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Chieti. Si è svolto ieri pomeriggio nell’ufficio del sindaco Diego Ferrara, un primo incontro di discussione e confronto su proposta della Biblioteca comunale M. Bonincontro, gestita da Chieti Solidale. Oltre al primo cittadino e all’assessora alle Politiche Sociali Alberta Giannini erano presenti la responsabile della biblioteca Fabiola Nucci e Piero Rovigatti, responsabile dell’Officina dei Beni Comuni Urbani del Dipartimento di Architettura dell’università d’Annunzio di Chieti-Pescara e Francesca Caiafa, giovane laureanda in Architettura.

All’incontro erano infatti presenti anche il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani Chieti 1 con la magister Lina di Labio, l’associazione “I Luoghi del Buon Incontro Aps” con il presidente Andrea Rebba, una delegazione del gruppo delle “sferruzzanti” Rosalba De Marco e Ivana Guerci. Le due associazioni sono il motore pulsante di un movimento di cittadinanza attiva che ha permesso alla biblioteca comunale di essere a pieno titolo un presidio sociale e culturale a disposizione della città. Tra i primi impegni condivisi: allargare il campo degli attori coinvolti (stakeholders) su iniziativa del Comune con un tavolo di co-progettazione attraverso la formalizzazione di un patto tra le istituzioni pubbliche e di interesse, gli enti del terzo settore e cittadini e studenti, per definire impegni e ruoli di ciascuno e massima condivisione con altri portatori di interesse verso l’obiettivo di un quartiere sempre più solidale, inclusivo e sostenibile.

“Abbiamo ascoltato con interesse le proposte dell’associazione che dovranno essere ora condivise con l’esecutivo tutto – riferiscono il sindaco Diego Ferrara e l’assessora alle Politiche Sociali Alberta Giannini – . Stiamo avviando la più grande rigenerazione urbana della città e anche la rigenerazione sociale e culturale deve andare di pari passo, quindi porte aperte a una proposta che ci sembra bella e utile a quella parte di città, dove c’è una solida esperienza di condivisione e un efficace modello di aggregazione rappresentato dalla Biblioteca Buonincontro e tutta la vita e le iniziative che ci gravitano intorno e dentro. Quello di ieri è stato un primo incontro, ora bisogna costruire un percorso per verificare fattibilità e proposte e calare le idee nella realtà”.

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“L’esperienza straordinaria di cittadinanza attiva in biblioteca non deve rimanere un’isola felice, ma crescere ed espandersi in tutto il quartiere, con il coinvolgimento attivo degli abitanti, delle scuole, del Comune, di Chieti Solidale Srl, dell’Ateneo d’Annunzio attraverso i suoi Dipartimenti già coinvolti in diverse azioni e progetti in corso, delle associazioni che collaborano con la biblioteca – riferisce Fabiola Nucci, coordinatrice della Biblioteca – Ci si è soffermati sul carattere “non oneroso” del patto, sulla sussidiarietà orizzontale, attraverso il civismo attivo e gli strumenti dell’amministrazione condivisa (regolamenti per la gestione partecipata dei beni comuni e patti di collaborazione), consapevoli che questa è la strada più giusta, oltre che obbligata per un’Amministrazione comunale in dissesto.

Si tratta in sostanza di condividere una visione comune, nel rispetto delle peculiarità di ciascuno, impegnandosi nel costruire insieme alleanze fra cittadini, Enti, imprese e istituzioni sulla base del principio di sussidiarietà. Questa ci è sembrata la strada in grado di apportare risorse e capacità per fornire risposte innovative per un quartiere dalle grandi potenzialità circoscritto in un triangolo di “vicinanza” tra il campus universitario, le scuole, il piccolo Teatro dello Scalo. Al centro si colloca la Biblioteca Bonincontro. In un futuro molto prossimo si organizzerà un ciclo di incontri tematici su problemi e opportunità e laboratori di partecipazione e Autocostruzione partecipata. Nell’immediato, il 19 dicembre dalle 14.30 alla Biblioteca Bonincontro si terrà una festa incontro per rilanciare il progetto “Cubo_libre”, vano dispositivo di arredo e di studio nato per la sala “Miria Ciarma” che rafforza il ruolo della Bonincontro come spazio aperto e inclusivo per gli studenti”.



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