The Christmas Song Quartet a Vercelli, sabato 14 dicembre al Viotti Club

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Jazz al Viotti Club – Terzo appuntamento della 2a edizione

 Sabato 14 dicembre 2024 – doppio appuntamento ore 17.30 e 21.00
presso il Viotti Club in Via G. Ferraris, 14 – Vercelli

Giulia Cancedda voce
Luigi Ranghino pianoforte
Stefano Profeta contrabbasso
Claudio Saveriano batteria

 

Aspettando il Natale. Brani dalla tradizione – The Christmas Song Quartet.

Siamo al terzo incontro della rassegna Jazz al Viotti Club, promossa da Camerata Ducale, con Cristina Canziani, e ideata da Luigi Ranghino e Claudio Cagnoni. I primi due concerti, con il trio di Claudio Bianzino e con il duo Tina Omerzo e Francesco Aroni Vigone hanno riscosso un lusinghiero successo da parte del pubblico e, data la prossimità del Natale, è venuto quasi naturale a Giulia Cancedda e al trio di musicisti che per l’occasione l’accompagna, protagonisti dell’evento in programma il prossimo 14 dicembre, pensare ad un repertorio che attingesse alla importante discografia dedicata a questa festa.

Aspettando il Natale – Brani dalla tradizione, con “The Christmas Song Quartet”, è la proposta in cartellone che porterà sul palcoscenico del Club la bravissima Giulia Cancedda, in arte Cance, accompagnata da Luigi Ranghino al pianoforte, da Stefano Profeta al contrabbasso e da Claudio Saveriano alla batteria.

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Canzoni della tradizione natalizia, come si è detto, e brani che riconducono a quell’atmosfera di festa e di pace; questa è la scaletta, ma attenzione: per quanto il mood resti pur sempre quello di Santa Claus e dintorni, le sonorità, le interpretazioni, gli arrangiamenti proposti in questo appuntamento sono da applausi, anche per chi vorrebbe storcere un po’ il naso di fronte alla rivisitazione di brani della tradizione. E allora perché non immergersi nello spirito delle feste affidandosi al genere, il jazz, che per primo ha codificato le canzoni natalizie come parte integrante del proprio repertorio?

Ranghino, Profeta e Saveriano sono maestri in questo genere, e “Cance” non è da meno, capace di spaziare, con la sua splendida voce, dal cantautorale al moderno e al jazz.

Info e biglietti.

È possibile acquistare i biglietti a 10€ presso il Viotti Club o visitando il sito www.viottifestival. Per informazioni è possibile chiamare il 329 1260732 oppure scrivere a biglietteria@viottifestival.it. Anche questa seconda edizione di Jazz al Viotti Club propone la piacevole consuetudine di chiudere gli appuntamenti con un momento conviviale, un’occasione per un brindisi e per una chiacchierata in amicizia con lo scambio degli auguri.

Per il concerto pomeridiano, i posti sono esauriti; per questo, in via del tutto eccezionale, si è deciso di replicare lo spettacolo alla sera (inizio alle 21) per dare così modo ai tanti appassionati di godere appieno di questa splendida occasione di fare festa con la musica.

I musicisti:

Giulia Cancedda, in arte Cance, è una cantautrice, docente di canto moderno e jazz, direttrice artistica e project coordinator.

Laureatasi in Canto Jazz al Conservatorio N. Paganini di Genova, nel 2015 si trasferisce a Londra dove vive per diversi anni. È tra i finalisti di “GIGS”, la più grande competizione di artisti di strada che si tiene ogni anno nel Regno Unito; consegue il Master Degree in Popular Music Performance (Vocals) presso la “University of East London” (UEL) – The Institute of Contemporary Music Performance (ICMP).

Nel 2019, dopo la pubblicazione del suo primo singolo si aggiudica il Premio Musica Contro le Mafie (10ª ed.) “La Musica Può – UNDER 35” (insignito da SIAE e MiBACT).

Nel 2020 è finalista al Premio Lunezia, tra i dieci residenti di “Sound Bocs”, la prima Music Farm a sfondo civile mai realizzata in Europa.

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Dal 2021 ad oggi pubblica numerosi singoli che ottengono un interessante successo di ascolti e critica: “Basta che se ne parli” in diretta su Radio Deejay e Deejay TV; “Tu che sai tutto” (Shallala); “Mosca Bianca”; “Dolce Venere”.

Ha al suo attivo, l’EP, “Ora Blu” (2020) [Pioggia Rossa]; e il disco “SubLunare” (2023) [Musa Factory] che viene segnalato da SkyTg24 tra i migliori 40 album emergenti dell’anno; il ciritico Michele Monina la segnala tra i nuovi nomi della musica italiana su cui puntare.

Nel 2024 consegue la laurea biennale in Canto Pop/Rock presso il Conservatorio G. Donizetti di Bergamo.

Cance è anche ideatrice e direttrice artistica di “The Busking Contest”, l’unico contest in Italia per musicisti di strada. Dal 2021 è membro stabile del Team del premio musicale nazionale “Music for Change” e dallo scorso anno ne dirige la didattica e il coaching.

