Per l’area di crisi complessa savonese rifinanziati due bandi: ulteriori 6 milioni di euro per 41 aziende e 220 nuovi occupati

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Savona. “Abbiamo implementato i fondi dei bandi per la ricerca e lo sviluppo e le piccole e medie imprese per 6 milioni di euro, arrivando a un totale di oltre 24 milioni”. Lo ha annunciato l’assessore Paolo Ripamonti nella sede dell’Unione Industriali di Savona davanti al presidente della Provincia, diversi sindaci, assessori comunali, i sindacati, i consiglieri regionali Sara Foscolo e Rocco Invernizzi.

Potranno accedere al finanziamento 34 imprese e si stima che ci sia un aumento 220 nuovi occupati, dei quali 150 a tempo inderminato, e un 30 milioni di euro di investimenti sul territorio. “Oggi è una giornata importante per la provincia di Savona. Come Regione, puntiamo sul ‘fare’ e sulla creazione di opportunità. Per questo, già nella prima Giunta regionale, abbiamo aumentato i fondi di due bandi strategici, portando nuove risorse sul territorio. Tra gli obiettivi principali c’è l’aumento dell’occupazione, con prospettive promettenti per il lavoro femminile”.

Alessio Piana, consigliere regionale delegato per lo sviluppo economico: “Da tempo stiamo provando a rispondere alle esigenze dell’area di crisi complessa. Ricordo che complessivamente, tra impegni ministeriali e regionali, sono oltre 100 i milioni di euro arrivati in questi anni, un primato riconosciuto a livello nazionale che evidenzia l’azione pubblica per favorire impresa e occupazione in quest’area. Ma non ci fermiamo qui – aggiunge Piana – Siamo pronti nei primi mesi del 2025 ad attivare un nuovo bando dedicato alla creazione di impresa e un fondo a sostegno delle attività della Valbormida colpite dagli eventi alluvionali dei mesi scorsi”.

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Gabriella Drago, direttore generale dipartimento sviluppo economico ha presentato alcuni numeri: “La Regione ha investito molto sull’area di crisi complessa. Siamo partiti nel 2016, per poi integrare le risorse con un nuovo accordo nel 2023 per i buoni risultati che questo investimento ha avuto nell’area savonese. Siamo stati la prima regione in assoluto più efficace e più performante rispetto alle risorse messe a disposizione”.

“Con l’implementazione riusciremo a finanziare tutte le imprese che risultano ammissibili dall’istruttoria di Filse – ha spiegato -. I nuovi occupati sono importanti per questo territorio”.

Sono in arrivo anche due altri bandi per un totale di 2 milioni di euro. La Regione pensa a un contributo a fondo perduto per dare un’iniezione di liquidità a chi vuole avviare una nuova attività da un minimo del 70-80% e poi eventualmente elevabile in base alla tipologia di imprese. Gli investimenti coprono ristruttuazioni, macchinari, consulenze. Il bando sarà aperto a inizio 2025.

Maria Nives Riggio, vice direttore generale di Filse: “Una matrice di misure per l’area di crisi complessa che vanno incontro a diverse esigenze che portano a bandi diversi con criteri differenti. Stiamo cercando la miglior soluzione per la maggior efficienza”.

“Il segnale di oggi dimostra una collaborazione fattiva tra le parti, ciascuna nel rispetto dei propri ruoli – sottolinea Caterina Sambin, Presidente Unione Industriali della Provincia di Savona -. Riscontrare la centralità dello strumento ‘Area di Crisi Complessa’ da parte di Regione Liguria è per noi fondamentale in quanto si tratta di un veicolo imprescindibile per lo sviluppo delle aziende. Dobbiamo dare atto alla neo amministrazione regionale, guidata dal presidente Marco Bucci, e nell’occasione rappresentata dall’assessore Paolo Ripamonti e dal consigliere delegato Alessio Piana, d’aver avviato in tempi celeri un lavoro su Savona che questo territorio attende da tempo. Auspico che il confronto avuto presso la nostra sede, casa delle imprese, possa essere il primo momento di un dialogo costruttivo affinché l’economia dell’intera provincia torni protagonista in tempi brevi. E di questo sono fiduciosa”.

Dopo la presentazione delle nuove opportunità è stata lasciata la parola ai presenti in sala. Il primo a intervenire è il direttore di Unione Industriali, Alessandro Berta: “A parte 5 casi, gli altri hanno subito danni tra i 30-40mila e 100 mila euro. La cosa positiva è che i finanziamenti si possono sommare”.

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Paolo Cervetti, amministratore delegato Italiana Coke: “Chi rimane nell’area di crisi complessa è un’impresa fragile, il mio gruppo ne è testimone. Sulla questione nuove imprese bisogna considerare sia quelle di nuova costituzione che quelle già costituite. Per aprire una nuova impresa bisogna passare da più di 10 enti, servirebbe un unico ufficio per agevolare le aziende”. E chiede semplificazione della burocrazia.

“Le risorse dellarea di crisi industriale complessa siano affiancate da politiche industriali e strategie serie e concrete per difendere e rilanciare l’industria savonese, a partire dalla soluzione delle crisi industriali savonesi abbandonate fino ad oggi dalla politica regionale e nazionale – la richiesta del segretario provinciale della Cgil Savona, Andrea Pasa -. Bene le risorse per ricerca e sviluppo e per creazione di nuove imprese messe a disposizione dalla Regione Liguria, grazie a questo strumento dal 2018 ad oggi oltre 450 nuovi occupati , ma vista la situazione industriale italiana, ligure e soprattutto del savonese (crisi del vetro e automotive insieme alle crisi industriali “storiche”) non bastano le risorse dell’area di crisi industriale complessa seppur importanti, oltte 100 milioni di euro dal 2018 ad oggi, se a fianco non ci sono strategie e una pianificazione su quali comparti e settori investire e sviluppare”.

“Infine – conclude – è fondamentale arrivare a condividere, al più presto, accordi per la ‘qualità dell’occupazione’ prodotta con queste risorse pubbliche nelle imprese più interessate , ed è necessario pretendere dal Governo e dai Ministeri un incontro per le vertenze industriali per mettere in sicurezza Piaggio Aerospace, Sanac e Funivie e capire i bandi nazionali e i ricorsi di alcune imprese, ad esempio Pegaso, a che punto siamo”.

“Incentivi per gli investimenti, politiche del lavoro, aree produttive disponibili, infrastrutture e networking con il sistema del credito. L’impegno della Regione Liguria verso l’area di crisi complessa del Savonese sarà attento e costante – dice Rocco Invernizzi, Consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione. -. L’impegno della Regione è concreto e va risponde alle necessità del territorio e anche alle organizzazioni sindacali. Si sta lavorando concretamente con politiche industriali mirate per migliorare il futuro imprenditoriale del Savonese. Le difficoltà economiche che attraversano il Savonese stanno mettendo a rischio l’apparato industriale e, con esso, l’occupazione di qualità, che ancora resiste in alcune delle principali realtà produttive della zona. C’è al vaglio anche l’ipotesi di contributi a fondo perduto a livello regionale per le imprese alluvionate, cumulabili con i ristori previsti a livello nazionale. Indispensabile la crazione dello Sportello unico per l’area di crisi per snellire le procedure per aprire nuove imprese, per coordinare tutte le autorizzazioni necessaria dai diversi Enti coinvolti”.





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