La maggioranza regionale alza la voce per difendere gli Ncc e il turismo locale – Valledaostaglocal.it

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Era ora che qualcuno si occupasse con concretezza e serietà delle difficoltà dei noleggiatori con conducente (Ncc), una categoria che svolge un ruolo cruciale nell’economia locale, in particolare in territori come la Valle d’Aosta.

I Gruppi Consiliari “Federalisti Progressisti – Partito Democratico”, “Pour l’Autonomie – Per l’Autonomia”, “Stella Alpina”, “Union Valdôtaine”, il 12 dicembre hann incontrato una delegazione di operatori del settore, in risposta alle problematiche sollevate dai “decreti Salvini”.

L’iniziativa si inserisce in un contesto in cui le normative nazionali rischiano di danneggiare pesantemente un settore che è al servizio non solo dei residenti, ma anche di un turismo che ogni anno porta in Valle d’Aosta migliaia di visitatori. Le 200 imprese locali che operano nel campo del noleggio con conducente si trovano ad affrontare una serie di restrizioni imposte dalla riforma dei decreti, che potrebbero compromettere la loro capacità operativa, aumentando i costi e riducendo le possibilità di espansione dei loro servizi.

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Queste difficoltà sono state ampiamente illustrate durante l’incontro, con gli operatori che hanno messo in evidenza come le modifiche previste nei decreti potrebbero avere un impatto diretto sul sistema economico e turistico della regione. L’industria del noleggio con conducente, infatti, è un tassello fondamentale del complesso ecosistema valdostano, contribuendo a garantire la mobilità in una zona caratterizzata da una geografia montuosa e da un turismo stagionale molto intenso.

La maggioranza regionale, comprendendo la gravità della situazione, ha deciso di fare fronte comune per sensibilizzare le istituzioni e sollecitare modifiche al decreto che tutelino gli interessi delle imprese locali e la qualità del servizio. L’impegno a intervenire con urgenza a livello nazionale e a coinvolgere la Conferenza delle Regioni e i rappresentanti parlamentari è una risposta necessaria per evitare che la categoria venga schiacciata da normative centraliste che non tengono conto delle specificità locali. Le risorse economiche e l’indotto che dipendono da queste attività non possono essere messe a rischio da interventi normativi poco ponderati.

Questo incontro rappresenta non solo una presa di posizione importante, ma anche un segno di attenzione verso una categoria spesso trascurata. Se i “decreti Salvini” sono nati con l’intento di razionalizzare il settore, è altrettanto vero che le soluzioni proposte non hanno tenuto conto delle peculiarità dei territori montani e delle piccole imprese che, in molti casi, sono l’unico punto di riferimento per garantire il servizio di trasporto.

In conclusione, si tratta di un momento fondamentale per la politica regionale, che dimostra una volta di più la sua capacità di intervenire concretamente in difesa dei settori vitali per il tessuto economico locale. La decisione di intraprendere un’azione mirata per migliorare il testo normativo è un segnale di speranza per gli operatori del noleggio con conducente, ma anche per tutti quei cittadini e turisti che dipendono da un servizio efficiente e di qualità. Se c’è una lezione che questo incontro ci insegna, è che la serietà e la concretezza della politica regionale sono fondamentali per la tutela di settori economici vitali per la Valle d’Aosta.

Sebbene l’intento dichiarato dei “decreti Salvini” sia stato quello di riformare il settore del noleggio con conducente, rendendolo più uniforme e controllato, è evidente che la normativa ha preso poco in considerazione le peculiarità dei singoli territori, come quello della Valle d’Aosta. Una criticità che merita attenzione è proprio l’approccio centralista del ministro Salvini, che ha voluto imporre regole rigidamente uniformi, senza capire le esigenze delle realtà locali, che presentano necessità e dinamiche ben diverse rispetto alle aree urbane.

Le specificità geografiche e turistiche della Valle d’Aosta, ad esempio, richiedono una gestione del settore molto più flessibile, che tenga conto delle stagionalità, delle infrastrutture limitate e della natura montuosa del territorio. L’imposizione di norme troppo rigide, che non tengono conto di queste variabili, rischia di compromettere un intero comparto economico che si fonda sulla mobilità privata e sul trasporto di persone.

Il ministro Salvini, nel cercare di “uniformare” il settore, ha dimostrato una mancanza di sensibilità nei confronti delle specificità locali e dei piccoli imprenditori, che rischiano di trovarsi schiacciati da un sistema normativo che, pur nella sua intenzione di semplificare, finisce per essere inefficace e dannoso per chi lavora sul territorio. La sua riforma non ha dato spazio a un adeguato dialogo con le realtà regionali e, in definitiva, sta penalizzando un settore che rappresenta una risorsa fondamentale per le economie locali, come quella valdostana. Un approccio più equilibrato, che ponesse al centro le esigenze delle singole regioni, sarebbe stato sicuramente più vantaggioso per tutti.

 

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