A Capri un Natale senza funicolare. Un altro schiaffo all’isola chiusa per ferie, perché ora si tocca anche la mobilità degli isolani. Il sindaco Paolo Falco è su tutte le furie: «Domani (oggi, ndr) parteciperò a un sit-in insieme a tutta la giunta. Siamo stufi di subire queste decisioni che fanno male alla nostra comunità e vanificano gli sforzi che stiamo facendo per cercare di allungare un poco la stagione turistica».
Ma pare che siano necessari dei lavori.
«Ma per favore. È un ritornello che si ripete ogni anno. Ma ora basta. Se si facessero i lavori annunciati avremmo l’impianto più efficiente del mondo. Invece si rompe puntualmente anche d’estate. Io dico semplicemente che i servizi a Capri vanno gestiti, concordando con il Comune eventuali lavori. Vogliamo relazioni tecniche dettagliate firmate da chi si assume le responsabilità. Altrimenti siamo pronti a presentare le denunce per interruzione di pubblico servizio».
La funicolare è uscita dalla Sippic, ora è una società autonoma che comunque fa capo alla stessa proprietà. E ogni anno l’impianto è stato fermato dopo la Befana.
«Esattamente. Ma quest’anno si sono anticipati i lavori. Una volta dicono di averli concordati con la Città Metropolitana, altre volte con la Regione. A noi tutto questo non sta bene, i lavori vanno concordati con il Comune. Le abitudini che hanno preso con i miei predecessori, a me non stanno bene».
Sindaco, ma i predecessori erano quasi tutti dipendenti della Sippic.
«Lo so bene. Ma ora ci sono io e faccio il chirurgo. I servizi a Capri devono funzionare tutto l’anno, quando ci sono le file alle biglietterie e anche quando ci sono solo due capresi che devono prendere la funicolare. Questo è il nostro cambio di paradigma. Capri deve vivere e i capresi devono avere i loro servizi».
Ma dicono che ci sono corse di bus alternativi.
«Anche questa è una prassi assurda consentita in passato. Le corse alternative vanno concordate con il Comune. Vogliamo sapere quante sono, che orari fanno e così via. Basta con questa anarchia che è diventata una palla al piede anche per gli sforzi che stiamo facendo per allungare la stagione turistica».
Già, allungare la stagione turistica. Capri, francamente, d’inverno diventa desolante. Vetrine fasciate con i giornali; alberghi, ristoranti e bar chiusi.
«Da quest’anno la musica è cambiata. Abbiamo ottenuto un bar aperto in Piazzetta, così come qualche ristorante e anche qualche piccolo albergo. Abbiamo invertito la rotta e faremo sempre meglio in futuro. Capri non può vivere solo da Pasqua a fine settembre».
Forse si lavora troppo d’estate? C’è chi sostiene che si guadagna anche troppo, per cui d’inverno i capresi vanno tutti in vacanza.
«Lasciamo stare le dicerie. Io guardo innanzitutto alla comunità. Capri non è fatta solo di turisti e di glamour. Ci sono abitanti ai quali vanno assicurati tutti i servizi, così come dobbiamo poter ospitare chi vuole venire a godere la quiete di questa isola in bassa stagione. Noi stiamo lavorando per questo e i primi risultati già si vedono».
Un esempio?
«Abbiamo organizzato tanti eventi per Natale, riaperto il cinema per gli spettacoli, gli impianti sportivi, abbiamo stimolato iniziative nei borghi e tante altre cose. Io e gli assessori, insieme ai consiglieri comunali, stiamo curando personalmente le iniziative. Insomma stiamo dando l’esempio. Vorremmo che tutti facessero la loro parte senza assumere decisioni che colpiscono innanzitutto i cittadini».
Ma la sicurezza di un impianto come la funicolare va mantenuta ai massimi livelli.
«E chi dice il contrario. Solo che le interruzioni vanno concordate e spiegate nei dettagli. Ora ci dicono che serve una manutenzione straordinaria. Bene, mi chiami l’anno prossimo, vedrà che avranno programmato un’altra chiusura».
Lei concorda che i lavori bisogna farli d’inverno?
«Certo. Ma guardi che quando servono lavori veri l’impianto si ferma anche d’estate. Comunque noi contestiamo la mancata informazione. Vogliamo notizie certe, un programma di lavori firmato dai tecnici e vogliamo poter vigilare su questi lavori, sulla reale consistenza, sui tempi necessari».
Ma ora i lavori sono in corso?
«Non è dato sapere nulla di preciso. Ci raccontano che si concorda tutto con enti superiori. Noi sappiamo solo che la gran parte del personale è in ferie e che le cabine sono ferme, tutto qui».
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