
, assegnato a Smush Materials (Start Cup Lombardia) per l’accesso alla piattaforma di business e alla gamma di servizi specializzati UniCredit.

Premio Speciale SearchOn AI for future per le migliori startup finaliste che hanno applicato l’AI per la qualità della vita, vinto da B-ME (Start Cup Puglia), INFLANT (SC Piemonte e Valle d’Aosta), EFESO (SC Lombardia), DEPLOTIC (SC Piemonte e Valle d’Aosta). Il Premio consiste in uno spazio espositivo all’AI Festival, powered by Search On e WMF We Make Future, in programma dal 26 al 27 febbraio a Milano.

Menzioni Speciali Encubator, assegnate a 2G Carbons, Agri-E, Alkelux, B-ME, GrapheneBreath, Magnetic Future, Point Zero, Spin Life, Sustainable Constructions per l’accesso diretto alla fase semifinale di Encubator, programma di accelerazione promosso da Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, PoliHub e Politecnico di Milano rivolto a progetti tecnologici in ambito sostenibilità e Climate Tech.

Premio Speciale Young Entrepreneur Program (YEP) corrispondente a 10 Borse per un soggiorno di 7 giorni presso due Pépite (Pôles Étudiants pour l’Innovation, le Transfert et l’Entrepreneuriat) della rete France, con un programma di incontri personalizzati per favorire lo sviluppo di competenze imprenditoriali. Sono state vinte da 2GCarbons (Start Cup Emilia Romagna), BeadRoots (Start Cup Puglia), BioFashionTech (Start Cup Lombardia), KOLEMUS (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta), EFESO (Start Cup Lombardia), DEPLOTIC (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta), PrometeUS (Start Cup Udine), TukEasy (Start Cup Emilia Romagna), SYNARGY (Start Cup Padova) e vScan (Start Cup Lazio).

Premio Speciale Jacobacci, 4 ore di consulenza strategica e orientativa gratuita per ciascuna delle 4 startup vincitrici delle categorie di PNI 2024, a cui è offerto un supporto prezioso per la valorizzazione e la protezione della proprietà intellettuale dei progetti vincitori. Vince per la categoria ICT DAIDALOS (Start Cup Emilia Romagna), per la categoria Industrial Smush Materials (Start Cup Lombardia), per Life Sciences-MedTech vince NEUROTRONIKA (Start Cup Liguria) e infine per CleanTech & Energy vince B-ME (Start Cup Puglia).

Premio Speciale Day One “Deep tech outliers”, premio vinto da KOLEMUS (Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta) dedicato alle tecnologie Deep Tech più promettenti.

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Menzione Speciale Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), per i migliori progetti di startup che realizzano soluzioni orientate dagli obiettivi di sviluppo sostenibile, assegnata a NeoGeo (Start Cup Puglia).

Premio Speciale Migliore startup innovativa giovani, assegnato a U-Climat (Start Cup Lazio), dà accesso al prestigioso Convegno “ARIA”organizzato dai Giovani Imprenditori di Unindustria (giugno 2025, Isola di Ponza), incentrato sul tema dell’Intelligenza Artificiale, con un focus su etica, regolamentazione, applicazioni e best practices.

Premio Nazionale Innovazione 2024: i commenti

“Abbiamo chiuso una due giorni straordinaria: la finale del PNI è stata ancora una volta un momento di confronto e crescita per tutto l’ecosistema dell’innovazione italiana. – ha commentato la Presidente PNICube Paola M.A. Paniccia, Delegata allo Sviluppo delle Imprese, Start-up e Spin-off per l’Università di Roma Tor Vergata – E i progetti presentati al PNI, non solo i finalisti, sono la testimonianza concreta di come talento, ricerca, imprenditorialità e sostenibilità, se adeguatamente sostenuti e valorizzati, possano convergere per dare risposta alle grandi sfide e ai bisogni di sostenibilità della società e del pianeta”.

“Siamo lieti di premiare le migliori startup innovative basate sulla ricerca accademica provenienti dalle Rete PNICube. Un’iniziativa importante che l’ecosistema regionale dell’innovazione “Rome Technopole”, nato in seno al PNRR, sostiene con convinzione e che si inserisce appieno nelle strategie di sviluppo territoriale per la transizione energetica, digitale, la salute & il bio-pharma” ha commentato Antonella Polimeni, Magnifica Rettrice di Sapienza Università di Roma e Presidente della Fondazione Rome Technopole.

“Grazie a questo Premio, uniamo le migliori pratiche del sistema interregionale per scambiare idee e proposte concrete, collegando ricerca e impresa attraverso un modello d’innovazione efficace e sinergico che conferma il valore strategico dell’open innovation per il sistema produttivo italiano, un tema su cui siamo fortemente impegnati” ha dichiarato la Vicepresidente e Assessore Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio, Roberta Angelilli.

“Il PNI sottolinea l’importanza di costruire ponti tra pubblico, privato, università e istituzioni, valorizzando cooperazione, coprogettazione e trasferimento tecnologico. Non può esserci vera innovazione, infatti, senza inclusione ed equità, il rischio, altrimenti, è quello di ampliare le disuguaglianze. Le tecnologie avanzano a ritmo vertiginoso: oggi sono necessarie competenze intellettuali di alto livello, possibili solo con un sistema educativo moderno e una formazione continua.” ha dichiarato Monica Lucarelli, Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale.



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