La titolare di Luxury real estate: «Trent’anni fa sono arrivata dall’Alto Adige, la mia famiglia non poteva permettersi di pagarmi né studi né casa. Ho creato la mia agenzia, le compravendite sono cresciute dopo il Covid»
«Ormai con un milione di euro compri un trilocale e neanche in pieno centro. Il lusso sta nelle vendite sopra ai tre milioni, che sono una piccola quota ma per valore rappresentano tra il 20 e il 30 per cento delle operazioni immobiliari in città». Parola di Barbara Magro che tratta solo alloggi di prestigio con la sua Luxury real estate, una delle agenzie più in voga della città.
Com’è iniziata la sua personale avventura?
«Trent’anni fa, ancora ragazza, sono arrivata dall’Alto Adige e non avevo niente, la mia famiglia non poteva permettersi di pagarmi né studi né casa. Ho dormito persino in stazione, le prime notti. Per caso ho iniziato a lavorare nella moda e infine ho creato la mia agenzia che oggi cresce con il mercato del lusso».
La legge sulla flat tax c’è da tempo, perché gli stranieri arrivano adesso?
«Nel 2017, quando è stata introdotta dal governo Renzi, pochi credevano che sarebbe durata, c’è stato bisogno di tempo per fidarsi. Dopo il Covid ho curato io stessa le prime operazioni in città: erano italiani facoltosi che avevano fatto fortuna all’estero, in particolare a Londra. Adesso sono soprattutto imprenditori stranieri: comprano attici e ville per svariati milioni e trasferiscono qui la famiglia».
Capita che si usi l’Italia come residenza fittizia?
«Nella mia esperienza non succede quasi mai. Arrivano dalla Turchia e dall’India, dal Canada e dall’Argentina, dall’Olanda e dalla Francia. Vogliono vivere qui. Stupisce come procedano direttamente all’acquisto senza passare prima dall’affitto. Spesso in aggiunta guardano anche altrove, tipicamente in Liguria, a Portofino. Ci sono manager di multinazionali bancarie e assicurative che hanno headquarter in altri Paesi ma hanno chiesto di lavorare da Milano: i costi della città ai loro occhi non sono proibitivi».
Qualche transazione memorabile?
«La prima, la villa che era della famiglia del Vecchio, più di 2mila metri quadrati in via Venti Settembre: se la è aggiudicata per 22 milioni un imprenditore che da Londra voleva tornare: oggi varrà il doppio. Da poco ho venduto ad un americano una casa di 600 metri quadrati con affaccio su villa Necchi per quasi 10 milioni e sto vendendo per la terza volta un attico di 300 mq in zona corso Magenta: il prezzo è 6 milioni, il triplo rispetto a dodici anni fa. Gli stranieri amano le vie del centro, non solo il Quadrilatero: via Conservatorio, via Mozart, via Ariosto, corso Magenta …».
Riesce ad esaudire le richieste?
«Per niente: ne ho una dozzina inevase anche adesso inclusa quella di una famiglia – lui inglese, lei russa – che cerca mille metri quadrati in pieno centro. Non esiste un prodotto così, questo è il problema. Gli alloggi esclusivi e di lusso disponibili stanno per esaurirsi. Con i nuovi progetti di sviluppo bloccati dalle note vicende giudiziarie e amministrative rischiamo di andare incontro ad uno stallo persino nel lusso, con prezzi che saliranno ancora».
Le previsioni?
«Sono fiduciosa. Dopo anni di prezzi in salita, da qualche mese si sono stabilizzati. Non credo scenderanno, piuttosto qualche italiano deciderà di vendere. Diecimila euro al metro sono la base, per case uniche con garage e terrazzi o giardino si superano i 20 mila euro. Il mio motto, anche vista la storia che ho passato, è: “Rogito ergo sum”».
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