L’Alleanza per lo sviluppo sostenibile traccia un quadro di luci e ombre per la Calabria, nell’anno preso in considerazione: 2023-2024.
Il Rapporto sui Territori 2024 “Alle radici della sostenibilità”, giunto alla sua quinta edizione, presentato oggi a Roma presso il Cnel, illustra, attraverso dati e grafici, il posizionamento di Regioni, Province, città metropolitane, aree urbane e Comuni rispetto alla realizzazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030, stabilita dall’Onu sulla base di circa 100 indicatori statistici e affronta temi di grande rilievo e attualità per le politiche territoriali, tra cui: decarbonizzazione dei trasporti, dissesto idrogeologico e altri rischi (sismico, vulcanico, desertificazione, siccità, incendi ecc.), rigenerazione urbana, qualità dell’aria, infrastrutture verdi, politiche abitative.
Tra il 2010 e il 2023, la Calabria mostra miglioramenti per istruzione (Goal 4) e parità di genere (Goal 5). Peggiora la situazione di povertà (Goal 1), acqua pulita e servizi igienico sanitari (Goal 6), vita sulla terra (Goal 15) e giustizia e istituzioni (Goal 16).
La diretta streaming della presentazione
A livello provinciale, Cosenza e Vibo Valentia presentano il numero più elevato, seppur abbastanza contenuto (tre su dodici), di Goal con valore superiore alla media nazionale. Per quanto riguarda gli Obiettivi quantitativi, la Calabria può raggiungere o avvicinare il 25% degli obiettivi, mentre per il restante 75% la situazione è stabile o addirittura in peggioramento.
- L’ANDAMENTO DELLA REGIONE CALABRIA RISPETTO AI GOAL DELL’AGENDA 2030
Nel periodo 2010-2023 (in caso di periodo diverso gli anni sono esplicitati), la Calabria presenta:
- Un forte miglioramento per: o il consumo e produzione responsabile. Migliorano significativamente sia la raccolta differenziata dei rifiuti urbani (+42,1 punti percentuali fino al 2022) sia la produzione di rifiuti urbani pro-capite (-63,6 kg per abitante tra il 2010 e il 2022).
- Un lieve miglioramento per: o la giustizia e istituzioni, si riducono gli omicidi volontari (-2,1 per 100.000 abitanti fino al 2022) e l’affollamento degli istituti di pena (-64,9 punti percentuali); aumenta l’indice fiducia nelle istituzioni (+0,7 punti dal 2012).
- Una sostanziale stabilità per: o l’agricoltura e alimentazione. Aumentano la quota di superficie agricola utilizzata investita da coltivazioni biologiche (+17,3 punti percentuali fino al 2022), ma anche l’eccesso di peso dei minori (+3,8 punti percentuali tra il 2011 e il 2022); o la salute. Aumenta l’indice di vecchiaia (+54,3 punti percentuali) e diminuisce il numero di medici di medicina generale (-1,1 per 10.000 abitanti tra il 2013 e il 2022); in positivo aumentano il numero di infermieri e ostetrici (+1,3 per 1.000 abitanti tra il 2013 e il 2022) e si riduce la percentuale di fumatori (- 3,7 punti percentuali); o l’istruzione. Si riducono la lettura di libri e quotidiani (-6,2 punti percentuali), ma anche l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione (-8,2 punti percentuali tra il 2018 e il 2023); o la parità di genere.
- Aumenta la percentuale di donne Consigli Regionali (+16,2 punti percentuali tra il 2014 e il 2023); peggiorano il rapporto di femminilizzazione della retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti (-1,1 punti percentuali tra il 2010 e il 2022), registrando nell’ultimo anno disponibile un valore pari a 69,6% e il divario occupazionale di genere (-1,4 punti percentuali tra il 2018 e il 2023), con un valore pari a 56,9% al 2023; o l’energia.
- Aumenta l’energia elettrica da fonti rinnovabili (+22,5 punti percentuali fino al 2022), ma anche l’intensità energetica (+10,4 TEP per milione di euro fino al 2021); o il lavoro e crescita economica.
- Diminuisce il tasso di infortuni mortali ed inabilità permanenti (-6,0 per 10.000 occupati tra il 2018 e il 2022) ma anche gli investimenti fissi lordi su Pil (-4,9 punti percentuali fino al 2021); o le imprese, innovazione e infrastrutture. La copertura della rete fissa di accesso ultraveloce a internet aumenta (+29,8 punti percentuali tra il 2018 e il 2023), mentre diminuiscono gli utenti assidui dei mezzi pubblici (-3,9 punti percentuali); o le città e comunità.
