Innesti, il progetto del Polo Tecnologico di Navacchio in collaborazione con Crédit Agricole Italia e Le Village by CA Parma, è un ponte tra Pmi dell’agroalimentare e start up innovative: premiati i progetti che trasformano sfide in soluzioni per un’agricoltura più sostenibile e tecnologica
Il 5 dicembre 2024 si è svolta presso il Polo Tecnologico di Navacchio la giornata conclusiva di Innesti, un progetto innovativo promosso dallo stesso Polo in collaborazione con Crédit Agricole Italia e Le Village by CA Parma. L’obiettivo è quello di creare sinergie tra le Pmi, in questo caso eccellenze della filiera agroalimentare, e le più brillanti delle start up innovative e i centri di ricerca di punta, per rispondere alle sfide di domani, favorendo occasioni di incontro e di scambio di conoscenze per infondere una nuova vitalità nella cultura dell’open innovation.
«L’idea di base – interviene Andrea Di Benedetto, presidente del Polo Tecnologico – è non fare la solita competizione di idee, ma quella di creare una comunità tra le aziende, in questo caso agricole, e la comunità degli innovatori. E questo è possibile facendoli incontrare e conoscere».
Primo esperimento di un modello operativo di Open Innovation alla base del piano strategico del Polo Tecnologico, Innesti vuole rappresentare non semplicemente una consulenza o una competizione di idee, ma un vero e proprio percorso di crescita, con lo scopo di “innestare” una competenza dentro l’altra, senza sovrapposizioni.
Molte le Pmi AgriFood toscane che hanno aderito all’iniziativa: Aboca, Azienda Agricola Petrucci, Flora Toscana, Marchesi Frescobaldi, Gruppo Buccelletti, OTI – Officina Trasformazione Italia, Giuliano Tartufi.
Aziende attente alla continua evoluzione del contesto economico, sociale e culturale del proprio territorio, che hanno saputo coniugare i valori della tradizione al tema dell’innovazione, in un settore, quello agroalimentare, che rappresenta una forza trainante del nostro Paese e che è stato anch’esso interessato dall’avvento dell’intelligenza artificiale.
«L’idea di Innesti – interviene Massimo Cerbai, direttore regionale Toscana-Umbria di Crédit Agricole Italia – nata all’interno del comitato territoriale Toscana-Umbria di Crédit Agricole e sviluppata grazie alla collaborazione col Polo Tecnologico di Navacchio e Le Village by CA Parma, che hanno coordinato assieme la ricerca delle start up in grado di rispondere ai need espressi dalle aziende partner, ha visto la coesistenza di aziende diverse in termini di fatturato e dimensione, tutte comunque accomunate dalla stessa volontà di andare alla ricerca di un continuo miglioramento in campo tecnologico».
Alla ricerca delle migliori e più efficaci soluzioni tecnologiche da applicare alle proprie realtà imprenditoriali, le aziende partner del progetto Innesti hanno raccontato le loro esigenze e i loro sogni, lanciando vere e proprie sfide sui temi della Smart Production, della Digital Transformation, della Circular Economy & Sustainability, della Product Innovation, dell’Animal Health & Welfare.
«Un ecosistema – spiega Riccardo De Sutti, Ecosystem Manager di Le Village by CA Parma – incentrato sui corporate partner, da un lato, e su start up e soggetti innovativi dall’altro, entrambi individuati adottando criteri specifici: lato aziende, andiamo a selezionare i champions dell’innovazione, Pmi e Corporate che vogliono seguire percorsi di formazione e discovery necessari per il successivo approccio nei confronti dei soggetti innovativi; all’opposto, lato start up, ci focalizziamo su quelle che sono le migliori innovazioni che possano portare valore a livello sinergico alle aziende con cui collaboriamo».
47 i team, selezionati da Polo e Le Village, composti da start up e Pmi innovative provenienti da tutta Italia e da gruppi di ricerca appartenenti all’Università di Pisa, all’Università di Firenze e alla Scuola Superiore Sant’Anna, che hanno partecipato all’iniziativa, creando progetti di soluzioni innovative per rispondere ai fabbisogni delle aziende partner: 81 le proposte di soluzioni presentate, 7 quelle scelte.