Dal 2022 è Project Manager della label MUSA Factory.


Luigi Ranghino, vercellese classe 1958, Luigi Ranghino è compositore e musicista apprezzato in Italia e all’estero. Inizia lo studio del pianoforte con i maestri Pestalozza, Poli, e quelli di composizione con i Maestri Fellegara, Colla, Lorenzini e Garuti. Con il maestro D’Andrea studia Jazz, il genere in cui si specializzerà durante tutta la sua carriera. Nel 1991 forma il trio con il quale ha partecipato a rassegne ed a Festival Nazionali ed Internazionali.luigi_ranghino

Molto importanti anche le collaborazioni, che lo portano a suonare, tra gli altri, con artisti del calibro di: John Ethergide, Alan Skidmore, Wayne Darling, Jim Dvorak, Monty Waters, Giovanni Tommaso, Attilio Zanchi, Tino Tracanna, Tiziano Tononi, Daniele Cavallanti, Bireli Lagrene, Gianluca Petrella. Non disdegnando incursioni maggiormente sperimentali, suona anche con i Vilod, formati dal DJ Ricardo Villalobos e Max Loderbauer e recentemente collabora con la giovane producer Key Clef.

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stefano_profetaStefano Profeta, nato a Vercelli nel 1971, ha iniziato a nove anni lo studio della chitarra classica presso la Scuola Comunale di musica Vallotti di Vercelli. Pur interessato a molti strumenti, in seguito ha portato la sua peculiare attenzione musicale sul contrabbasso, che ha studiato presso il Conservatorio di Alessandria, diplomandosi con il punteggio di 110/110 e lode in Contrabbasso Jazz.

Ha inoltre conseguito il diploma accademico in Composizione e Arrangiamento Jazz, discutendo una tesi su Charles Mingus, ottenendo il punteggio di 110/110 e lode presso lo stesso Conservatorio. Ha approfondito i suoi studi, sia da un punto di vista teorico, che sullo strumento, seguendo anche workshop di musicisti italiani e stranieri, tra cui Sandro Gibellini, Lucio Terzano, Franco D’Andrea, Ralph Towner, Carl Verhayan e Larry Schneider.

Negli anni ’90, dopo alcuni soggiorni in India, si è anche interessato allo lo studio del sitar e delle forme ritmiche legate alle tabla, approfondendo poi la conoscenza della musica indiana seguendo i corsi del Centro Studi Orientali e Mediorientali di Torino. Inoltre, la curiosità e l’amore per la musica in generale lo hanno portato via via a frequentare culture musicali e musicisti di svariate tradizioni, da quella occitana e franco-provenzale, fino a quella africana: è attivo, quindi, su un vasto panorama musicale, che spazia dal jazz alla musica d’autore fino alla musica popolare ed etnica.

Ha affiancato in concerti e tour, suonando il contrabbasso e il basso elettrico, numerosi artisti sia in campo jazz che pop (John Riley, Kyle Gregory, Gianni Coscia, Gianluigi Trovesi, Mauro Beggio, Gianni Cazzola, Emilio Soana, Alfred Kramer, Sandro Gibellini, Rudy Migliardi, Anupam Shobhakar, Ginger Brew, Arthur Miles, Maria Pia de Vito, Pietro Tonolo, Rossano Sportiello, Joe Magnarelli, Lucia Minetti, Gianluca Littera, Daniele Di Bonaventura, Diana Torto, ma anche Gipo Farassino, Eugenio Finardi, Francesco Baccini, Enrico Ruggeri e molti altri) suonando in importanti festival e rassegne in Italia, Francia, Spagna, Svizzera, 5 Repubblica Ceca, Romania, Croazia, Slovenia, Brasile, Uruguay e Argentina. Ha scritto e arrangiato musica per numerosi spettacoli teatrali e ha al suo attivo una discografia di più di 30 CD. È docente di basso e contrabbasso jazz presso il Conservatorio Statale di Musica “Ghedini” di Cuneo.


Claudio Saveriano è nato a Vercelli nel 1957. La sua grande passione per la batteria, coltivata fin dai dieci anni come autodidatta, lo ha accostato negli anni ’70 alla scuola del maestro Enrico Lucchini, con il quale ha intrapreso lo studio dello strumento, rimanendo al suo fianco in oltre vent’anni di stretta collaborazione.claudio_saveriano

Da lui ha appreso la passione per la didattica che ha continuato a consolidare anche grazie all’intenso rapporto di studio, di scambio e di condivisione con lo statunitense John Riley, grandissimo musicista di fama mondiale e fra i massimi esperti di tecnica dell’insegnamento della batteria jazz, con il quale sta studiando perfezionamento e tecnica dell’insegnamento dal 2000, fino a diventare suo assistente in tutti i seminari tenuti in Italia (Vercelli, Milano, Bologna, Udine, Reggio Emilia etc.) Nel confronto con quest’ultimo ha trovato il naturale legame di continuità con l’esperienza maturata accanto ad Enrico Lucchini, quasi che Riley fosse l’erede naturale del maestro italiano, per il suo modo di insegnare e di condividere, con grande attenzione umana, i segreti dello strumento.

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