PNI 2024, ecco le startup premiate per la loro innovazione

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Dopo le competizioni regionali della serie “Start Cup”, non poteva mancare il gran finale del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI 2024). Il 5 e 6 dicembre si è tenuta infatti a Roma la due giorni della finalissima del PNI, dove sono state premiate per l’innovazione nei rispettivi settori di appartenenza le startup selezionate nelle sopraccitate Start Cup.

PNI 2024, le vincitrici della XXII edizione

“Grazie a questo Premio, uniamo le migliori pratiche del sistema interregionale per scambiare idee e proposte concrete, collegando ricerca e impresa attraverso un modello d’innovazione efficace e sinergico che conferma il valore strategico dell’open innovation per il sistema produttivo italiano, un tema su cui siamo fortemente impegnati”.

Così ha dichiarato a Wired Roberta Angelilli (Vicepresidente e Assessore Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio) in merito al Premio Nazionale per l’Innovazione, che anche in questa edizione (la numero XXII) ha raccolto le migliori idee emerse dalle 17 Start Cup regionali, un ecosistema che coinvolge oltre 50 università italiane e centri di ricerca.

Il premio è strutturato in quattro categorie principali (Life Sciences-MedTechICTCleantech & EnergyIndustrial), ciascuna pensata per valorizzare specifiche aree strategiche di innovazione.

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Inflant, una rivoluzione nella lotta contro le malattie croniche

Il Primo Premio e il riconoscimento nella categoria Life Sciences-MedTech sono stati assegnati a Inflant, una startup nata dalla collaborazione tra i ricercatori delle Università di Torino e Pisa e supportata dall’Incubatore 2i3T di UniTo. Questa startup si è distinta grazie allo sviluppo di una molecola innovativa capace di inibire selettivamente la proteina NLRP3, responsabile dell’infiammazione cronica nelle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (IBD), come il Morbo di Crohn e la Colite Ulcerosa.

Efeso, l’elettronica del futuro per un mondo più sostenibile

Il premio per la categoria ICT è andato a Efeso, che ha sviluppato dispositivi elettronici a ultra-basso consumo energetico. Questa innovazione risponde alla crescente domanda di potenza di calcolo, una sfida sempre più pressante considerando che entro il 2050 l’ICT consumerà oltre il 50% dell’energia globale.

Deplotic, tecnologia spaziale per la sostenibilità

Nella categoria Industrial, il premio è andato a Deplotic, una startup della Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta supportata dall’incubatore I3P del Politecnico di Torino. Grazie al braccio robotico Idra, questa startup offre una soluzione per estendere la vita operativa dei satelliti, e ridurre così i costi e l’impatto ambientale delle missioni spaziali.

B-ME, la rivoluzione dell’energy storage

La categoria Cleantech & Energy ha visto il trionfo di B-ME, startup che ha sviluppato il primo elettrodo bio-derivato e circolare a base di biopolimeri e carbonio nano-strutturato. Questa innovazione permette di ridurre fino al 90% le emissioni di CO₂ nel settore dell’energy storage, mantenendo la compatibilità con le infrastrutture di produzione esistenti.

PNI 2024: premi speciali e menzioni per l’innovazione

Oltre ai premi settoriali, durante la finale del PNI 2024 sono stati assegnati anche diversi riconoscimenti speciali. Partendo da quello dell’imprenditoria femminile di Invitalia, tra i vincitori abbiamo le startup U-Climat, Food Life Next e Glutensense.

Mentre nel caso del Premio Venture CDP, a vincerlo sono stati Cranio Tech Solutions, Daidalos, Efeso e MediaMiner (categoria ICT), Point Zero, BioFashion Tech, Kolemus e B-ME (CleanTech & Energy), Glutensense, SAS, Savimo e Inflant (Life Sciences-MedTech), Antares Electrolysis, Deplotic, Smush Materials e Active Label (Industrial).

Sono state inoltre assegnate menzioni speciali a SAVIMO (innovazione sociale), GrapheneBreathe (cambiamento climatico), Lemovie (EIT Health), Efeso (EIT Digital) e B-ME (SearchOn AI for Future). Mentre il Rome Technopole Premio Speciale è stato vinto da FERT, Z-UP e SAVIMO. In più, le menzioni Speciali Encubator (per l’accesso diretto alla fase semifinale di Encubator) sono state assegnate a 2G Carbons, Agri-E, Alkelux, B-ME, GrapheneBreath, Magnetic Future, Point Zero, Spin Life e Sustainable Constructions.

Il Premio Jacobacci è andato per la categoria ICT a Daidalos, per la categoria Industrial a Smush Materials, per Life Sciences-MedTech a Neurotronika, e infine per CleanTech & Energy a B-ME. Mentre il Premio Speciale Day One “Deep tech outliers” è andato a Kolemus. Infine, la startup NeoGeo ha ottenuto una menzione da ASviS per i progetti sostenibili, mentre U-Climat ha vinto il premio per la migliore startup giovane.

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Ha dichiarato Monica Lucarelli, Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale.

“Il PNI sottolinea l’importanza di costruire ponti tra pubblico, privato, università e istituzioni, valorizzando cooperazione, coprogettazione e trasferimento tecnologico. Non può esserci vera innovazione, infatti, senza inclusione ed equità, il rischio, altrimenti, è quello di ampliare le disuguaglianze. Le tecnologie avanzano a ritmo vertiginoso: oggi sono necessarie competenze intellettuali di alto livello, possibili solo con un sistema educativo moderno e una formazione continua”.





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