È stato piazzale del Verano il punto di partenza della manifestazione di oggi a Roma contro il decreto legge Sicurezza. Indetto dalla rete A pieno regime, al corteo che è arrivato a piazza del Popolo hanno aderito Cgil, Anpi, Arci, Avs, Pd, M5s, Rifondazione, le realtà dei centri sociali da tutta Italia, movimenti per i migranti, come la rete No Cpr, i movimenti per la Casa, gli ambientalisti, gli antiproibizionisti, compresa la filiera produttiva della cannabis light, Libera dalle mafie, le realtà Lgbt+, la rete Disability pride, reti civiche, i collettivi universitari e sindacati e associazioni studentesche medie e universitarie. Secondo gli organizzatori in piazza sono scese 100mila persone.
Arrestateci tutti’. ‘Si scrive sicurezza si legge repressione’. ‘Una sicurezza da paura’, questi alcuni degli striscioni in piazza. “Siamo qui innanzitutto per difendere la nostra democrazia già debole e in crisi da un progetto governativo che ci porta vicini a modelli autoritari come quelli dell’Ungheria e che ha l’obiettivo di restringere lo spazio democratico e costringere all’indifferenza le realtà e i movimenti sociali”, ha spiegato Tommaso Fogli dell’Unione giovani di sinistra.
“Il ddl Sicurezza sta provando a limitare ogni tipo di insorgenza sociale o di attività sociale. Questa manifestazione è il risultato di tre mesi di lavoro su tutta la rete nazionale, con l’adesione di più di 250 realtà. La motivazione per cui siamo qui oggi è dimostrare che questa cosa sta crescendo, così come cresce il livello di repressione. La nostra sicurezza è stare qui oggi per impedire che questo ddl diventi legge”, ha spiegato Simona Biffignandi di A pieno regime.
Imbrattati un distributore Eni e un supermercato Carrefour
Alcuni manifestanti che partecipavano al corteo contro il ddl sicurezza a Roma hanno imbrattato con vernice spray un distributore dell’Eni all’altezza di via Pinciana, scrivendo “Eni complice”. Petardi contro la vetrina e la scritta “assassini”, così studenti pro Pal ad un punto vendita del supermercato Carrefour di viale Regina Margherita.
Gli organizzatori corteo: “Siamo arrivati a 100mila presenze”
“Siamo 100mila, erano anni che si vedeva una cosa del genere, uniti contro le politiche di governo“. Così gli organizzatori della manifestazione contro il ddl sicurezza arrivando a piazza del Popolo. Spezzando delle catene simboliche fatte di cartone, la testa del corteo ha attraversato piazzale Flaminio ed è entrata a piazza del Popolo, dove era attesa la fine della manifestazione. La “catena” è stata spezzata dal camion della Rete no ddl, promotrice del corteo di Roma. “Un’azione a simboleggiare la rottura delle catene imposte dal ddl paura“, hanno spiegato gli organizzatori.
Secondo le forze dell’ordine al corteo avrebbero partecipato circa 7mila persone.
“Siamo qui con il cuore in fiamme e una sola voce che vuole fermare questo ddl Paura. Siamo la classe operaia che va in paradiso perché ancora in migliaia moriamo sui posti di lavoro. Siamo qui per fermare chi vuole trasformare il Paese in una prigione a cielo aperto contro chi in parlamento bacia rosari e fa affondare le navi. Siamo qui per fermare chi parla di patria e svende il patrimonio pubblico industriale. Questo governo ci vuole impaurire, ma noi non ci lasceremo intimidire. Questo ddl – spiegano gli organizzatori e le organizzatrici dal carro principale – è un attacco frontale ai pilastri della democrazia. Criminalizza e punisce il dissenso. Siamo pronti a occupare le piazze e farci sentire. Siamo qui finché questo ddl non verrà stracciato. C’è ancora domani”.
La Cgil alla manifestazione nazionale “No al ddl sicurezza”. 14 dicembre 2024 (@cgilnazionale)
”Oggi, la Fiom insieme alla Cgil, ad associazioni, movimenti, studenti, è in piazza a Roma per fermare il ddl sicurezza. Un provvedimento scellerato e pericoloso che minaccia di limitare le libertà individuali e collettive dei cittadini, cancellare il diritto di sciopero e restringere gli spazi di democrazia e il diritto al dissenso”. Lo dichiara Michele De Palma segretario generale Fiom-Cgil alla manifestazione nazionale a Roma contro il ddl Sicurezza. ”Abbiamo bisogno di sicurezza, non del ‘decreto paura’ del governo. La sicurezza è quella di avere un posto di lavoro, di non morire nei luoghi di lavoro, di avere un salario dignitoso. La sicurezza di impedire i femminicidi, la sicurezza di avere scuola, università, sanità. Questo decreto del Governo invece serve esclusivamente a impedirci di manifestare, di scioperare. Ma noi non ci fermeremo”, assicura il leader dei metalmeccanici di Corso d’Italia.
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