Quel gioiello artistico ha la firma di Ciusa

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Antonello Carboni, studioso oristanese con una smisurata passione per l’arte, lo aveva affermato tempo fa al termine di una accurata ricerca e ora arriva la certezza scientifica col sigillo di Elena Pontiggia. La storica dell’arte e critica d’arte milanese, nella nuova monografia dedicata a Francesco Ciusa edita da Ilisso, fa entrare ufficialmente il monumento ai Caduti di Cabras nel patrimonio dell’opera creata dal grande artista nuorese.

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A osservare con attenzione l’opera, che sorge in una piccola piazza in pieno centro storico, si ritrovano alcuni elementi che richiamano immediatamente lo stile del grande artista: i tratti essenziali nel dare forma concreta all’immagine, quell’espressione serissima scolpita sul viso del milite ignoto. Poi la splendida Vittoria alata, proiettata verso l’alto quasi a librarsi in volo: le forme perfette, scolpite con un armonioso equilibrio. Cabras può vantare un autentico gioiello d’arte, ora certificato.

La storia di questo monumento ai caduti prende avvio nel 1921, come documentato da Antonello Carboni, che ha ricostruito tutti i passaggi di questo intervento: “La giunta delibera l’utilizzo dei fondi rimanenti dal capitolo dell’approvvigionamento allo scopo di restituire onore a quel prezzo troppo caro che l’Italia ha pagato per celebrare una fresca e dolorosa vittoria. Generazioni falciate dalla Grande Guerra e sentimenti di disorientamento permangono in una società che amaramente ricostruisce orizzonti di vita felice, ignara che il peggio debba ancora arrivare con la Seconda Guerra mondiale”.

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Lo studioso oristanese ricorda alcuni dettagli interessanti di quella vicenda. “Quattordicimila e quattrocentotre lire sono l’avanzo destinato al libretto di risparmio, aperto presso il Credito Italiano a nome del Comitato pro erigendo monumento ai Caduti, per conto del Comune di Cabras. Ma per conoscere e capire chi possa essere l’autore della scultura commemorativa è necessario attendere altri 4 anni. Dopo svariati momenti dedicati alla raccolta di fondi, quali aste solidali, spontanee donazioni e lotterie, nel libro della contabilità del Comitato, e non nelle delibere comunali, si rintraccia il primo acconto intestato a Francesco Ciusa per una somma pari a 7mila lire, datata 4 giugno 1925”.

Carboni mette a fuoco alcuni riferimenti biografici di Ciusa che risalgono a quel periodo: “L’artista nuorese è ormai stabile a Oristano e dall’ottobre dello stesso anno è nominato direttore della Scuola d’arte applicata. Non abbiamo notizie sul bozzetto, il progetto dell’opera. Continuiamo però a capire che il lavoro evidentemente procede e nel marzo del 1927 troviamo il secondo acconto di altre 7000 lire. Nel frattempo, nel marzo 1926, il comune di Oristano aveva approvato la modifica alla norma dello statuto della Scuola perché consentisse al direttore di realizzare opere anche per conto terzi presso i laboratori, ipotizziamo perciò che la scultura del milite ignoto, o del fante con vittoria alata, data la presenza dello scultore in città fino all’estate 1929, sia stata realizzata proprio nei locali delle Missioni di piazza Manno a Oristano, nella parte retrostante l’attuale scuola media Eleonora d’Arborea. Il terzo acconto di 3000 lire arriva nel gennaio del 1928, quando probabilmente anche quell’ultimo centimetro di lavorazione del marmo che definisce la cifra stilistica dell’artista era ormai conclusa”. Antonello Carboni, inoltre, spiega che “nel mese di aprile si evidenzia infine il pagamento di 16 lire per il trasporto della scultura a Cabras, accompagnata dell’artista. Da dove non è dato sapersi, parrebbe essere scontato sia Oristano”.

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Una nota di colore, fa notare Carboni, “si evidenzia il 3 maggio 1928: risultano 10 lire spese nella bettola locale per due litri di vino bevuti dal muratore, dal manovale e dal personale impiegato per collocare la scultura nel suo basamento. Ma l’opera non è ancora del tutto liquidata, infatti sono stati spesi finora 17mila lire e la cifra pattuita in origine era di lire 20mila. Somma definitivamente saldata il 12 ottobre 1928. La scultura, che verrà smontata e spostata negli anni Cinquanta presso l’attuale collocazione, si presenta imponente al centro della piazza e protetta da una massiccia ringhiera realizzata dal fabbro oristanese Giovanni Zedda. Dalla cronistoria della parrocchia di Santa Maria apprendiamo infine, per mano di don Eugenio Sanna che ne ha curato la redazione fino al 1932, che la scultura del milite ignoto con la Vittoria alata verrà inaugurata in occasione del decennale della vittoria, celebrato in tutta Italia il 4 novembre 1928, a Cabras alla presenza di sua eccellenza monsignor Delrio arcivescovo di Oristano”.

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