Per la sfida lanciata da Aboca sui Sistemi integrati HW/SW in grado di mappare gli appezzamenti coltivati e di riconoscere le erbe infestanti è stato selezionato il progetto DIADEM (Drone Imaging and AI Detection of Early-stage weeds in Medicinal crops) presentato da Miningful-GOA S.Anna.
Per la sfida di Gruppo Buccelletti su Industrializzazione del processo di micropropagazione delle piante è stato selezionato il progetto Soft robotics in Smart Production presentato da Qbrobotics.
Per la sfida lanciata da Flora Toscana sui Sistemi previsionali per migliorare la programmazione in ambito commerciale e produttivo è stato scelto il progetto Buone feste con l’AI presentato da Minigful.
Per la sfida di Marchesi Frescobaldi su Competenze e soluzioni innovative per la definizione della carbon footprint e dell’impatto sulle risorse idriche dell’attività di cantina è stato scelto il progetto ECCO a Voi in4agri presentato da In4agri.
Per la sfida lanciata da Giuliano Tartufi su Soluzioni digitali per la tracciabilità di filiera è stato selezionato il progetto Tracciabilità in blockchain per la filiera del tartufo presentato da Geostech.
Per la sfida lanciata dall’azienda agricola Petrucci su Soluzioni IoT per il monitoraggio delle condizioni di salute degli animali in allevamento è stato scelto il progetto Thrivestock – Sistema di Supporto alle Decisioni per l’allevamento moderno presentato da P&D-UniFI-In4agri.
Infine, per la sfida lanciata da OTI – Officina Trasformazione Italia su Idee e soluzioni per lo sviluppo di nuovi prodotti nutraceutici salutistici è stato scelto il progetto Ingredienti funzionali da processi di economia circolare presentato da Food & Flavours Engineering.
Ospite dell’evento conclusivo di Innesti anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha sottolineando l’importanza di eventi e percorsi innovativi come questo, in grado di contribuire a generare sinergia fra aziende e start up, rendendo così possibile un confronto su come approcciarsi ai cambiamenti e su quali nuove tecnologie applicare nel comparto agroalimentare, anche con il supporto di risorse regionali ed europee e con tutti gli strumenti che possono creare novità e stimolo sul mercato.
Un settore, quello agroalimentare, particolarmente sviluppato in Toscana, dove si registra il maggior numero di IGP (Indicazioni Geograficamente Protette) e DOP (Denominazione di Origine Protetta) e in cui la produzione agricola cerca di confrontarsi con il ciclo naturale biologico (il 37,5 per cento della superficie di produzione agricola è bio).
«La Regione Toscana – sottolinea Giani – si pone in termini di grande volontà per comprendere e capire dove sostenere e supportare quella che è una trasformazione tecnologica della produzione agricola e dell’enogastronomia, perché oltre che all’agricoltura dobbiamo porci il tema di quello che va sulla tavola e consente di agire nel rapporto con i cittadini sul piano dello stile di vita, della qualità del cibo e quindi della sostenibilità del vivere attraverso elementi fondamentali della vita, come l’alimentazione».
«Il fatto che il Polo Tecnologico – che a Navacchio è fonte sul piano delle start up e sul piano di incubatore di iniziative, punto di riferimento in Toscana – si applichi su questi temi è davvero apprezzabile», conclude Giani.
Come sarà il futuro di Innesti?
«Due sono gli obiettivi futuri che il Polo Tecnologico si pone di raggiungere – segnala Andrea Di Benedetto in merito ai prossimi sviluppi del progetto –. Il primo obiettivo sarà quello di aiutare a gestire e finanziare i progetti di soluzioni innovative affinché gli stessi possano diventare nuove tecnologie adottabili dalle aziende, oppure possano trasformarsi in nuove startup frutto della loro interazione con le Pmi del territorio. Il secondo obiettivo sarà far nascere Innesti anche in altri comparti produttivi e, con il supporto di Credit Agricole, uscire fuori dalla Toscana replicandolo anche in altre parti d’Italia».
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Milena Guerrini
Foto: TB Product
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