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Sarebbero quasi 900, 854 per la precisione , i posti che il Ministero dell’Istruzione si appresta a bandire per il concorso cosiddetto “PNRR-bis”, per meno di 20mila posti (19.032) in tutta Italia, di cui 10.667 nella secondaria di primo e secondo grado. Un bando, dunque, molto più limitato, dato che il primo concorso PNRR (espletato tra marzo 2024 e dicembre 2024) prevedeva il triplo dei posti a disposizione, e davvero assurdo per vari aspetti.
I precari e idonei dei precedenti concorsi sottoposti a prove ripetute La FLC CGIL ha manifestato più volte in regione e a Roma perché il bando non fosse emanato, o per lo meno non fosse emanato per tutte quelle classi di concorso che hanno idonei dei concorsi ordinari precedenti (2020) che hanno il diritto, o la legittima aspettativa (gli idonei 2023) di vedere valorizzata la loro posizione.
Non si comprende la ratio per la quale docenti che hanno superato uno, due, tre concorsi e precari anche da dieci anni, debbano sostenere nuove prove, vivendo persino l’inaccettabile paradosso, in alcuni casi, di essere rimasti senza nemmeno una supplenza da quest’anno, diventati disoccupati per effetto dell’entrata in vigore delle nuove abilitazioni smart, pro-università telematiche. Il bando è invece uscito qualche giorno fa e presenta, specie per secondaria di primo e secondo grado, una situazione rovesciata. La Puglia è una regione attrattiva per l’insegnamento, tanto da
essere la quarta per numero di posti assoluti nella scuola secondaria. Dopo Lombardia, Lazio e Veneto, proprio la Puglia offrirà 854 posti per quasi tutte le discipline. Ed è la prima regione su molte classi di concorso.
DISCIPLINA NUMERO POSTI ALTRE REGIONI NOTE
Storia e filosofia 6 Emilia Romagna 0
Piemonte 5
Inglese (II grado) 45 Emilia Romagna 21
Veneto 35
Storia dell’arte 18 Lombardia 12 Primi in Italia per numero di posti
Piemonte 2
Emilia Romagna 0
Matematica e scienze 65 Sicilia 68 Secondi in Italia per numero di posti
Lombardia 37
Piemonte 39
Una procedura complessa per pochi
Mettere in piedi una macchina concorsuale per così pochi aspiranti non ha alcun senso. Le procedure concorsuali sono le medesime, sia che si bandisca per numeri alti che per numeri contenuti. Le commissioni vanno individuate, e non di rado l’amministrazione ha dovuto pressare pesantemente i dirigenti scolastici a candidarsi come presidenti, ospitare le prove concorsuali negli spazi scolastici, individuare docenti come commissari del concorso nell’ambito della stessa scuola. Un modello non certo edificante nel garantire requisiti di terzietà e imparzialità. Una macchina che è anche costosa, complessa, faticosa, spesso generatrice di contenziosi e che soprattutto ha concluso i suoi lavori solo qualche giorno fa. Rimetterla in moto per concludere i concorsi entro giugno per una manciata di posti ci appare davvero insensato.
Valutazioni su precari e idonei
Com’è possibile, dunque, che, di colpo, la nostra regione sia diventata la più attrattiva del Mezzogiorno , pur essendo come noto un territorio di arrivo per la mobilità dei docenti di ruolo, una di quelle ad età media più elevata e sulla quale rischiano di impattare maggiormente i tagli
contenuti nella Legge di Bilancio all’organico docenti e nelle disposizioni sui pensionamenti che comporteranno un forte rallentamento nel turn
over? Ci sono o ci saranno effettivamente questi posti al termine della procedura concorsuale o piuttosto non avremo creato un altro lungo elenco di docenti idonei che sarà impossibile assorbire nella nostra regione, così come sarà impossibile trovare docenti da assumere, al contrario, per le tante classi di concorso non bandite in altre regioni, il 1 settembre 2025?
Questi che appaiono grossolani difetti di programmazione da parte del Ministero si abbatteranno pesantemente su docenti precari e idonei dei concorsi precedenti, costretti ancora una volta a dimostrare le proprie competenze, anche se insegnano ormai nelle nostre scuole da più anni e hanno superato le prove concorsuali in diverse procedure.
Al fianco dei docenti precari e degli idonei dei concorsi 2020 e 2023
La pubblicazione del bando di concorso PNRR-bis non bloccherà le nostre iniziative a tutela dei docenti idonei dei concorsi 2020 e 2023 con i quali abbiamo già manifestato più volte nella scorsa estate e in autunno a Roma e in Puglia, ponendo al centro delle nostre piattaforme le loro giuste
rivendicazioni per lo sciopero del 31 ottobre e del 29 novembre scorso. Abbiamo già richiesto, nelle scorse ore, di impiegare le graduatorie degli idonei 2020 nell’assegnazione del contingente assunzionale per l’a.s. 2024/25 sui posti non attribuiti per le classi di concorso con graduatorie non
compilate entro il 10 dicembre scorso. In tutte le prossime occasioni di mobilitazione continueremo a tenere alta l’attenzione e a unirci ai docenti precari idonei nei concorsi ordinari precedenti per il rispetto dei loro diritti
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