- Aumenta l’indice di abusivismo edilizio (+12,3 punti percentuali tra 2010 e 2022) e diminuisce la difficoltà di accesso ad alcuni servizi essenziali (-3,3 punti percentuali al 2022).
- Un peggioramento per: o la povertà . Aumentano l’Incidenza di povertà assoluta individuale a livello ripartizionale (+8,0 punti percentuali), l’incidenza di povertà relativa familiare (+2,6 punti percentuali tra il 2014 e il 2022) e il rischio di povertà o di esclusione sociale (+8,6 punti percentuali tra il 2021 e il 2023); o l’acqua pulita e servizi igienico sanitari.
- Aumentano sia l’irregolarità nella distribuzione dell’acqua (+11,7 punti percentuali fino al 2022), sia la dispersione idrica (+13,3 punti percentuali tra il 2012 e il 2022); o le disuguaglianze (G10). Aumentano sia le disuguaglianze di reddito disponibile (+2,2 punti percentuali tra 2010 e 2022) sia l’emigrazione ospedaliera (+4,3 punti percentuali al 2022); o la vita sulla terra . Tra il 2012 e il 2022, aumentano l’impermeabilizzazione del suolo da copertura artificiale (+0,1 punti percentuali), la frammentazione del territorio naturale e agricolo (+3,0 punti percentuali) e l’indice di copertura del suolo (passato da 103,81 a 106,27).
- LE PROVINCE E LA CITTA’ METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA RISPETTO AI GOAL DELL’AGENDA 2030
L’ASviS ha anche analizzato il posizionamento delle singole Province della Calabria e della Città Metropolitana di Reggio Calabria rispetto al dato medio nazionale. Tutte le Province presentano valori neZamente inferiori alla media nazionale per uno o più dei Goal analizzati
- Cosenza si trova sotto la media in Istruzione, Parità di genere, Lavoro e crescita economica, Imprese, innovazione e infrastrutture e Disuguaglianze riporta anche un valore inferiore al dato nazionale per Salute. Ha valori superiori alla media nazionale per Acqua e Consumo e produzione responsabile;
- Catanzaro ha valori inferiori al dato nazionale per istruzione, acqua e parità di genere, oltre che in Giustizia e istituzioni. Eccelle invece in Energia
- Crotone si pone sotto la media in quasi tutti gli indicatori tranne Energia con valori molto superiori alla media nazionale;
- Vibo Valentia arranca in tutto, tranne che Consumo e produzione responsabile e Vita sulla terra
- La Città Metropolitana di Reggio Calabria ultima ma con valori superiori alla media nazionale per Energia.
- LA RAGGIUNGIBILITA’ ENTRO IL 2030 DEGLI OBIETTIVI QUANTITATIVI PER LA REGIONE E LA CITTA’ METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA
Nel Rapporto 2024 l’ASviS ha presentato un’analisi sulla raggiungibilità, entro il 2030, di 38 indicatori quantitativi specifici, inseriti in documenti programmatici europei e nazionali. Ebbene, solo il 19% degli obiettivi sarebbe raggiungibile a livello nazionale, mentre per il 5% si hanno progressi moderati e per il 76% progressi insufficienti o addirittura un allontanamento dagli obiettivi. Nel Rapporto territorio tale analisi è stata svolta anche per le Regioni e le Città metropolitane con riferimento a 28 obiettivi quantitativi territorializzabili. Se i trend di breve periodo (ultimi 3-5 anni) rilevati per la Calabria dovessero essere confermati solo il 14% dei 28 obiettivi quantitativi risulterebbero raggiungibili/raggiunti, mentre l’11% misurerebbe progressi moderati e il 75,0% progressi insufficienti o addirittura un allontanamento dagli obiettivi, rendendo impossibile il loro raggiungimento.
Infine, l’analisi regionale relativa alle quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile evidenzia, per il livello regionale, le maggiori criticità nella dimensione ambientale, dove solo uno obiettivo su tredici risulta raggiungibile/raggiunto. Anche la situazione relativa alla dimensione economica è negativa: gli andamenti analizzati permetterebbero di raggiungere solo un obiettivo su cinque. La dimensione sociale risulta la più positiva con cinque obiettivi su otto con progressi moderati o che risultano raggiungibili/raggiunti.
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