le prospettive del Rapporto ASviS

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La settimana appena trascorsa ha visto la conclusione dei quattro ASviS Live dedicati alle dimensioni dello sviluppo sostenibile: istituzionale, economica, sociale e ambientale. Eventi che hanno coinvolto quasi 300mila partecipanti, offrendo una piattaforma di dialogo tra stakeholder e politica. L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha utilizzato questi incontri per presentare il Rapporto “Coltivare ora il nostro futuro” e stimolare un dibattito franco e costruttivo su temi cruciali per il Paese. A questi appuntamenti si aggiunge domani l’evento di presentazione del Rapporto Territori 2024, presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) a Roma.

Visione, confronto, accelerazione: le parole chiave degli incontri

Le discussioni sono state guidate da tre concetti fondamentali: visione, confronto e accelerazione, come afferma Andrea De Tommasi nel suo editoriale. La visione rappresenta la necessità di un cambio di marcia nelle politiche nazionali, come ha sottolineato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS: “L’Italia si è impegnata a pianificare il futuro con un orizzonte di lungo termine”. Tuttavia, questa pianificazione deve essere tradotta in azioni concrete, e la Legge di Bilancio attualmente in discussione non sembra affrontare in modo efficace questioni come le disuguaglianze, la riduzione delle emissioni, la lotta alla povertà e l’abbandono scolastico.

Un altro punto cruciale riguarda l’urgenza di un sistema di valutazione delle politiche alla luce degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Secondo il sottosegretario all’Economia Federico Freni, “La valutazione d’impatto è essenziale, ma in passato i risultati sono stati pessimi”. Freni ha assicurato che il nuovo Piano strutturale di bilancio di medio termine andrà in questa direzione, ma l’impegno dovrà essere costante.

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Dopo il Pnrr: una sfida da affrontare

L’Italia continua a mostrare ritardi nell’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). L’Ufficio parlamentare di bilancio ha recentemente evidenziato che, se non si agisce ora, molti interventi potrebbero perdere efficacia una volta esauriti i finanziamenti del Pnrr nel 2026. Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, ha avvertito che alcuni risultati potrebbero essere vanificati, citando l’esempio delle misure su Industria 4.0 e 5.0.

Innovazione e formazione: le chiavi per il futuro

Nel contesto delle grandi trasformazioni tecnologiche, è fondamentale prepararsi a cambiamenti significativi nel mondo del lavoro. Le aziende dovranno investire in aggiornamenti delle competenze, come dimostra la 5G Academy di TIM, che offre percorsi di alta specializzazione in ambiti come l’intelligenza artificiale e i big data. Inoltre, il governo deve garantire che le normative esistenti siano applicate per ridurre morti e infortuni sul lavoro. Gli eventi recenti, come la tragedia di Calenzano, richiamano l’attenzione sull’urgenza di intervenire in modo efficace.

Confronto: un dialogo aperto per politiche più condivise

Il confronto è stato un altro pilastro degli ASviS Live. Sindacati e organizzazioni hanno chiesto maggiore coinvolgimento nella programmazione politica. È emersa la necessità di una piattaforma di dialogo tra imprese, istituzioni centrali e territoriali per facilitare la transizione ecologica. “La transizione deve essere giusta”, hanno sottolineato i rappresentanti di Confindustria e sindacati, sollecitando il governo a definire meglio le politiche industriali.

Accelerazione: promesse e azioni concrete

Per raggiungere gli obiettivi della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, è necessario accelerare gli sforzi. Ad esempio, la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, pur essendo un passo avanti, non è sufficiente. Fondi risparmiati devono essere reinvestiti in sussidi favorevoli all’ambiente.

Tra le richieste più urgenti dell’ASviS ci sono l’adozione di un Piano di accelerazione per l’Agenda 2030, una legge nazionale sul clima e la territorializzazione degli SDGs. In questo contesto, il Comitato scientifico dell’ASviS, recentemente rinnovato, giocherà un ruolo cruciale per guidare l’Alleanza verso nuovi traguardi.

Il consumo di suolo e il ripristino della natura

Uno dei temi più pressanti è il consumo di suolo. Secondo il Rapporto Ispra-Snpa, ogni giorno in Italia si perdono oltre 21 ettari di suolo, pari a un’area grande quanto Firenze, Torino e Bologna messe insieme. Stefano La Porta, presidente dell’Ispra, ha dichiarato: “Ripristinare la natura ha una più ampia lettura, che ha carattere ambientale ma anche economico e sociale”. Opportunità economiche che trovano un esempio virtuoso nella raccolta differenziata, che in Italia supera il 60%, grazie all’impegno delle imprese.

Decarbonizzazione e sfide future

Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, ha confermato che il governo mira a chiudere tutte le centrali a carbone entro il 2025, eccetto quelle in Sardegna. Questo impegno richiede il supporto di tecnologie innovative e l’adozione di misure di adattamento per garantire una transizione equilibrata.

L’Italia tra ignoranza e resilienza

Il Rapporto Censis ha delineato un quadro preoccupante: il 58,1% dei giovani italiani si sente fragile e disorientato. Il tasso di analfabetismo funzionale è elevato, rendendo difficile per molti cittadini partecipare attivamente alla vita democratica. In questo contesto, rafforzare gli interventi di medio e lungo termine, come suggerito dall’ASviS, diventa una necessità imprescindibile per costruire un sistema Paese più resiliente e sostenibile.

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Gli spunti emersi dagli ASviS Live e dal Rapporto 2024 delineano un quadro chiaro: l’Italia deve accelerare il passo verso la sostenibilità. La strada è segnata, ma servono impegni concreti e condivisi per trasformare le promesse in realtà. Solo così sarà possibile costruire un futuro migliore, capace di rispondere alle sfide globali con soluzioni locali efficaci e inclusive.



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